VISITARE BURGOS : INFORMAZIONI
PICCOLA GUIDA
   
Esistono
città e località che, al di là dell'attuale importanza e grandezza, e talvolta
senza avere svolto un decisivo ruolo storico, conservano un aurea speciale e
generano sensazioni e ricordi al solo pronunciare il nome.
Burgos è una di queste: un nome dal fascino speciale per gli spagnoli ma
anche per chi si accinge a compiere un viaggio in Spagna. Uno di quei
luoghi che restano impressi e che difficilmente si dimenticano.
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Certo Burgos potrebbe perdere quello
che in gergo sportivo si chiama scontro diretto anche con alcuni capoluoghi
della
Castiglia y Leon: la regione più grande d'Europa, punto di partenza della
riscossa e dell'unificazione della Spagna e depositaria della lingua nazionale,
lo spagnolo o appunto Castellano, anche se i primi scritti furono rinvenuti
nella vicina
La Rioja
Burgos non ha il sapere di
Salamanca, il misticismo di
Avila, la monumentalità di
Segovia, l'importanza politica di
Valladolid, la titolarità
di un ex regno come
Leon. Tuttavia, ed è un grosso tuttavia, rimane un punto di
riferimento per chi vuole capire la realtà storica e culturale del paese. Se poi
il viaggio non fosse solo una trasferta nel folclore e nelle tradizioni andaluse
o una lunga gita lungo le coste mediterranee, si potrebbe azzardare un commento
forse troppo categorico, ma non privo di verità: chi va a Burgos conosce la
Spagna più autentica.
Storia
La città
deve le proprie origini a un castello costruito nel 884 , sulle rovine di un
antico castro, dal conte Diego Rodiguez Porcelos, durante il regno di Alfonso
III delle Asturie. Ai piedi del possente bastione difensivo, Burgos si sviluppò
cosi rapidamente da divenire in breve tempo capoluogo di contea con Fernan
Gonzalez e, nel 1037, sotto Fernando I, capitale dei regni uniti di Castilla y
Leon, titolo ceduto a Valladolid soltanto nel 1492, dopo avere strappato ai mori
il regno di Granada. La storia della città è pertanto relativamente recente,
mentre la sua provincia può vantare un passato che risale addirittura alle
origini dell'uomo, come testimoniano le numerosissime tracce di insediamenti dei
dintorni.
La
città del Cid
Le
vicende storiche di Burgos risulterebbero comunque dimezzate e tutto il fascino
che emana dal solo nome della città cesserebbe di esistere se nella seconda metà
dell'XI secolo non fosse apparsa la mitica e leggendaria figura di
Rodrigo Diaz de Vivar, El Cid (dall'arabo Sidi, signore e grande guerriero)
Campeador. Nato verso il 1040da nobile famiglia a Vivar /una decina di
chilometri da Burgos), il futuro Cid fu al servizio di Fernando I, ma venne
esiliato dalla Castiglia per essersi intromesso nelle lotte tra i due figli del
re. Dopo avere disinvoltamente messo la sua spada anche a disposizione dei mori
(caso non eccezionale nella Spagna di quel periodo), Rodrigo Diaz cavalcò la
tigre, o per meglio dire, divenne l'anima della Reconquista con mitiche
battaglie e vittorie culminate nella presa di Valencia nel 1094. Se i fatti
d'arme non bastavano, a rendere El Cid immortale fu l'anonimo poeta
duecentesco con il poema Cantar de Mio Cid che tenne a battesimo
la lingua Spagnola o Castigliana.
Esaltata
dalle vicende del Cid, forte del suo ruolo di capitale e arricchita dai traffici
e dal commercio dei capidi lana, Burgos godette di un grande benessere economico
per alcuni secoli. Tanta ricchezza era in grn parte dovuta alla posizione
geografica della città, all'incrocio del cammino di Santiago con la strada che
sull'asse Nord Sud collegava il centro della Spagna al mare Cantacrico e quindi,
in nave, all'Europa del Nord.

Con la
scoperta dell'America cominciò la decadenza di Burgos (e delle altre città della
Castilla y Leon, un tempo la vecchia Castiglia): i suoi abitanti, carichi di
gloriosi ricordi, preferirono la tenace e silenziosa vita del contadino invece
di tentare l'avventura come tanti Conquistadores di altre regioni spagnole.
Niente
follie nemmeno a tavola, ancorché il livello di vita sia da molti anni
notevolmente migliorato; il Castellano privilegia i sapori forti, decisi e
genuini, in grado durante i rigidi mesi invernali, di fornire benefiche calorie.
Ottimo il Cordero Lechal (agnello, si raccomanda della razza Churra )
ovviamente arrosto, tipicamente burgalesas, la olla potrida (una robusta
minestra invernale con verdure e quanto di può ricavare dal maiale e la ) e la
morcilla (sanguinaccio, i fagioli rossi, e sopratutto, tra tante pecore, il
queso de oveja (pecorino).
Burgos è una bella città ricca di monumenti
gotici e isabellini su cui spicca la magnifica Cattedrale, una delle più
belle manifestazioni dell'architettura gotica in terra spagnola (1221). La
visita dettagliata della chiesa richiede circa 2 ore: splendida la cupola che
copre l'incrocio del transetto a 50 m di altezza e la gotica
Capilla del Condestable. La città di Burgos viene ricordata anche
per la bella porta della città detta Arco di Santa Maria. E' della metà del 1500
ed è stata costruita in onore del Re Carlo V. Bello l'aspetto architettonico al
centro del quale vi sono statue di guerrieri tra i quali spiccano quelle del Cid
e dello stesso Carlo V
Nell'ultima settimana di giugno e durante la prima di
luglio si celebra nella città castigliana di Burgos la festa di San Pietro e San
Paolo apostoli. Durante dieci giorni Burgos si trasforma in una delle mete più
ambite di turisti e non. I festeggiamenti iniziano con lo sparo di un razzo dal
balcone del Comune mentre vengono issate le bandiere della Spagna, della
Castiglia e León e di Burgos ai suoni dell'inno della città. Subito dopo il
sindaco incorona le regine delle Feste e iniziano i balli con i "Danzanti" e i "Gigantoni"
(pupazzi di cartapesta che percorrono le strade della città durante le feste).
Il sabato a mezzogiorno, ai piedi della Cattedrale, si celebra l'offerta dei
fiori a Santa Maria la Mayor e tutta la città si raduna nella Piazza del Re San
Fernando per rendere omaggio alla Madonna. Domenica alle 10.30 inizia la famosa
Sfilata delle Feste: più di una cinquantina di gruppi regionali, orchestre, e "peñas" (gruppi folcloristici in divisa: pantaloncini
bianchi, camice, fascia e cappello di colori differenti a seconda della peña)
percorrono le vie della città con carri allegorici che rappresentano scene di
vita quotidiana con sculture e monumenti fatti in cartapesta. Sono la vera anima
delle feste e ogni giorno li si può vedere sfilare dopo la corrida. Il 29 giugno
é proprio il giorno di San Pedro e San Pablo. Alle 10.00 si tiene una messa
solenne nella Cattedrale con la partecipazione delle autorità, le regine delle
feste e i presidenti delle peñas e delle case regionali. Tutte le sere ci sono
fuochi d'artificio vicino al fiume, concerti gratuiti per i giovani, gare di
calcio, tennis, ciclismo, nuoto, frontón, tiro, palla a volo, aeromodellismo,
ippica etc. Per i bambini, nelle piazze delle città, ci sono teatrini e
marionette.
Nei primi di luglio si celebra il
Giorno delle Peñas, festa dichiarata d'interesse turistico. Nel
bellissimo parco di
Fuentes Blancas i burgaleses si radunano fin dalle prime ore del mattino
per partecipare alla Messa di Campagna e alla gara gastronomica del
Buon Yantar (il buon mangiare). Le peñas e i gruppi gastronomici hanno
dei bar all'aperto dove si può bere sangria e mangiare tapas a prezzi
incredibili.
Speriamo di avervi dato qualche spunto
per un vostro possibile viaggio a Burgos. Fateci sapere com'è andata così
potrete aiutare altre persone per i prossimi viaggi. Scrivete a info @
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