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Energia pulita
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Pranzo di Natale, cenone,
ma quanto si inquina? Il tradizionale pranzo di Natale ha un
impatto ambientale non trascurabile in termini di emissioni
per la produzione, trasporto e smaltimento dei rifiuti
alimentari. Piccoli gesti possono ridurlo.
Tempo
di vacanze e di cenoni… a Natale e per l'ultimo
dell'anno, per i nostri pranzi
vogliamo avere sulle tavole i migliori prodotti e creare
piatti sempre più gustosi, magari un po’ raffinati e
innovativi. Per il veglione il gran cenone è una
tradizione che non manca mai, con
abbuffata finale. Ma le scelte che facciamo nell'acquisto
degli alimenti da portare sulle nostre tavole che conseguenze
hanno?
Delle volte presi dalla voglia di stupire
i parenti e gli amici scegliamo di offrire loro alimenti esotici
o fuori stagione, molti dei quali arrivano da lontano, molto
lontano, rinunciando a puntare su alimenti di stagione o a km
0. Proviamo a pensare a quanto ci costa un pranzo o una cena
con prodotti esotici o fuori stagione, in termine di salute,
soldi e ambiente?
In primo luogo la salute. Se la frutta
e la verdura affrontano lunghi viaggi, perdono
le loro proprietà nutritive e benefiche. Forse non tutti
sanno che quando la frutta proviene da lontano viene raccolta
acerba e trattata con il gas per bloccarne la maturazione
durante il lungo viaggio (avete presente quell'odore terribile
di conservante quando si apre un frutto? Si proprio quello...).
La maturazione ricomincia solo successivamente in apposite
celle frigorifere e... addio vitamine. Va da se che questi
frutti sono spesso poco gustosi poiché sono colti immaturi
e ovviamente molto cari.
Durante le feste sulle tavole nazionali
appaiono, fuori stagione, alimenti come ciliegie e pesche del
Cile, mirtilli argentini, anguria brasiliana, fagiolini egiziani,
more messicane, asparagi peruviani e molti anche ancora… a causa
dei lunghi trasporti questi cibi producono inquinamento: consumo
di energia, emissione di gas ad effetto serra… I prodotti che
provengono da lontano poi compiono lunghi viaggi durante i quali
si consumano risorse, carburante, denaro, s'inquina, si impiegano
conservanti e imballaggi ecc. Pensiamo ad esempio all’ananas:
nel periodo natalizio il consumo di questo frutto aumenta notevolmente.
Ma l’ananas arriva dal Sudamerica e dall’Africa. La Costa d’Avorio,
uno dei principali produttori di questo frutto, dista da noi
più di 4.000 km. Inoltre per molti di questi frutti esiste anche
un rischio sanitario da non sottovalutare, in quanto si applicano
le procedure di coltivazione e trasporto usate nel paese di
origine.
Ostinarsi a voler mangiare questi prodotti
va a discapito del pianeta e fa aumentare i costi dei nostri
cenoni fino a 10 volte di più rispetto al consumo dei prodotti
made in Italy come mele, uva, arance, kiwi.
Coldiretti, in occasione della Conferenza
ONU sui cambiamenti climatici, ha pubblicato un interessante
documento sui cibi che inquinano. Riportiamo di seguito la lista
nera…
CLIMA: LA TOP TEN DEI CIBI CHE INQUINANO
IL NATALE
Prodotto
|
Paesi
|
Distanza (Km)
|
Emissioni (kg CO2
per kg prodotto)
|
Consumo petrolio (Kg)
|
Ciliegie
|
Cile
|
11.970
|
21,6
|
6,9
|
Mirtilli
|
Argentina
|
11.180
|
20,1
|
6,4
|
Anguria
|
Brasile
|
9.175
|
16,5
|
5,3
|
Noci
|
California (Usa)
|
8.657
|
15,6
|
5
|
More
|
Messico
|
8.319
|
15,0
|
4,8
|
Salmone
|
Alaska
|
7.847
|
14,1
|
4,5
|
Asparagi
|
Peru
|
7.018
|
12,6
|
4,0
|
Meloni
|
Gudalupe
|
5.440
|
9,8
|
3,1
|
Melograni
|
Israele
|
2.324
|
4,2
|
1,3
|
Fagiolini
|
Egitto
|
2.130
|
3,8
|
1,2
|
Fonte: Elaborazioni Coldiretti
(*) calcoli effettuati sulla base del trasporto aereo
a/r
Come risulta dalla tabella, per arrivare
sulle nostre tavole un chilo di ciliegie del Cile deve percorrere
quasi 12.000 chilometri, il che comporta l’emissione di 21,6
chili di anidride carbonica e un consumo pari a 6,9 chili di
petrolio. Un chilo di more dal Messico percorre più di 8.000
km per giungere sulle nostre tavole, con un consumo di petrolio
pari a circa 5 chili e libera 15 kg di anidride carbonica per
ogni chilo di prodotto. Ma ne vale davvero la pena? E poi non
dimentichiamoci che se vogliamo stupire basta andare a scovare
qualche alimento della nostra tradizione meno diffuso, come
i cachi, oppure la mela limoncella, la pera
madernassa… lo stupore sarà di certo maggiore, nessuno più
conosce questi prodotti, purtroppo!
Decorare la tavola in modo ecosostenibile
La tovaglia di stoffa o di carta riciclata,
posate e bicchieri in acciaio e vetro ma se non ne avete voglia,
vanno benone anche posate in materBi e bicchieri in cartoncino
riciclabile. Per abbellire attingete dalla natura: frutta di
stagione, rami, pigne e poi decorazioni in carta, candele di
cera d'api, lucine al led. Molto carina l'idea di mettere
le lucine dentro a un vaso da fiori o in un bicchiere alto tipo
quelli da birra.
Un
ultimo consiglio!
Niente ansia da prestazione e stress!
Anche voi avete tutti i diritti di godervi il cenone dell'ultimo
dell'anno, quindi carta e penna per la lista della spesa, acquisti
senza
packaging
o con poco imballo,
vetro
a rendere
e finito tutto,
raccolta differenziata.
Una volta fatta la spesa, mettete un sottofondo di buona musica
rilassante, bevetevi un bel calice di vino e iniziate a cucinare
con piacere.
Buon anno a tutti!
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