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Natale in Europa >
Assisi
si anima per Natale con luci, suoni e colori, tra mercatini di
addobbi artigianali, il presepio vivente che rievoca la Natività
e la messa di Natale nella maestosa Basilica di San Francesco.
Assisi
regala emozioni tutto l'anno, ma a Natale
diventa particolarmente suggestiva. Siamo in un
luogo in cui la riflessione è d'obbligo, una città
che diventa vera occasione d'incontro tra religione
e spiritualità. Anche le pietre qui parlano di
spiritualità, di pace e di una verità incurante dei
facili consumismi. Il Natale ad Assisi è vera
riflessione e lo si percepisce arrivando in città,
già da quella grande piazza davanti alla
Basilica di San
Francesco. |
|
Poco oltre, nella piazza del comune gli artigiani
del posto si preparano all'allestimento del mercatino di
Natale, che poco avrà a che fare con quelli della
Baviera
o
Merano
o
Bolzano
da noi,
ma che non meno si porta dietro l'orgoglio della propria terra
con i prodotti tipici dell'Umbria, ceramiche dipinte a
mano, oggetti per la casa, sciarpe e cappelli, pelletteria e
tanto altro. A diverse associazioni, tra cui il Centro
Internazionale per la Pace fra i popoli ed alla Assisi, si
deve l'organizzazione dei laboratori per i bambini e il teatro
da strada, tra addobbi e animazione varia.
Se state cercando un
luogo speciale e di
atmosfera dove passare
il Natale date
un'occhiata alle decine
di guide sulle città
europee più
caratteristiche e di
atmosfera:
Natale in Europa
Il Natale ad Assisi è anche
arte e storia. Chissà se Giotto alla fine del XIII secolo
già sapeva che con la splendida opera a lui attribuita, dava
conferma ai posteri del legame tra San Francesco e la
invenzione del Presepe? Di sicuro nessun pittore prima di
allora fu così realista da raffigurare una tale scena pittorica:
è il Presepe di Greccio, la tredicesima delle 28 scene
del ciclo di affreschi delle Storie di San Francesco,
nella Basilica superiore di Assisi. Un affresco di
struggente bellezza artistica e anche spirituale. In memoria del
Natale, si vede il santo ordinare la preparazione di un presepe
“... che si portasse il fieno, che si conducessero il bue e
l'asino; e predicò sulla natività del Re povero; e, mentre il
santo uomo teneva la sua orazione, un cavaliere scorse il 'vero'
Gesù Bambino in luogo di quello che il santo aveva portato."
(da Legenda Maior, San Bonaventura da Bagnoregio,1263).
Ad Assisi Francesco
nacque tra il 1181 e il 1182 e con la sua opera, diede un segno
incisivo alla storia di questo luogo e all'identità cristiana
tutta. A lui è dedicata la
Basilica, dichiarata sito UNESCO all'inizio del
nostro nuovo secolo, e fondata proprio su quelle spoglia mortali
del santo, che qui vengono conservate dal 1230, a due anni dalla
santificazione da parte di papa Gregorio IX. L'edificio è
formato da due chiese sovrapposte, in quanto legate a due fasi
costruttive diverse (una romanica di derivazione lombarda,
l'altra gotica di matrice francese) e diventa il centro del
Natale di Assisi, la vera occasione e opportunità per una
celebrazione che accomuna insieme spiritualità ed arte.
Il passo si fa lieve, lento,
avido l'occhio nel catturare quel che diventerà emozione. Si
passi attraverso il chiostro del Sacro Convento, che
porta alla Basilica inferiore; qui si ammirano in
particolare gli affreschi del Cimabue (la Maestà) e del
Maestro di San Francesco, un pittore di scuola umbra
attivo ad Assisi nel XIII secolo. Nella Basilica superiore
si ammirano invece le famose
Storie, un ciclo pittorico attribuito a Giotto,
affrescato in quella che costituisce l'unica navata
dell'edificio, negli ultimi anni del Duecento. Il presepe del
Greccio è parte degli episodi e racconta della notte di
Natale del 1223, passata dal santo a Greccio
(località in provincia di
Rieti),
nella quale egli rievocò la nascita di Gesù organizzando per
l'appunto quello che viene considerato il primo presepe della
storia.
Con san Francesco ebbe
origine la tradizione del presepe. Fino ad allora, la gente
celebrava il Natale andando alla Messa, in chiesa, con i
sacerdoti che parlavano una lingua, il latino, che non era
quella dei poveri. Francesco decise che il Natale doveva
diventare più accessibile alla gente comune: chiese allora in
prestito da un amico alcuni animali e della paglia e iniziò a
ricreare la scenografia della nascita di Gesù a Betlemme,
aiutando così il popolo a comprendere il vero senso del Natale,
come 'rinascita' dei valori cristiani per l'intera umanità.
La natività venne rappresentata in una grotta poco fuori il
paese, con persone e animali veri, esortando la gente a
rifiutare l'odio e abbracciare l'amore, con l'aiuto di Dio.
San Bonaventura, che scrisse la biografia di San Francesco,
descrive quella notte con fare miracoloso, accennando che “L'uomo
di Dio [Francesco] si fermò davanti alla mangiatoia, pieno di
devozione e pietà, inondato di lacrime e raggiante di gioia..."
Ogni anno, durante le prime
festività di dicembre, per l'Immacolata, si assiste
all'accensione dell'albero di Natale di Assisi e alla
presentazione del presepe nella piazza del comune, accompagnato
da varie attività ludiche e di animazione, musiche e canti,
trampolieri e giocolieri, zampognari e cantastorie e poi il
trenino itinerante per le vie di Assisi. Nel frattempo, c'è chi
si appresta, come noi, ad assaporare i dolci tipici del
Natale dell'Umbria, la nociata, a base di noci e
miele, arriva ad Assisi dalla vicina Massa Martana, e così il
Pan nociato a base di noci e formaggio e che arriva dai
primi freddi di novembre; molti preferiranno le ottime 'pinoccate'
perugine, dolcetti a forma di rombi e preparati con cacao o
vaniglia e pinoli; le casalinghe si apprestano invece alla
preparazione dei piatti tipici come il 'torciglione',
diffuso in tutta la provincia di
Perugia
ed anche ad Assisi. E per i vini? Un brindisi al Natale,
che anche quest'anno allieta animi e speranze, con un buon
Assisi DOC e infine... non dimenticate i mostaccioli, che
pare siano stati il dolce preferito di San Francesco.
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