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Libera Terra - prodotti bio dai
terreni sottratti alle mafie
Tanti sono i nomi
delle vittime delle mafie, alcuni sono nomi famosi, i più
sono gente comune, persone che un giorno si sono alzate ed
hanno gridato, forte, con la loro piccola umana voce, soli
contro un gigante. Contro la mafia. Libera Terra si è
ripresa i terreni dei mafiosi e oggi li coltiva nella
memoria di chi un giorno si è ribellato... |
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Da decenni in tutto il mondo il nome dell’Italia è associato
alle grandi
organizzazioni criminali (mafia, camorra,
‘ndrangheta, sacra corona unita), che sono arrivate
negli angoli più impensati del globo ed in qualsiasi settore
di mercato. Negli anni la
lotta alle
mafie
è passata attraverso l’impegno di giudici e magistrati,
forze dell’ordine, religiosi,
Associazioni,
aziende e privati cittadini che hanno sacrificato energie,
denaro, salute e in molti,
troppi casi, anche la vita. Per citare le vittime più
celebri,
Peppino Impastato
(su cui è stato fatto il
film
"
I cento passi"),
Giovanni Falcone
e
Paolo Borsellino
(vittime delle stragi del 1992) ma anche le altre, da
Domenico Noviello
a
Raffaele Granata
entrambi morti per
aver rifiutato di pagare il pizzo, esempi da ammirare ce ne
sono tanti... uno di questi è certo
Libera,
che rappresenta la voglia e l’impegno concreto di reagire
alla criminalità, dando vita
ad azioni e iniziative sul territorio.
Libera, come nasce
Libera
(la madre di Libera Terra) nasce nel marzo 1995 per
iniziativa
di Don Luigi Ciotti, un sacerdote di origine veneta
già da anni impegnato in ambito sociale, in particolare
nella lotta alla droga e alle dipendenze attraverso il
Gruppo Abele di Torino (sempre fondato
da lui), sua città adottiva. Nel 1993, dopo gli attentati ai
giudici Falcone e Borsellino in Sicilia, Ciotti fonda la
rivista Narcomafie, mensile di analisi, informazione
e documentazione sulle mafie e il narcotraffico. Libera
prende vita dall'esperienza della rivista, si fa organismo
reale, si mette al fianco degli uomini e delle donne nella
lotta contro tutte le mafie, contro la corruzione
ed in generale contro l'accettazione di tutte le forme di
illegalità. Questa associazione si è distinta come punto di
riferimento per chi è più esposto alla criminalità
organizzata, come sostegno per chi si impegna a combattere
l'illegalità, diffondendo in generale formazione e
informazione su queste tematiche.
Negli anni, Libera è cresciuta
esponenzialmente, arrivando ad
un coordinamento di
oltre 1500 tra associazioni, gruppi, scuole ed altre realtà
sparse in tutto il Paese. Dentro Libera ci sono persone di
estrazione ed ispirazione anche molto diverse l’una
dall’altra, associazioni molto differenti tra loro, ma tutte
unite al fine di impegnarsi in prima linea per cambiare la
realtà. Tra le tantissime, Azione Cattolica, Acli, Arci, Confesercenti, Legambiente, i vari sindacati di Polizia,
Uisp, Magistratura Democratica.
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L’azione di Libera si
struttura in tante azioni, vediamole:
-
riutilizzo a fini sociali
dei beni confiscati alla criminalità organizzata, in
particolar modo attraverso le cooperative sociali di
Libera Terra, per la produzione di generi alimentari
di vario tipo (si veda ad esempio l'ottimo Placido
Rizzotto, un vino rosso biologico dedicato al
sindacalista di Corleone morto per essersi ribellato
allo strapotere della mafia);
-
educazione alla legalità
in scuole e università, per sviluppare nelle nuove
generazioni una coscienza civile, sfruttando anche la
potenzialità educativa dello sport;
-
sostegno diretto a
realtà che si trovano in aree ad alta penetrazione
mafiosa;
-
seminari e corsi di
formazione sul fenomeno mafioso, sulle sue continue
mutazioni e sulle possibili
soluzioni per contrastarlo;
-
informazione sull’antimafia e
sulla diffusione della memoria delle vittime di
mafie. È stata istituita la data del 21 marzo come
celebrazione annuale della Giornata della Memoria e
dell'Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte
le mafie, che prevede incontri con i familiari delle
vittime che attraverso Libera aiutano a diffondere la
cultura della pace e della legalità;
-
creazione e continuo
potenziamento di una rete internazionale impegnata a
contrastare la criminalità organizzata.
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Libera Terra: cosa
è, cosa fa
La
prima iniziativa di Libera fu la raccolta di un milione di
firme per una proposta di legge sul
riutilizzo sociale dei beni
confiscati alla criminalità organizzata .
Grazie a questa azione nacque la
legge 109/96,
che prevede l’assegnazione di patrimoni e ricchezze di
provenienza illecita a soggetti (associazioni, cooperative,
Comuni, Province e Regioni) che siano in grado di
restituirli alla cittadinanza tramite servizi, attività di
promozione sociale e lavoro. I beni immobili confiscati sono
quasi 10.000, e l’84% di questi si trova nelle quattro
grandi regioni meridionali: 47% in Sicilia, circa 15%
ciascuna in Calabria e Campania, 7% in Puglia. Il resto è
diviso soprattutto tra Lazio e Lombardia. Per la prima volta
nel 2007 il numero dei beni destinati a questi soggetti ha
superato quelli assegnati in gestione al Demanio. Libera
oramai è anche
Libera Terra!
Molte cooperative sociali aderenti a Libera lavorano sui
terreni confiscati alle mafie, in virtù della legge 109/96,
soprattutto nel Meridione. Queste terre, oggi di proprietà
dei singoli
Comuni ,
vengono date in
comodato d’uso gratuito alle
cooperative,
che si impegnano a renderle produttive e, al tempo stesso, a
farci lavorare soggetti svantaggiati. Partendo da beni e
terreni utilizzati per affari criminosi o comunque di
provenienza illegale, l’obiettivo è la produzione di beni di
alta qualità attraverso l'agricoltura biologica, nel pieno
rispetto sia dell’ambiente che delle persone che vivono il
territorio.
Oltre ai lavoratori delle singole cooperative, questa
attività coinvolge anche altri agricoltori delle zone vicine
che condividono lo spirito del progetto, attraverso accordi
di produzione e vendita di materia prima prodotta sempre con
metodi biologici o, viceversa, con soggetti che lavorano la
materia prima proveniente dalle cooperative di Libera Terra
e la rivendono con questo marchio. In pratica, si genera una
filiera corta
ed un’economia
partecipata
fatte anche di soggetti esterni a Libera, ma che ne
condividono valori e metodi. Questo utilizzo dei terreni
confiscati contribuisce a creare e mantenere ricchezza sul
territorio, oltre a generare
opportunità
di lavoro
anche per categorie svantaggiate.
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I prodotti biologici
provenienti dalle
terre liberate dalla mafia
I
prodotti delle cooperative di Sicilia, Calabria, Puglia e
Campania sono
vini, paste
e semole,
conserve, legumi, marmellate, miele, caffè, oli,
succhi, prodotti da forno, arance e limoncello.
In alcuni casi questi prodotti portano il
nome della cooperativa che li ha prodotti, in molti casi
ispirato al nome di una vittima di mafia: il vino
Placido Rizzotto
(sindacalista e partigiano corleonese ucciso nel dopoguerra
dalla mafia
per il suo impegno a favore del movimento dei contadini
locali); il vino
Centopassi
(in riferimento a Peppino Impastato, attivista politico e
conduttore radiofonico ucciso a 30 anni dalla mafia: i 100
passi sono quelli di distanza da casa sua a quella del boss
Tano Badalamenti,
come raccontato nell’omonimo film di Marco Tullio Giordana),
per fare due esempi. Tutti questi prodotti sono in vendita
nei supermercati in tutta Italia, ma anche nei negozi equo
solidali, nelle
Botteghe dei sapori e dei saperi
della legalità
di Libera Terra in varie città italiane, oltre che online su
www.bottegaliberaterra.it
Molte cooperative di Libera Terra sono state in più
occasioni bersaglio di atti intimidatori ed incendi ad
opera della criminalità organizzata, che non ha esitato a
distruggere oliveti, campi di grano ed aranceti. La
rete di Libera,
forte e capillare, è accorsa prontamente a supporto delle
cooperative colpite e l’intimidazione non ha impedito il
prosieguo dell’attività, anzi rafforzando nei diretti
interessati e nella popolazione dei territori la voglia di
legalità e la consapevolezza della necessità di una reazione
in collaborazione con altri. Uno dei partner di Libera, la
rete Coop,
nell’estate 2012 ha voluto dare una dimostrazione forte
abbassando, a proprie spese, per tutto il mese di luglio,
del 20% il prezzo di tutti i prodotti a marchio Libera Terra
in vendita nei suoi supermercati, per favorirne una
diffusione sempre più ampia tra i clienti e sostenere quindi
chi lotta per la legalità e non si fa intimorire dalle
minacce.
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Altre iniziative:
Turismo
responsabile e campi di volontariato
Libera il g(i)usto di viaggiare
è
l’iniziativa di turismo
responsabile di Libera
per valorizzare anche in chiave turistica i beni confiscati
e gestiti dalle cooperative. Ai viaggiatori si offre una
vacanza rilassante alla scoperta di questi territori, dei
sapori, delle persone e delle storie. Si soggiorna presso le
cooperative o in strutture della zona, per sperimentare in
prima persona quello che nasce nel nome della legalità ed
entrare in contatto con l’impegno quotidiano e la passione
di chi ogni giorno si adopera per produrre beni di qualità
con metodi etici e biologici in queste zone bellissime.
Tra le principali iniziative di
Libera anche i
campi di volontariato sui terreni confiscati
alle
mafie e gestiti dalle cooperative sociali di Libera Terra.
Moltissimi giovani scelgono una vacanza attiva e solidale
e si impegnano affiancando gli operatori delle
cooperative nel lavoro agricolo, ma hanno anche modo di
conoscere e approfondire temi legati alle mafie con un
percorso di formazione e di scambio culturale direttamente
nel territorio, con i familiari delle vittime e le
istituzioni
Articolo di Swami Pellegrini
per Informagiovani Italia
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