Marionette e Pupi in Sicilia

Marionette e pupi in Sicilia

 

In tutta la Sicilia il teatro di figura è una delle più famose e popolari forme d'arte. Questa forma di teatro rappresenta ed esalta la ribellione dei poveri e degli umili contro i ricchi attraverso le marionette (i burattini). Purtroppo il teatro di figura è andato diminuendo di successo e fama negli ultimi decenni a causa dei mezzi commerciali come il cinema e la televisione, che hanno causato la chiusura di molti teatri di marionette. Anche se spesso considerata una bassa espressione artistica, lo spettacolo delle Marionette rimane un'attrazione e un simbolo della tradizione siciliana.

 

marionette sicilianeIl Museo Internazionale della marionetta di Palermo, ha contribuito molto a preservare e sostenere quest'arte. Raccoglie circa tremila pezzi tra marionette della tradizione di Catania e Palermo, un intera sezione dedicata ai paladini d'Europa insieme ai pezzi del teatro di Napoli. Il burattino deve la sua esistenza al lavoro di maestri artigiani che oggi continuano il lavoro dei loro antenati illustri, che hanno fondato le dinastie dei burattinai.

 

L'Opera dei Pupi rappresenta le lotte tra Saraceni e Cristiani nel Medioevo. È diventato popolare nella sua forma attuale, intorno alla seconda metà del XIX secolo. All'inizio del XIX secolo il repertorio era costituito da I Reali e la Storia di Orlando e Rinaldo, avventure di cavalieri ed eroi epici. Come i giullari in Francia, i cantastorie e i cantori siciliani hanno avuto un ruolo eccezionale nella diffusione della canzone delle gesta nel Sud Italia.

 

Il teatro dei burattini trasmette gli ideali che sono cari al popolo siciliano: cavalleria, onore, giustizia, fede, amore. I suoi temi principali sono legati alla storia leggendaria dei cavalieri di Carlo Magno, le cui fonti sono state le Canzoni delle gesta e il ciclo arturiano. Il ciclo carolingio abbraccia il periodo tra la morte di Pipino " il corto" e di Carlo Magno ed è suddiviso in molti episodi. Lo spettacolo inoltre racconta di leggende locali o eventi, come quello di Uzeda, un pupazzo creato da don Raffaele Trombetta e Sebastiano Zappalà, e ispirato a Don Giovanni Francesco Paceco, duca di Uzeda e vice-re di Sicilia nel tardo '600, che uccise accidentalmente il proprio figlio Osvaldo. Alcuni episodi sono stati spesso rappresentati come spettacoli singoli ed eseguiti in una notte.

 

Il tema del " bandito" è molto ricorrente ed anche il " ladro" è una delle più popolari marionette, malvoluto dal pubblico che non ama le sue cattive azioni perpetrate contro le sfortunate vittime che gli capita di incontrare. Dopo il 1860 la rappresentazione della figura del ladro ha subito variazioni di rilievo. La marionetta di Reginald, per esempio, ha iniziato a rappresentare un uomo coraggioso e forte che vuole resistere ai poteri sociali e politici. Il bandito stesso diventa un eroe che difende e rivendica la giustizia. Nel suo lavoro, Reginald rappresenta le aspettative di uguaglianza e di libertà delle masse e si impegna in una lotta contro Carlo Magno, ma i suoi sogni di gloria sono destinati a fallire. Ogni spettacolo presenta eventi specifici, in particolare i consigli e le battaglie. Il primo consiste in incontri privati o ufficiali di personaggi. La scena ha elementi standard come l'apertura e la chiusura. Il consiglio ufficiale generalmente coinvolge un certo numero di soldati e un re o un comandante che annuncia la battaglia imminente. Il consiglio privato comporta un minor numero di personaggi e include anche una lotta. Le battaglie coinvolgono il pubblico. Sono al centro dell'Opera dei Pupi e culminano in un finale che mostra la morte di qualche protagonista. La morte dei personaggi minori è meno enfatizzata e più frequentemente in mostra. La rappresentazione si occupa di temi importanti: il tradimento, la relazione tra il re e i suoi vassalli, l'opposizione tra il bene e il male e tra i cristiani e i saraceni, le questioni di politica, amore, famiglia, e il soprannaturale. È richiesto il lavoro di numerose persone per realizzare il pupazzo. Non di rado chi fa il burattinaio riceve aiuto dai suoi familiari nella produzione e preparazione del materiale e delle attrezzature. Ogni burattinaio, sempre nel rispetto della tradizione, ha i suoi segreti e le tecniche che rivela solo alla sua famiglia e ai collaboratori stretti.

 

I testi del teatro di figura attingono alla tradizione letteraria e sono arricchiti da espressioni idiomatiche e musica d'organo (originariamente interpretata da musicisti). Il burattinaio deve essere anche un bravo attore visto che deve animare il burattino e dargli una voce. Il pubblico è così molto più coinvolto nella storia e può anche identificarsi con i protagonisti.

 

Uno dei meriti del teatro dei pupi è stato quello di permettere alle persone di acquisire familiarità con quel mondo antico e straordinario in esso raccontato, facendolo diventare l'argomento preferito delle loro conversazioni.

 

Le marionette di Sicilia, a differenza dei " parenti" esteri, si sono evolute nel corso degli anni, e questo le ha trasformate e fatte sembrare più che semplici marionette di legno animato da cavi e corde. Un filo aggiuntivo, per esempio, è stato messo nel braccio del cavaliere per migliorare i suoi movimenti quando estrae la sua spada. Una seconda modifica ha interessato l'armatura del fantoccio ed è stata sostituita la scatola di cartone originale per renderla più resistente agli scontri. L'armatura metallica è stata introdotta all'inizio del 1800.  La testa del burattino è forse la parte più difficile nel processo di costruzione. È fatta di legno o di gesso.

 

Ci sono differenze tra i teatrini di Palermo e di Catania. Il primo ha dimensioni più piccole ma più riccamente decorato. Catania ha uno scenario unico. Alcuni pupazzi hanno compiti specifici: uno annuncia il titolo dello spettacolo, due altri burattini scambiano qualche parola prima di iniziare per creare l'atmosfera perfetta e per catturare l'attenzione del pubblico, un altro, infine, fornisce una breve sintesi della rappresentazione. Le due principali città siciliane mostrano differenze anche nella forma e nella dimensione delle marionette. Il palermitano è di circa 90 centimetri di altezza e pesa meno di quindici chili. Le sue dimensioni più piccole permettono più mobilità. Il catanese è più grande e più pesante e raggiunge 140 centimetri di altezza e 35 chili di peso.

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