Palazzo ducale a Mantova

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Palazzo ducale a Mantova

 

Il Palazzo Ducale è la grande reggia cittadina di Mantova che per sei secoli, tra la fine del 1200 fino al 1700, ospitò le famiglie che governarono Mantova e le sue terre. Questa era la sede amministrativa dei Gonzaga, dove si trattavano affari di stato e dove furono tramati tanti intrighi, diversa dalle tante residenze private che la nobile famiglia possedeva fuori città.

Palazzo ducale a Mantova Il palazzo si estende su una vasta area di circa 34.000 metri quadrati, compresa tra Piazza Sordello e i laghi Di Mezzo e Inferiore. Costruita a più riprese assemblando edifici di varie epoche, la reggia annovera più di cinquecento stanze, cortili e giardini che raccolgono capolavori di vari periodi storici. Il Palazzo Ducale di Mantova era infatti conosciuto come una delle residenze più in vista in Italia e in Europa, non solo per il fasto e la ricchezza, ma soprattutto per l'avvicendarsi di artisti e letterati che dimoravano stabilmente a palazzo.

Così come si presenta oggi, restaurato e rimaneggiato nei secoli, il complesso edilizio di Palazzo Ducale ci restituisce lo splendore della famiglia che per più tempo abitò quelle stanze, i Gonzaga. Grazie a loro durante il Rinascimento furono chiamati artisti e letterati quali Giulio Romano, Baldassarre Castiglioni, Torquato Tasso e sopra tutti Andrea Mantegna che con gli affreschi della Camera Picta, detta Camera degli Sposi, rese celebre Palazzo Ducale in tutto il mondo.

Il complesso aggregato di edifici diversi che formano il palazzo può essere diviso in alcuni nuclei principali, dei quali il più antico è quello che affaccia su Piazza Sordello, costituito dal trecentesco Palazzo del Capitano e dalla vicina Magna Domus. I due palazzi furono eretti negli anni a cavallo tra il XIII e il XIV secolo per volere di Guido Bonacolsi, detto Bottesella, che governò la città tra il 1299 e il 1309. I Bonacolsi furono infatti la prima famiglia che guidò Mantova dopo il periodo dell'era dei Comuni e rimasero signori indiscussi della città fino alla loro cacciata per opera dei Gonzaga che avvenne il 16 agosto del 1328.

Successivo al nucleo più vecchio è il Castello di San Giorgio, costruito da Bartolino da Novara alla fine del Trecento quasi sulle rive del lago, proprio dove il Ponte di San Giorgio, uno dei pochi accessi alla città già costruito all’epoca, divide il Lago di Mezzo dal Lago Inferiore. Dopo la metà del XV secolo Luca Fancelli costruiva le stanze della Domus Nova, che si trova a sud dell’intero complesso edilizio. Secondo il progetto iniziale doveva trattarsi di quattro edifici disposti intorno ad un cortile interno che, tuttavia, rimase aperto da un lato. L’ampio spazio determinato dai tre edifici corrisponde oggi a Piazza Paccagnini, un tempo Piazza del Paradiso. Il Cinquecento è caratterizzato dalla presenza di Giulio Pippi, detto Giulio Romano, che rimarrà a Mantova per molti anni intervenendo non solo su Palazzo Ducale ma soprattutto come artefice di Palazzo Te, la residenza che i Gonzaga avevano alle porte della città. Nel palazzo cittadino, Giulio Romano edifica tra il 1536 e il 1539 La Rustica, che affaccia da un lato sul Cortile della Cavallerizza dall’altro sul Lago Inferiore, l'adiacente Appartamento di Corte Nuova e la Palazzina della Paleologa, distrutta nel 1898, che si trovava nei pressi del Castello di San Giorgio vicino al fossato orientale (si salvarono solo tre piccole stanze ricomposte poi vicino alla cappella del Bertani). Con Giulio Romano collaborò l’artista mantovano Giovan Battista Bertani, che successivamente gestì le fabbriche ducali e operò autonomamente nella ristrutturazione della Chiesa di Santa Barbara, la Basilica Palatina. Ad Antonio Maria Viani tra il XVI e il XVII secolo furono affidati i lavori dell’Appartamento di Vincenzo I, delle Sale della Metamorfosi e della Loggia di Eleonora. Infine Paolo Pozzo seguì il restauro del palazzo durante il primo periodo della dominazione austriaca. Nel corso dei secoli il palazzo è stato oggetto di numerosi saccheggi, versando per molto tempo in stato di abbandono. Sono così andati perduti mobili preziosi, arredi e opere d’arte di grande valore.

Oggi Palazzo Ducale si presenta come un museo, le cui stanze ricche di opere d’arte sono prevalentemente visitabili con l’accompagnamento di personale della Sovrintendenza. È vietato l’accesso al pubblico alle stanze dell’Appartamento di Eleonora, perché sede di uffici della Sovrintendenza ai Beni Artistici e Storici. La facciata principale di Palazzo Ducale si trova sul lato orientale di Piazza Sordello. Si tratta di due edifici medievali sorti tra il 1200 e il 1300 interamente costruiti in mattoni a vista e con porticati ad archi a sesto acuto. Il Palazzo del Capitano è l’edificio più ampio, che si distingue per la merlatura e per le sei grandi bifore che si aprono sulla facciata. L’edificio più piccolo senza merlatura è detto Magna Domus, nel quale a metà del ‘600 fu ricavato il cosiddetto Appartamento dell’Imperatrice, che ospitava le stanze private di Beatrice d’Este. Sotto i portici di Palazzo del Capitano si trova un grande portale gotico che consente il passaggio a Piazza Lega Lombarda, detta dai mantovani Piazza Pallone, un ampio giardino racchiuso tra le mura dei palazzi circostanti. Uscendo dalla parte opposta della piazza e spostandosi verso nord si possono attraversare una serie di suggestive piazze interne al complesso palatino, oggi di pubblico passaggio: da Piazza Paccagnini (già Piazza del Paradiso) alla piazzetta su cui affaccia la Basilica Palatina, e da questa a Piazza Castello, che in estate si trasforma in una grande arena all’aperto. Uscendo sul lato ovest di quest’ultima piazza si ritorna in Piazza Sordello e dirigendosi a nord, verso Via San Giorgio si può ammirare la facciata rivolta verso il lago del Castello di San Giorgio.

Palazzo Ducale

Piazza Sordello, 23. Tel. 0376 382150/352111.

Orario di visita: da martedì a domenica ore 8.45-19.15; lunedì chiuso.

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