Fontana dell'Amenano a Catania
La Fontana
dell’Amenano, inserita fra gli eleganti Palazzo dei
Chierici e Palazzo Pardo, e progettata dallo scultore
napoletano Tito Angelini in in marmo di Carrara nel 1867.
Insieme alla Fontana dell'Elefante e alla Fontana dei Sette
Canali rappresenta uno dei monumenti tipici del centro storico
di Catania. È costituita da una grande vasca a forma di
conchiglia su cui si erge un giovane, che secondo la mitologia
greca, è la personificazione dell'Amenano, dio fluviale
onorato nell'antichità dagli abitanti della città (come
testimoniano anche molte monete del IV a.C) |
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Quest'ultimo
sostiene una cornucopia, il corno dell'abbondanza, al centro
della fontana, che rappresenta il letto del fiume, ormai
scomparso dalla superficie. Più in basso, potrai notare due
tritoni, figure mitologiche che soffiando dentro una conchiglia
potevano placare o agitare le acque. La conchiglia poggia su un
basamento che reca nella parte anteriore lo stemma della città.
Nella parte opposta, dentro uno scudo, le parole:
Acqua-l'Amenano-1867(anno dell'inaugurazione). Secondo lo
studioso del Settecento, Carlo Gemmellaro, il percorso
del fiume Amenano, seguiva la direzione dell'attuale viale Mario
Rapisardi fino alla piazza Santa Maria di Gesù. Alimentava il
Lago di Nicito, seppellito dall’Etna durante l’eruzione del
1669, che oggi dà il nome all’attuale via. Da lì, il fiume
proseguiva verso la parte occidentale della città, lungo
l'attuale via Botte dell'Acqua, fino a raggiungere il
Monastero dei Benedettini. Qui, il fiume si divideva in tre
bracci: uno, fluiva verso la verso la Pescheria e Villa Pacini,
l'altro verso il Teatro Romano, piazza S. Francesco d'Assisi e
Piazza Duomo, il terzo, sotto il monastero di San Giuliano e le
Terme Achilliane, per poi sboccare verso il porto.
Le notizie riguardanti il corso del fiume Amenano sono vaghe e
frammentarie. Non si è mai trovata la sorgente, forse,
originatasi nelle viscere del vulcano Etna o dal piccolo lago
di Gurrida, presso la località di Randazzo. Si tratta di un
corso d'acqua che originariamente scorreva in superficie e che
poi le eruzioni dell'Etna del 252 d.C. e del 1669, seppellirono
totalmente. Diversi scavi hanno confermato la presenza del fiume
Amenano fino al Medioevo. Oggi, sgorga prezzo la Piazza del
Duomo, in corrispondenza della fontana, con il cosiddetto
effetto "acqua a linzolu", ovvero con una sorta di cascata che
straripa dal bordo bombato della fontana, per finire nel corso
d’acqua sottostante, come fosse una cortina bianca, un lenzuolo.
Se vi trovane a visitare questi luoghi in giorni feriali
sentirete un intenso odore di pesce per le numerose bancarelle
del mercato pittoresco mercato del pesce di Catania, che si
trova nelle vicinanze, un luogo in cui convivono, in una
singolare unicità, atmosfere arabe e mediterranee assolutamente
da non perdere.
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