Il precursore

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Il precursore - Gibran Kahlil  

 

La maggior parte del lavoro di Kahlil Gibran Il Precursore: Le sue Parabole e Poesie (The Forerunner - 1920) è composta da racconti, intervallati da alcune poesie. I racconti sono molto simili ai racconti sufi. Il racconto "Il Buffone di Dio" è ambientato nella città della Sharia, che è un ovvio riferimento al codice di diritto islamico (anche se il riferimento non sarebbe stato ovvio per i lettori di Gibran). Il racconto "Dinastie" si svolge nella città di Ishana, che tradisce la possibile influenza indù, in quanto Ishana è uno dei cinque volti del dio Shiva. Quanto i toponimi di Gibran siano simbolici è difficile da dire.

Il tema di fondo de Il Precursore è la necessità del risveglio spirituale. Qui, in contrasto con Il Folle, la dottrina di Gibran del risveglio del sé è ulteriormente sviluppata. Essa attira l'attenzione del lettore nella riga d'apertura: "Tu sei il tuo precursore, e le torri che hai costruito non sono che le fondamenta del tuo stesso gigante". Così il prologo si apre dicendo che ogni persona è il proprio precursore, e che ogni persona ha un "sé gigante" al suo interno, che è il "sé più grande" ("Il grande sé") e anche il "sé più libero". Il "sé più grande" può essere pensato come un "cuore più profondo". In "Dal Profondo del mio cuore", Gibran parla del "più grande io dell'uomo". Il Folle, nella sua parabola intitolata "Crocifisso", aveva esclamato: "Perché dobbiamo essere crocifissi da uomini sempre più grandi e ancora più grandi, tra terre più grandi e cieli più grandi". Ciò che è crocifisso risorgerà con maggiore potenza, e così il sé minore, quando sarà crocifisso, risorgerà come un sé più grande in una coscienza in espansione.

Al sé spirituale si oppone il sé materiale, il sé che deve essere crocifisso, che viene descritto in vari modi. Nel poema "Amore", Gibran parla del "sé più debole", ma più tardi in "Oltre la mia solitudine", i due sé sono menzionati insieme: "Oltre questo io appesantito vive il mio io più libero". L'ultimo pezzo del Precursore, "L'ultima guardia", è un sermone dello stesso Precursore, che parla ai dormienti nel sonno, poco prima dell'alba. Parla come i profeti di un tempo. Egli ha amato uno e tutti, "troppo", compreso "il gigante e il pigmeo" (simboli per i sé spiritualmente risvegliati e spiritualmente non sviluppati). Il messaggio è che il risveglio spirituale è necessario. Se ognuno è un Precursore, allora quel Precursore "vede con la luce di Dio", come si dice in "L'ultima guardia", che continua: "Egli parla come i profeti di un tempo. Egli svela le nostre anime e libera i nostri cuori". Il Precursore dentro ogni persona è profetico. In definitiva, il Precursore diventa un Profeta, la cui missione è quella di risvegliare e illuminare l'anima di ognuno.

 

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Il Folle - Gibran


Articolo di Masamo Era per Informagiovani Italia

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