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Eventi ad Assisi
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Cavalcata di Satriano ad Assisi
Nel primo fine settimana di settembre viene ricordato l’ultimo ritorno di San Francesco ad Assisi.
Infatti, nell'estate del 1226 i cavalieri di Assisi
si recarono a Bagnara per ricondurre
Francesco, gravemente ammalato, nella sua città.
Questo avvenimento è ricordato nella "Vita
Secunda" di Tommaso da Celano che, anche
se non fu uno dei primi discepoli del santo, lo
conobbe personalmente e scrisse poi la sua prima
biografia (la Vita Secunda appunto). |
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La festività consiste
nel percorrere a cavallo un tragitto di circa 30 km, lo stesso
compiuto dal santo, quando gravemente ammalato si spostò da
Nocera Umbra per tornare ad Assisi. Si racconta che
nel lontano 1266, i cittadini di Assisi inviarono una
solenne delegazione di cavalieri con il compito di riportare il
santo a casa e che questi lungo il tragitto si fermarono
affamati nel povero villaggio Satriano, una piccola località del luogo.
Fu
proprio qui che, secondo la leggenda, Francesco mandò i
cavalieri affamati a chiedere elemosina, quando costoro
spostatisi alla ricerca del cibo tornarono invece indietro a
mani vuote. Egli disse loro "... se non avete trovato niente
è perché avete più fiducia nelle vostre mosche che in Dio",
(col termine "mosche" egli intendeva i denari), Ma tornate
indietro nelle case da cui siete passati e domandate umilmente
l'elemosina offrendo come pagamento l'amar di Dio. E non
crediate che questo sia un gesto vergognoso o umi-liante: è un
pensiero sbagliato, perché il Grande Elemosiniere, dopo il
peccato, ha messo tutti i beni a disposizione dei degni e degli
indegni, con generosissima bontà".
I cavalieri mettono da parte la loro ritrosia, vanno a
chiedere l'elemosina e riescono a comprare con l'amor di Dio
quello che non avevano ottenuto con i soldi. Difatti quei poveri
abitanti, commossi e ispirati da Dio offrirono generosamente non
solo le loro cose ma anche se stessi. E cosi avvenne che
la povertà di Francesco sopperisse all'indigenza, che il denaro
non aveva potuto alleviare.
Molti secoli dopo (all'inizio del '900) un assisano, lo
storico e scrittore Amaldo Fortini, dopo alcuni studi,
riuscì a trovare quale fosse il luogo dove Francesco ed i
Cavalieri si erano fermati per riposare, godendo dell'elemosina
che gli abitanti di quel luogo avevano voluto elargire. Nel 1923
costituì la Compagnia dei Cavalieri di Satriano chiamando
a fame parte i personaggi più illustri del tempo; nel 1926 si
svolse la prima rievocazione della "Cavalcata", celebrata con
particolare solennità tra le manifestazioni di quel Centenario
Francescano.
Dopo la guerra furono i Cavalieri del Colle del Paradiso
a riprenderne l'usanza, ma poiché a causa degli eventi bellici i
cavalli erano divenuti rari, essi percorrevano a piedi la strada
fino alla cappellina di Satriano. Nel 1980, dopo alcuni anni, in
cui si era persa l'abitudine di celebrarla, la tradizione della
Cavalcata di Satriano venne ripresa da un gruppo di appassionati
cavalieri di Assisi e Nocera Umbra.
La celebrazione si snoda attraverso un percorso che attraversa
i territori comunali di Assisi, Nocera, Spello
e della Valtopina. Inizia con la benedizione dei
cavalieri da una delle località del percorso, Rivotorto,
per poi man mano toccare Spello e Rivotorto (a circa 2,5 km di
distanza da Assisi), culla del Sacro Tugurio e del
Francescanesimo: qui troviamo il Santuario di Rivotorto,
un edificio in stile neo-gotico costruito nel luogo di una
precedente chiesa distrutta dal terremoto del 1854 e nella quale
è custodito il Sacro Tugurio, il luogo in cui San Francesco
diede vita al suo percorso spirituale e dove per qualche tempo
visse con i primi dodici frati.
Si procede quindi per Valle
Gloria, San Giovanni di Spello, Valtopina,
Nocera Scalo, Nocera Umbra e da qui il giorno dopo,
la domenica, il rientro verso Assisi con la consegna della
pergamena al sindaco, passando per Villa Postignano,
Castel Senese e Satriano (per la celebrazione della
mesa), e quindi con arrivo ad in città entrando da Porta San
Giacomo, dove si formerà il grosso del corteo della
Cavalcata, procedendo verso la piazza del comune e terminando in
Piazza Santa Chiara, con l'omaggio floreale alle Clarisse.
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