VISITARE
ASSISI - INFORMAZIONI E GUIDA.
Con
le pianure che si estendono in modo pittoresco ai suoi piedi e il Monte
Subasio che si erge ripido e boscoso alzando lo sguardo, la sola vista della
città al crepuscolo è sufficiente a mandare le anime dei pellegrini in
estasi verso il cielo. È proprio al tramonto, quando i visitatori se ne sono
andati e cala il silenzio, che si apprezza ancora di
più la città di San Francesco, nato qui nel 1181. Ma non c'è bisogno di
essere religiosi per essere colpiti dalla bellezza di questa città e godere
del suo centro storico e dei luoghi del Santo...
Assisi
è una delle cittadine italiane più famose del mondo,
grazie alle sue bellezze storiche e culturali e
perché è legata alla figura di uno dei santi più
conosciuti della cristianità, San Francesco,
ma anche alla figura di Santa Chiara. Gli
eventi eccezionali della vita dei due famosi
santi, e la diffusione dell'ideologia francescana,
costituiscono la caratteristica principale della
città, che è stata nominata centro di spiritualità e
di pace. |
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Questo
ruolo di "Città della Pace" si concretizza ogni anno in una
marcia per la pace nel mondo. L'idea francescana è presente
ovunque, si respira tra queste strade, ed ha influenzato anche
l'architettura e gli edifici (costruiti in pietra che dà sul
rosa, proveniente dal Monte Subasio), non solo le grandi
Basiliche di San Francesco e Santa Chiara. Nel borgo
medievale le costruzioni francescane sono diventate nei secoli
centri di pellegrinaggio e aggregazione.
I
suoi vicoli, le piazzette e i viali contornati da cipressi
secolari sono silenziosi. Non si sa se è per il miracolo
dell'aria francescana che si respira, ma qui a volte anche le
orde di turisti camminano compostamente, con aria contemplativa
e parlando con un certo rispetto, a bassa voce. Certo, anche ad
Assisi ormai non mancano le boutiques d'alta moda con i soliti
capi firmati e le orribili bottegucce finto antico che offrono
al turista souvenirs e prodotti tipici usando il cattivo gusto
più suadente. Ma. e c'è quasi sempre un ma, quando c'è qualcosa
che stona troppo in un luogo che ci è particolarmente caro, si
possono anche chiudere momentaneamente gli occhi
(metaforicamente) per poi riaprirli quando ciò che stona ce lo
siamo lasciato alle spalle. Allora si ritrova l'Assisi sognata e
sperata, la stessa pace senza tempo, lo stesso irripetibile
incanto di un belvedere in un crepuscolo velato di nebbia, il
profumo inebriante dei cibi umbri.
Assisi, oltre alle meraviglie francescane e del resto del suo
passato, rimane soprattutto questo: i presepi semplici e
suggestivi, disseminati lungo i vicoli sotto Natale, il sapore
di fave e cotiche (antico piatto romano che serviva a mettere in
comunicazione i vivi con i morti), il cavolo ripassato al tegame
con olio, aglio e pane, l'odore fortissimo del tartufo, i bei
dolci devozionali con i serpentoni (propiziatori per la pesca
all'anguilla), la rocciata d'Assisi, il pan caciato che si può
compare nelle botteghe antiche (per davvero), le bellissime
tovaglie ricamate in azzurro col "punto assisi" con un effetto
singolare di pieni e vuoti che ne rappresenta la tipicità. E poi
una bellissima festa da non perdere assolutamente, il
Calendimaggio, che si svolge nella notte tra il 30 aprile e
il 1 maggio.
Questa festa nacque nel passato per salutare il
ritorno della primavera e, con ogni probabilità, riprende
l'antichissimo rito propiziatorio del "piantare il maio" che in
dialetto significa ramoscello o cespuglio fiorito. Lo scopo è
quello di recuperare la tradizione medievale delle canzoni
amatorie. E quella notte, ancora oggi, musici e canterini
sostano nei luoghi più caratteristici della città dove alla luce
di torce, fiaccole e luminarie, propongono bellissime serenate
cinquecentesche con accompagnamento di liuti, mandolini,
chitarre e viole. La testa della città è rappresentata dalla
chiesa di Santa Chiara, la coda dalla Basilica di San Francesco.
Assisi è una cittadina che oggi diremo, "a misura d'uomo", con circa 27 mila
abitanti, che si trova a sud-est di
Perugia, da
cui dista circa 20 km. Situata sul versante occidentale del
Monte Subasio,
si affaccia sulla valle racchiusa dai fiumi Chiascio e Topino,
ed è bagnata da un piccolo affluente dello Topino, che sfocia nella riva
sinistra del Tevere. Le origini della città risalgono probabilmente al II
secolo a.C., anche se l'area su cui sorge era già abitata in epoca
preistorica. Intorno al I secolo a.C. divenne municipium romano e fu
cinta da mura che contennero l'abitato fino al periodo comunale, quando si
assistette a un'improvvisa e inarrestabile espansione, nonché, come detto,
alla nascita di uno dei personaggi più importanti della cristianità. La
maggior parte dei monumenti sono difatti dedicati alla memoria di San
Francesco e del francescanesimo, anche nella forma femminile portata avanti
da Santa Chiara e dalle clarisse.
Dante
Alighieri ha citato Assisi nella Divina Commedia come luogo di nascita
del Sole per via di Francesco, Santo Patrono d'Italia e Chiara. La zona
intorno ad Assisi era abitata già in epoca neolitica. Dal IX secolo a.C. fu
sede di un piccolo borgo fondato dagli umbri che, secondo reperti
archeologici, commerciavano con i vicini etruschi che vivevano lungo la
sponda occidentale del Tevere.
Nel
1367 la città entrò a far parte dei
domini dello
Stato Pontificio fino al 1861, anno dell'Unità d'Italia. La struttura
attuale della città è ancora quella medievale, sopravvissuta nei secoli
malgrado i terribili terremoti che ciclicamente hanno colpito la zona. Sono
ancora in corso i lavori di ristrutturazione in seguito al sisma del 1997
che ha causato tanti danni molto ingenti .
La prima chiesa che si nota entrando in città da
Porta San Pietro è quella omonima benedettina di San Pietro. Costruita
alla fine del X secolo ma notevolmente rimaneggiata nel ‘200, è
particolarmente interessante per la purezza dello stile romanico nel quale è
stata costruita. La facciata presenta un semplice portale principale,
affiancato da due piccole porte laterali e sormontato da tre rosoni.
L'interno austero, suddiviso in tre navate da possenti pilastri, era
ricoperto da decorazioni e stucchi rimossi nel Novecento.
La
Basilica di San Francesco si articola in basilica superiore e basilica
inferiore. La costruzione della chiesa inizia il 17 luglio 1228, quando il
pontefice
Gregorio IX pone la prima pietra. Il corpo inferiore viene terminato
nella primavera del 1230 e nello stesso anno vi è deposta la salma di San
Francesco. Il corpo superiore viene invece concluso nel 1253, anno della
consacrazione della chiesa. Per la decorazione delle pareti sono stati
chiamati i più importanti artisti del tempo, Cimabue, Giotto,
Simone Martini
e Pietro Lorenzetti. Durante il terribile terremoto del '97 la
volta della basilica superiore è crollata, alcuni affreschi di Giotto e di
Cimabue si sono sgretolati in migliaia di frammenti, i circa 5000mq di
affreschi duecenteschi che rivestono completamente le pareti della Basilica
sono stati ricoperti da uno spesso strato di polvere e la struttura stessa
della chiesa è rimasta fortemente intaccata. Attualmente si sono conclusi i
lavori di pulizia degli affreschi non danneggiati e quelli di rinforzo
strutturale, eseguiti grazie ad un investimento eccezionale in tecnologie
avanzate.
Approfittando
dei lavori già in atto, la basilica è stata restaurata completamente, il
coro riposizionato, la bussola d'entrata e l'organo rimessi a nuovo. Inoltre
due dei sette Santi di Giotto e la vela di
San Girolamo hanno riacquistato una forma riconoscibile e sono stati
rimessi in loco, mentre si prevede che entro quattro anni sarà completata la
ricomposizione manuale dei frammenti degli otto santi del voltone. Per la
vela di San Matteo di Cimabue si sta invece procedendo ad un recupero
dei 120.000 frammenti, attraverso l'utilizzo di un programma di
"riassemblaggio virtuale". Dalla basilica, la via San Francesco conduce alla
piazza del Comune che ospita edifici interessanti di epoca diversa.
Spicca su tutti la
chiesa di Santa Maria sopra Minerva, ricavata da un tempio romano del
I secolo, del quale restano sei colonne sulla facciata, la scalinata e il
timpano. A fianco della chiesa si innalzano la Torre del
Popolo
(XIII secolo) e il Palazzo del Capitano del Popolo edificato nel
1282. Dalla parte opposta della piazza si trova il Palazzo dei Priori,
sede del Comune, costituito da tre edifici di epoche diverse. Nella parte
più antica ha sede la Pinacoteca Comunale, ancora inagibile a causa
dei danni subiti dal sisma. La fontana al centro della piazza è
settecentesca.
Via San Rufino
conduce alla basilica omonima, la
Cattedrale di San Rufino. Forse uno dei monumenti più significativi dell'arte
romanica in Umbria, è stato costruito su edifici religiosi preesistenti, per
ospitare le spoglie del martire Rufino. Bella la facciata, decorata
alla base con leoni e grifoni, e nella parte superiore con tre rosoni e i
simboli dei quattro Evangelisti. Nell'interno a tre navate sono visibili il
fonte battesimale, dove furono battezzati San Francesco e
Santa Chiara, e il Museo; mentre nell'abside si trova un coro
di raffinata fattura. A destra dell'abside si scende all'oratorio, in
cui San Francesco si ritirava a pregare prima di predicare in cattedrale.
Sotto la cupola rinascimentale si trova l'altare del XIX secolo, dove
secondo la tradizione si conservano i resti di San Rufino. Al di sotto della
cattedrale si possono ammirare la cripta di un precedente edificio, un pozzo
profondo 28 metri e i resti di un chiostro di epoca carolingia.
Il
campanile a base quadrata risale all'XI secolo e ha come fondamenta una
cisterna romana. Sulla Piazza Santa Chiara, affacciata sulla valle,
si innalza la duecentesca Basilica di Santa Chiara dedicata alla
Santa, che giace in una piccola urna all'interno della cripta. Si tratta di
un edificio gotico piuttosto sobrio con una facciata a strisce orizzontali
di pietra rosa e bianca, ornata da un elegante rosone. Anche l'interno, ad
una sola navata, è piuttosto spoglio, ma frammenti di affreschi testimoniano
l'originaria ricchezza decorativa. Interessanti sono la Cappella del
Crocifisso, con la Croce che secondo la leggenda parlò a Francesco, e
quella del Sacramento, dove si trovano affreschi della scuola di Giotto. La
Rocca Maggiore fu posta a guardia della città nella seconda metà del
XIV, sfruttando la struttura di una fortezza preesistente, alla quale furono
apportate numerose modifiche. Gravemente danneggiata dal sisma, la rocca è
oggetto di importanti lavori di restauro. Poco fuori dalla città, sul
versante occidentale del Monte Subasio, si trova l'Eremo delle
Carceri. Immerso in un fitto bosco di querce, è uno dei più
suggestivi luoghi francescani, dove Francesco e i suoi seguaci salivano
spesso in meditazione. Sono visibili le grotte dove i frati si raccoglievano
in preghiera, il refettorio, le celle, la chiesa di San Bernandino,
la Cappella.
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