Duomo di Barga
In cima al
colle, nella parte più alta del centro storico si trova
il Duomo dedicato a San Cristoforo. Si tratta di
un imponente edificio la cui attuale facciata corrisponde al
fianco sinistro di una precedente pieve. La Chiesa dedicata a
San Cristoforo è uno dei simboli della città di Barga, la
sua costruzione avvenne in diverse fasi. Il Duomo nacque nello
stesso periodo della nascita della città: sorse infatti, secondo
un’antica pergamena, anteriormente al Mille, quale chiesa
castellana dedicata a San Jacopo. |
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Ma
già nel secolo XI veniva innalzata una seconda chiesa, romanica,
dedicata a San Jacopo e San Cristoforo e facente parte del
plebanato di Loppia; primo nucleo di quella attuale di cui
costituisce la facciata e le fiancate laterali, fino al varco
che arriva ai primi archi dell'interno. La chiesa venne
consacrata nel 1068, da papa Alessandro II.
La facciata tipica, tagliata nella
sua parte superiore, priva di qualsiasi ornamento (eccetto la
doppia fila di archetti con capitelli scolpiti) in quanto
ricavata dal fianco Sud della chiesa suddetta, la cui facciata
si trovava dove ora è stato costruito il campanile.
Nel
secolo XII la costruzione fu ampliata, dopo l’abbattimento del
fianco Nord di quella precedente, e furono costruite le tre
navate inferiori. Al secolo XIII, infine, risale l’ultimo
ingrandimento, da cui la chiesa derivò l’aspetto basilicale, e
questa volta sul romanico prevalsero influssi gotici. L’unico
portale della facciata ha ai lati due colonne con leoni ed è
ornato da un arco scolpito a foglie d’acanto e da un architrave
in cui è effigiata una vivace scena di vita campestre
(vendemmia).
L’aspetto di "basilica" della
chiesa è ravvisabile anche nel severo interno a tre navate (su
due piani, l’inferiore riservato alle donne e il superiore agli
uomini), nel quale la luce piove da vetrate colorate nella parte
duecentesca e da alabastri egiziani in quella più antica. Vi
sono raccolte pregevoli opere di scultura : dalle acquasantiere
del XII o XIII secolo al pulpito sorretto da quattro
colonne marmoree, uno dei capolavori della scuola comacina (di
Como), attribuito a Guido Bigarelli. La cassa
rettangolare è finemente lavorata, con straordinaria ricchezza
di motivi geometrici e floreali nelle cornici in alto e in
basso.
Non
meno notevole, anche a motivo della sua mole gigantesca, è la
statua lignea policroma del patrono San Cristoforo, del XII
secolo (o come altri sostengono di epoca longobarda), che si
ritiene fosse portata dai barghigiani in combattimento nei
momenti di maggior pericolo. Per collocarla sopra l’altare fu
rifatta nel 1500 l’abside. Oggi la statua è alloggiata in una
nicchia sopra la quale si trova finestra istoriata forse da
Lorenzo di Credi, del secolo XV. Tra le altre opere adunate
nel Duomo: un bellissimo Crocifisso di scuola giottesca, e le
pregevoli terrecotte robbiane della Cappella del
Sacramento, una delle quali, il graziosissimo tabernacolo
degli oli santi, sembra essere opera di Luca della Robbia.
Nella Cappella della Madonna, infine, un quadro con lo
sfondo di Barga cinquecentesca e la Madonna del Mulino,
di un madonnaro veneto del secolo XVI. Il tesoro del Duomo,
custodito in una specie di stanza blindata ai piedi del
campanile, annovera mirabili lavori di oreficeria — tra i quali
un calice dell’orafo fiorentino Vanni e un Crocifisso del
XV secolo - nonché pianete in seta tessute e ricamate da pie
donne e suore del luogo.
La pietra utilizzata per la
realizzazione del duomo è la pietra alberese che venne scavata
nelle cave vicino a Barga. Il portale che si trova nella parte
sinistra, inoltre, conserva su un antico architrave ("l’Agape")
uno splendido bassorilievo, risalente al 1100, realizzato molto
probabilmente dallo scultore Biduino che raffigura il "Miracolo
dello Scifo d’Oro" di San Nicola, esempio tra i più insigni
della prima scultura romanica.
Nelle vetrate le scene dell’Annunciazione,
della Nascita di Gesù e dell’Adorazione dei pastori,
incastonate nei comparti scanditi dagli archi. Sporgono,
rispettivamente sul davanti e sul retro, la statua raffigurante
la sintesi del Vangelo e quella del profeta Isaia. Sorreggono la
cassa quattro colonne dai capitelli bellissimi, impostate due
sui ben noti leoni, la terza su una figura di nano e la quarta
poggiante sul pavimento.
Un vero e proprio tesoro di questa
chiesa sono le sue campane, una delle quali risale al
1580. Le campane si trovano all’interno del campanile che
sovrasta la costruzione.
Ma oltre alla sua arte, la visita
a questa chiesa di Barga è essenziale per contemplare i panorami
che offre sull'ambiente circostante. In particolare nella vicina
zona dell'Arringo, un suggestivo prato che permette di vedere
questa zona della Toscana e l'Appennino sullo sfondo. Fu proprio
in questo prato che il governo della città si riuniva per
prendere le sue decisioni.
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