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Donne e politica
La forza
delle donne deriva da qualcosa che le psicologia non
può spiegare. Così diceva
Oscar Wilde a proposito
delle donne, non siamo fan di Wilde, ma certe sue frasi
certo sono memorabili. Partendo da questa frase una
nostra amica vuole esprimere in questo articolo il suo
pensiero s donne e politica, leggiamo...
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Ritengo
che la frase di Wilde citata sopra ci parli di ciò che noi comunemente
chiamiamo universo femminile. Cos'è questa misteriosa
forza delle donne? Perché diciamo "le donne sono più forti degli
uomini"?
Perché
in parte è vero, perché le donne, hanno una forza misteriosa
che le aiuta a superare tutte le difficoltà che la vita mette
loro davanti, la stessa forza che le aiuta a vivere serenamente
la loro esistenza, spesso con il sorriso, perché non c'è niente
di più bello del sorriso di una donna, del conforto che
una donna può offrire al proprio uomo, o al proprio figlio.
Per troppi anni però le donne hanno messo a disposizione questa
forza solo nell'ambito familiare, senza occuparsi minimamente
della vita politica, di ciò che succedeva nella propria
nazione, e questo, sembra assurdo dirlo, in alcuni posti del
mondo, e non parlo solo del terzo mondo, succede ancora.
Pensiamo
al voto, cosa significa votare? Il voto più che un diritto dovrebbe
essere un dovere, un dovere al quale nessuno di noi può sottrarsi,
ma in Italia le donne hanno avuto diritto al voto solo nel
1946, prima di allora, quindi, cosa contava la loro opinione
per la vita pubblica? Praticamente nulla. Le donne hanno dovuto
conquistare la propria libertà, hanno dovuto combattere per
essere ritenute di pari dignità rispetto agli uomini,
il paradosso sta proprio qui; le donne hanno dovuto combattere
per qualcosa che spettava loro di diritto. Ci sono state donne
che hanno sacrificato la propria esistenza per riuscire ad ottenere
quella stessa dignità, quella parità tra i sessi di cui ancora
oggi parliamo.
La parola
parità cosa significa? La parola parità include il significato
di uguaglianza; quindi uomo e donna dovrebbero essere uguali.
Ma cosa significa dovrebbero essere uguali? Dovrebbero
avere gli stessi diritti, gli stessi doveri, le stesse opportunità
e le stesse possibilità. Molto è stato fatto in questo campo,
ma molto c'è ancora da fare.
In questo
articolo vorrei analizzare la presenza femminile nella politica.
Spesso sentiamo parlare di quote rosa, le quote
rosa sono alcune quote minime di presenza femminile all'interno
di organi elettivi. Le quote rosa sono molto importanti per
la società, ma ciò che a me fa riflettere è il fatto che siamo
dovuti arrivare alle quote rosa, cioè la presenza femminile
all'interno di amministrazioni pubbliche dovrebbe essere qualcosa
di ovvio, così come è la presenza maschile, senza bisogno
di ricorrere alle quote rosa. Purtroppo questo non è possibile.
Attualmente la percentuale di donne al parlamento si attesta
intorno al 19%, una percentuale ancora troppo bassa.
La percentuale ideale, è il 50%, un risultato che oggi sembra
quasi utopico, ma non impossibile. Io credo che noi donne ci
dobbiamo riappropriare della nostra vita, ma soprattutto comprendere
che dobbiamo essere parte attiva della vita politica. Il
ruolo politico della donna è stato sempre visto come qualcosa
di passivo, e ciò non è affatto giusto, le donne sono elettrici,
ma devono anche essere elette e avere la consapevolezza che
essere elette da la possibilità di migliorare qualcosa, la nostra
società, noi stesse. Nei mesi scorsi si è sentita la voce delle
donne, ma per cosa? Solo per polemiche legate al gossip. La
figura della donna è stata strumentalizzata non solo da chi
l'ha trattata come oggetto, ma anche da chi ha costruito
sopra a questo oggetto una campagna mediatica. Io credo che
ogni donna debba essere libera e la libertà un
concetto assoluto. Quindi ogni donna è consapevole di ciò che
fa e di ciò che vuole fare del suo corpo e non per questo deve
essere designata come un oggetto. Una donna è libera solo quando
è completamente padrona di se stessa e di ciò che decide di
fare. Ogni azione ha le sue onseguenze e ognuno paga per
le proprie azioni, soprattutto in termini emotivi.
La libertà
deve essere un anello portante della politica, questa è la cosa
fondamentale, e tutte le forze politiche, soprattutto quelle
giovanili dovrebbero cercare di costruire un percorso, un percorso
di guida di una nazione, di un partito, di un'amministrazione
che possa fondarsi sulla collaborazione di uomo e donna.
Pensiamo alla famiglia, la famiglia è costituita da un uomo
e una donna, la loro unione crea qualcosa, crea l'istituzione
sulla quale si è fondata l'intera umanità. La cosa pubblica
deve essere vista come una grande famiglia, una famiglia di
uomini e donne, che in parti uguali, e se lo desiderano in modo
diverso oppure allo stesso modo, dovrebbero contribuire a sostenere
la costruzione di un'intera società. Sono le donne che devono
essere protagoniste di questo cambiamento, le donne che devono
riuscire a comprendere il ruolo centrale che dovranno assumere
se credono che un cambiamento sia possibile. Personalmente sono
coordinatrice di un circolo di Giovani Democratici, e sono l'unica
coordinatrice donna dell'intera provincia di Crotone. Questa
cosa mi ha fatto riflettere, i Giovani Democratici sono la componente
giovanile di un partito, quindi sono la forza giovanile di un'organizzazione
politica, quando si dice forza giovanile si intende una forza
nuova, la stessa parola giovani implica rinnovamento, noi giovani
siamo la futura classe dirigente di domani. La futura classe
dirigente, la classe che dovrebbe portare idee nuove, una
classe però, in cui ancora una volta le donne costituiscono
una minoranza. In questo momento i giovani dovrebbero fare
fronte comune per questa situazione. Scrivendo queste cose mi
viene in mente una frase del recente film Qualunquemente
di Antonio Albanese, "Le donne che devono entrare in
politica, è la politica che deve entrare nelle donne",
questa frase nella sua ironia è vera. Perché la politica
deve diventare un impegno comune, deve diventare qualcosa di
normale, non deve essere anormale, non deve fare notizia
il fatto che ci sia solo una donna a coordinare un circolo di
Giovani Democratici. Non importa il colore politico, conta il
fine comune e le donne devono essere presenti in organizzazioni
politiche, ma anche sociali e culturali.
Una
donna deve sapere di potere essere protagonista della vita politica,
della vita professionale, della vita sociale e della vita familiare,
e deve essere consapevole di poter essere tutto questo con naturalezza
e successo. Per molte di noi essere donna è legato a doppio
filo alla presenza della famiglia che sostiene e ama. Il primo
successo per ognuno di noi sta nella realizzazione personale,
realizzazione che non è sempre e solo carriera, ma realizzazione
che è soprattutto equilibrio, serenità, misura, buon senso.
Questo
mio articolo più che altro è un'esortazione, un'esortazione
a guardare in faccia la realtà, a pensare ai propri traguardi,
alle proprie aspirazioni e anche ai propri limiti, limiti che
non sono ben definiti, limiti che stanno lì proprio per essere
varcati e superati. Tutte noi, anzi tutti noi, dobbiamo
comprendere che è sempre possibile migliorare, che niente è
impossibile, che ogni realizzazione personale e collettiva si
può raggiungere, basta solo avere un obiettivo comune. La cosa
fondamentale nella vita, ma soprattutto nella politica è la
collaborazione, è la volontà di far comprendere che il
potere è di tutti, che va gestito da alcune persone che rappresentano
tutta la collettività. Io credo che ognuno di noi debba riappropriarsi
di alcuni principi, ma soprattutto di alcuni ideali etici e
morali che creano il nostro io e la nostra personalità, che
ci avvicinano alla realizzazione di noi stessi, alla felicità.
L'"appartenenza" cantava Giorgio Gaber, l'ineguagliabile
sensazione di far parte di qualcosa di più grande di noi, l'appagamento
di partecipare, condividere, andare oltre insieme.
L'appartenenza
non è lo sforzo di un civile stare insieme
non è il conforto di un normale voler bene
l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé.
La
diversità di ognuno di noi deve essere la base di quella collettività
migliore che vogliamo costruire, collettività all'interno della
quale la donna deve essere una figura chiave in tutta la sua
completezza, complessità, libertà e individualità, solo
così riusciremo a dimostrare quale sia la nostra vera forza
quella forza così comune, così diversa. Questa stessa forza
che ci fa stare unite anche se siamo lontane, che rende ognuna
di noi unica.
L'umanità senza la donna sarebbe scarsa. Terribilmente scarsa
Mark
Twain
Una
ragazza non dovrebbe aspettarsi speciali privilegi per il suo
sesso, ma neppure dovrebbe adattarsi al pregiudizio e alla discriminazione.
Deve imparare a competere... non in quanto donna, ma in quanto
essere umano
Betty Naomi Friedan
Articolo di Maria Cianciaruso per Informagiovani-Italia.com
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