Porto Venere è una splendida cittadina in Liguria, non
lontano dalla città di
La Spezia. È famosa per le sue bellezze: vecchio castello, case
colorare, chiese e isole pittoresche con numerose grotte. Qui
troverete interessanti escursioni e luoghi di riposo. Insieme
con le Cinque Terre questa zona è stata dichiarata dall'UNESCO,
patrimonio mondiale dell'umanità. Se non avete molto tempo,
sappiate che è necessario solo un giorno per visitare tutti i
luoghi interessanti. Anche se poi di solito chi viene qui si ferma
molto di più e ritorna più volte da queste parti.
Ecco i punti salienti di una possibile e prossima visita.
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Chiesa
di San Pietro
Arroccata
su uno sperone roccioso, la Chiesa di San Pietro
fu costruita nel VI secolo in stile cosiddetto siriaco.
Consacrato ufficialmente nel 1198, nel XII secolo furono
aggiunti un campanile ed una estensione in stile gotico con
fasce di pietra bianca e nera. La loggetta in stile romanico
presenta archi che incorniciano la costa e la chiesa è
circondata da fortificazioni. Dal sentiero che conduce al
castello, si gode di una buona panoramica del territorio e della
chiesa. La chiesa originaria del del V secolo, con pianta
rettangolare e abside semicircolare, attraverso due archi a
tutto sesto si congiunge con la chiesa gotica. Quest'ultima a
sua volta ha il tetto in legno strutturale ed il presbiterio è
diviso in tre cappelle, coperto da volte ad ogiva ed a crociera,
impostate su pilastri polistili.
La chiesa di San Pietro è il "cristiano tempio" citato da
Eugenio Montale in una suggestiva poesia, dedicata a Porto
Venere.
"Là
fuoresce il tritone
dai flutti che lambiscono
le soglie d’un cristiano
tempio, ed ogni ora prossima
è antica. Ogni dubbiezza
si conduce per mano
come una fanciulletta amica.
Là non è chi si guardi
o stia di sé in ascolto.
Quivi sei alle origini
e decidere è stolto:
ripartirai più tardi per assumere un volto. "
(Portovenere, Eugenio Montale)
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Chiesa
di San Lorenzo
La
Chiesa di San Lorenzo fu costruita nel XII secolo e
presenta una facciata in stile romanico. Danni da cannonate, i
peggiori dei quali nel 1494, hanno richiesto che la chiesa e il
campanile venissero ricostruiti più volte. L'altare in marmo del
XV secolo possiede un piccolo quadro della Madonna Bianca.
Secondo la leggenda, l'immagine fu portata qui nel 1204 dal mare
e fu miracolosamente trasformata nella sua forma attuale il 17
agosto, 1399. Il miracolo si celebra ogni 17 agosto con una
fiaccolata. Anche per questo motivo la chiesa è anche conosciuta
come Santuario della Madonna Bianca. Secondo le fonti
l'originaria chiesa fu eretta a partire dal 1098 dai genovesi,
seguendo lo stile romanico, in un luogo dove in antichità
sorgeva probabilmente un tempio dedicato a Giove; l'edificio
verrà consacrato nel 1130 da papa Innocenzo II. Alla fine del
XIV secolo erediterà il titolo parrocchiale dalla chiesa di San
Pietro. Nel 1340 vi si sviluppò un incendio che danneggiò la
struttura, mentre nel 1494 venne parzialmente distrutta
dall'incursione e dalla e cannonate degli aragonesi. Per tali
motivi la chiesa fu sottoposta a continui restauri in un periodo
che va dal 1494 al 1582.
Il culto della Madonna Bianca è legato ad un evento miracoloso,
così come racconta la leggenda popolare, verificatosi nel 1399
durante l'occupazione francese quando a Porto Venere scoppiò la
peste. La tradizione afferma che un paesano di nome Lucciardo,
chiese la grazia per il borgo dall'epidemia davanti ad
un'immagine raffigurante la Vergine Maria. A quel punto i colori
del quadro s'illuminarono splendendo. L'epidemia di lì a poco
cessò e il dipinto fu trasportato nella vicina chiesa di San
Lorenzo dando inizio alla devozione dei fedeli verso l'immagine
e verso la Madonna Bianca, patrona della comunità.
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Castello Doria
Il
Castello Doria costruito dai genovesi tra il XII e XV
secolo, domina la città, imponente da un costone roccioso a
strapiombo sul mare. Nel corso del tempo l'evoluzione delle
tecniche militari e delle armi da fuoco hanno comportato diverse
modifiche sia nel suo assetto esteriore che nella disposizione
degli interni. Una bella passeggiata fino al castello e la
collina offre una splendida vista sulla chiesa di San Pietro e
sul mare. Il castello è aperto ai visitatori durante l'estate
dalle ore 11:00 ed ha spesso mostre d'arte. Il castello venne
costruito sui resti di una precedente fortificazione. Di
quest’ultima si ha notizia attraverso alcuni “cartularia?
(registri) del notaio di Porto Venere Giovanni Di Giona
risalenti al 1240, nonché dai versi del poeta Ursone da
Vernazza del 1242 e da alcuni annali del Caffaro, compilati per
conto della Repubblica Genovese...Continua a leggere:
Castello Doria Porto Venere
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Centro medievale di Portovenere
Si entra nel borgo medievale
attraverso la sua antica porta della città con una
iscrizione in latino del 1113 sopra di essa, anno in cui Porto
Venere fu sottomessa a Genova (anche se pare che l'anno vero sia
il 1139). A sinistra della porta
ci sono misure genovesi di capacità risalenti 1606. Via Capellini,
un tipico carruggio genovese, la stretta strada principale, è fiancheggiata da negozi e
ristoranti, è parallela alla costa e conduce alla spianata di
San Pietro. La parte interna del paese è collegata da scalinate
ripidissime e voltate, chiamate "capitoli". Le case verso il
mare hanno della via Cappellini hanno due ingressi, uno basso
sulla spiaggia, per le barche, e uno alto, dalla strada, per
l'abitazione. Ogni piano ha tre locali, di cui quello centrale è
senza finestre. Le costruzioni continue servivano anche da muro,
e si integravano al sistema difensivo; per questo non sono mai
interrotte da strade trasversali. Ci sono appunto i
sottoportici, i "capitoli", che con le loro ripide scalette
collegano ogni tanto la strada al porto o alla spiaggia.
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Porticciolo di Porto
Venere
Porto
Venere andrebbe vista innanzi tutto dal mare per avere tutto
l'impatto e la suggestione del luogo. Qui ci trova davanti alle
tipiche case color pastello che si vedono arrivando dal mare.
Case alte, strette, dai colori forti dove predominano il rosso e
il giallo con le persiane sempre verdissime. Nel loro insieme
queste case una attaccata all'altra vengono chiamate "La Palazzata". Sono tutte case simili e allo stesso
tempo tutte diverse, di tipo romanico genovese. Solo verso
l'estremità occidentale del primitivo insediamento di Castrum
Vetus, si distingue la casa cosiddetta "dei d'Oria", con
arcate a sesto acuto, di tipo toscano, più antiche delle altre. La passeggiata lungo il porto è una
unica zona pedonale. Il lungomare con le alte case colorate, è
pieno di
ristoranti di pesce e bar. Barche da pesca, barche da escursione
e imbarcazioni private punteggiano l'acqua. Sull'altro lato
della punta si trova la Grotta di Byron, una zona rocciosa dove Byron veniva
a nuotare. Ci sono molti luoghi rocciosi dove è possibile fare
il bagno, ma non spiagge sabbiose. Per il nuoto e prendere il
sole, la maggior parte delle persone punta per l'Isola Palmaria.
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Isole
Ci sono tre isole interessanti
attraverso lo stretto. Le isole erano una volta colonizzate dai
monaci benedettini e sono ora parte del patrimonio mondiale
dell'UNESCO.
Palmaria
L’isola
Palmaria, posta di fronte al borgo di Porto Venere,
si trova all’estremità occidentale del Golfo della Spezia e con
con la sua superficie di 1,89 km quadrati è la più grande isola
dell'Arcipelago Spezzino e di tutte le cinque isole liguri.
Palmaria è separata da Porto Venere solo da uno stretto braccio
di mare, chiamato "Le bocche" ed è parte dell'arcipelago
costituito insieme alle isole di Tino e Tinetto
che insieme a Porto Venere e le Cinque Terre è stata
inserita nel 1997 tra i Patrimoni dell'Umanità UNESCO. L'isola
Palmaria, è l'unica isola abitata dell'arcipelago con una decina
di famiglie residenti. L’isola Palmaria deve il suo nome alle
numerose grotte che si aprono improvvise alla base di una costa
aspra, rocciosa e a picco sul mare, infatti nel dialetto
celtico-ligure le grotte erano dette “balme?, da cui Balmaria e
quindi Palmaria...Continua a leggere:
Isola Palmaria
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Tino
L’isola del Tino si trova a sud dell'Isola Palmaria, dalla quale
dista circa 400 metri. Ha una forma triangolare e una superficie
pari a un terzo di quella della "sorella maggiore", della quale
ricalca la struttura, infatti ha anch’essa il versante verso
ponente arido, mentre il resto è un dolce pendio caratterizzato
da una vegetazione arborea mediterranea. La fauna, simile a
quella della Palmaria, è caratterizzata dalla presenza del
tarantolino, un piccolo e raro geco. Poiché l’isola è zona
militare è possibile visitarla ogni anno solo il 13 settembre,
giorno in cui si celebra San Venerio, e la domenica
successiva. Venerio, nato a Palmaria, visse a lungo
in eremitaggio e morì a Tino nel 630. Si possono ancora ammirare
i ruderi dell'antica abbazia costruita in suo onore dai
Benedettini nel 1050...Continua a leggere:
Isola del Tino
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Tinetto
L’isolotto
del Tinetto, poco più di uno scoglio, ha una circonferenza
di circa 300 metri ed è alto 18 metri sul livello del mare.
Ospitò i primi eremiti che, attraverso gli scogli affioranti,
potevano passare nell’isolotto dalla vicinissima isola del Tino.
Conserva ancora i ruderi di un antichissimo monastero, forse
femminile, a cellette minuscole, risalente al VI secolo .Non
presenta vegetazione, eccetto rare erbe e licheni arsi
dall’azione del mare.
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Torre Scola
Nel XVI e XVII secolo la Repubblica di Genova, per
contrastare le mire espansionistiche delle grandi potenze
europee, consolidò le fortificazioni lungo le coste adeguandole
alle nuove armi da fuoco: le antiche torri quadrangolari furono
sostituite da quelle a pianta poligonale o circolare, perché
offrivano ai proiettili un angolo di impatto minore. La torre
di San Giovanni Battista, detta anche Torre Scola, fu
progettata e costruita nei primi del Seicento sullo scoglio di
fronte alla punta della Palmaria rivolta verso Lerici.
La torre serviva a coprire due zone "morte" (la cala dell'Olivo
che distava 1 Km circa dal borgo di Porto Venere e la piccola
baia della costa orientale della Palmaria), dove facilmente
potevano sbarcare armate nemiche, senza correre il pericolo di
essere colpite dal fuoco delle artiglierie della fortificazione
che sovrasta il borgo dal XV secolo. La costruzione, a pianta
pentagonale regolare, aveva mura solide e spesse: era un
baluardo difensivo apprezzato dalla popolazione che non aveva
dimenticato i tanti episodi delle scorrerie dei Saraceni, dei
Pisani, degli Aragonesi. Nel forte, armato con dieci cannoni, vi
soggiornavano sei soldati, un capo e un "bombardero". Continua a
leggere...Torre
Scola
Mulini a vento
Tra
la Chiesa di San Pietro e il Castello dei Doria si trovano i resti di
due strutture cilindriche che vennero usati nel corso dei secoli
sia come mulini a vento sia come torri
di guardia. Avevano quindi un duplice scopo fondamentale per la
popolazione, un mulino per macinare e sfamare la popolazione ce
un punto di osservazione privilegiato per dare il preavviso
necessario in caso di attacco nemico.
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Grotta di Arpaia
Questa zona è famosa per le sue splendide grotte.
Ce ne sono 36
sull'isola Palmaria. La Grotta di Arpaia si trova sul continente vicino alla
chiesa di San Pietro, dal piazzale della chiesa vi è anche un
modo scendere all'osservatorio nei pressi della grotta.
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