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I mondiali di calcio come non li avete mai letti!
I
mondiali di calcio come non li avete mai letti.!
Misteri,
aneddoti, miti...
I
Mondiali di calcio 2010
… è impossibile non guardare le partite della nazionale in TV, sognando
la finale, con il capitano che innalza il trofeo al cielo, tra gli
applausi dello stadio intero e in Italia le piazze in festa, le
macchine che sventolano il tricolore e i ragazzi con la birra. Per
gli italiani all'estero poi le rimpatriate di fronte alla tv sono
d'obbligo, fanno scaldare il cuore, e commuovono i servizi sui soldati
italiani che lontani da casa si emozionano per la nazionale.
Certo
in Italia, e in molti altri paesi del mondo, il calcio, più di ogni
altro sport, è in grado di creare leggende popolari, ed è bello
pensare che ogni ragazzino dalle gambe magre in Brasile come in
Costa d'Avorio possa affrancarsi dal suo destino e diventare un
campione, un esempio positivo da seguire.
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Personalmente
la Coppa del mondo
mi piace perché rappresenta a livello planetario una
metafora della vita,
dove i gol impossibili, i rigori sbagliati, le parate decisive,
e soprattutto l'emozione, la volontà e l'intelligenza dell'essere
umano, possono fino all'ultimo minuto cambiare l'esito di una partita
e di tutto il mondiale. Mi piace pensare che proprio tutti durante
i mondiali possano pensare che ogni impresa è possibile e magari
fare il tifo, oltre che per la propria nazionale, per le squadre
più deboli, date per spacciate, pagate 1/1000 delle altre, almeno
per un'estate di equilibri del mondo e invertire il proverbio "pesce
grande mangia pesce piccolo".
In occasione
di questi Mondiali 2010, dove
meritatamente siamo usciti alla partenza,
ci piace volgerci al passato, alle edizioni vissute, ai miti, agli
aneddoti, ricordando a tutti che comunque l'Italia di Mondiali ne
ha già vinti parecchi!.
Vi raccontiamo
allora i mondiali dagli anni 70, partiamo dal 1974...
Mondiali
1974. L'Italia viene fatta
fuori nel girone eliminatorio, dove vince su Haiti, pareggia con
l'Argentina, e perde contro la Polonia. Gli azzurri tornano a casa
dove li aspettano i pomodori. La
finale
la giocarono Germania ovest contro Olanda
(sembra strano adesso parlare di Germania ovest e Germania est …).
Vinsero i tedeschi anche se in quei mondiali le luci della ribalta
furono tutte per l'Olanda e in particolare per un giocatore
Johann Cruijff,
un giovane alto e magro, diverso dal solito attaccante, un giocatore
senza un ruolo preciso che saettava nel campo come punta, mezza
punta, centrocampista. In quel periodo la maggior parte delle formazioni
giocava a uomo, cioè giocatore contro giocatore con schemi rigidi;
l'Olanda dette un taglio netto a questo modo poco fantasioso di
giocare, mostrando un calcio davvero divertente, con i giocatori
che si muovevano continuamente cambiando posizione, quasi stordendo
gli avversari. Cruijff stesso parlò di come il calcio potesse essere
una "danza". Ballare certo non bastò all'Olanda che perse 2 a 1,
con un Cruijff in campo soffocato dalla marcatura del tedesco Vogts.
La scheda del mondiale
Argentina 1978
Squadre
partecipanti: 16
Vincitore:
Argentina
Finale:
Argentina-Olanda 3-1 (38' pt Kempes, 37' st Nanninga, 15' pts Kempes,
11' sts Bertoni)
Finale
3° e 4° posto: Brasile-Italia 2-1 (38' pt Causio, 19' st Nelinho,
27' st Dirceu)
Capocannoniere:
Kempes (Argentina), 6 gol.
I mondiali
del ‘78 in Argentina, a vederli adesso, furono davvero raccapriccianti.
In Argentina vigeva la dittatura
di Videla, un regime duro
e violento dove degli oppositori venivano torturati e uccisi, chi
contestava veniva fatto sparire: era questo il paese dei desaparecidos.
Quindi il mondiale era solo una facciata per nascondere questa realtà
e l'Argentina doveva disperatamente vincere per offuscare nella
gioia della vittoria le tragedie del regime.
L'Italia
di quegli anni era allenata da
Enzo Bearzot,
tutti se lo ricordano magro e con la pipa in bocca; suo sarà il
merito quattro anni dopo nella magica vittoria dei mondiali del
1982. L'Italia mette in campo giocatori divenuti famosissimi che
oggi ritroviamo come telecronisti di calcio, come Antonio
Caprini difensore, Paolo Rossi centravanti, Bettega. Una nazionale
giovane e poco esperta, ma fresca, con tanti elementi provenienti
dalla Juventus (Benetti, Cabrini, Cuccureddu, Causio, Tardelli,
Bettega, Zoff, Scirea, Gentile).
L'Argentina
fu battuta dalla nazionale italiana per uno a zero con il
gol di Roberto Bettega. Alla fine Brasile e Argentina si trovarono
a fronteggiarsi per guadagnarsi la finale. Il Brasile superò la
Polonia per tre a uno, ciò significava che l'Argentina a causa della
differenza reti con il Brasile avrebbe dovuto battere il suo avversario,
il Perù, con almeno quattro gol di differenza. La partita tra Argentina
e Perù era a rischio sabotaggio, il regime avrebbe fatto tutte le
pressioni possibili per ottenere la vittoria.
Per di più il portiere
del Perù, Quiroga,
era nato proprio a Rosario in Argentina e solo da un anno aveva
ottenuto la nazionalità peruviana. Argentina Perù si sarebbe giocata
a Rosario, e la prospettiva peruviana era quella di schierare in
porta un ragazzo argentino che aveva iniziato a giocare proprio
nel Rosario Central. La stampa chiese a gran voce di far giocare
la riserva Sartor, ma rimase insoddisfatta. L'Argentina aveva segnato
sei reti in cinque partite e e sembrava impossibile battere con
quattro gol di scarto il Perù ma … le cose andarono diversamente
e il Perù fu battuto con un sonoro sei a zero, un vero scandalo
secondo molti. Quiroga fu ovviamente accusato di aver causato la
disfatta del Perù. Fu coniato addirittura il termine marmelada
peruana, dove per "marmelada" si intende il nostro "biscotto",
un risultato accomodato. Quiroga si dice abbia ammesso, durante
una sbronza, che la partita fu truccata.
Anni fa, in un libro scritto
da Fernando Rodriguez Mondragon, figlio di un ex grande capo del
narcotraffico, si è letto di come il padre e lo zio dell'autore,
attualmente in prigione negli Stati Uniti, offrirono molto denaro
ai peruviani perché garantissero il passaggio dell'Argentina. Anche
il peruviano Velazquez,
pur negando la corruzione, ha raccontato di quanto fosse stato strano
ricevere negli spogliatoi prima della partita il capo di Stato argentino,
il generale Videla insieme
al segretario di Stato americano Henry Kissinger.
Nessuna prova certa esiste a supporto della tesi della partita truccata.
Certo è che Quiroga giocò male, sudditanza, emozione, eccessiva
tensione per l'attenzione posta su di lui o "biscottino"? Certo
è comprensibile la paura del ragazzo argentino, la pressione e la
responsabilità sulla sua testa, la consapevolezza che non lontano
dagli stadi la gente veniva torturata e uccisa dal regime. Una realtà
come quella raccontata tanti anni più tardi dal Garage Olimpo da
far venire i brividi.
L'Argentina
vinse ai supplementari la finale contro l'Olanda, tre a uno. Questo
mondiale non è solo quello della vergogna per Quiroga, ma soprattutto
quello della vergogna
non di Quiroga ma di chi ha ignorato la violenza, le torture, gli
omicidi della dittatura Argentina, delle madri e delle sorelle che
giravano intorno alla residenza presidenziale con i cartelli e le
foto dei loro cari scomparsi, di chi non ha saputo o non ha potuto
raccontare quello che stava succedendo.
La scheda del mondiale
Spagna 1982
Squadre
partecipanti: 24
Vincitore:
Italia
Secondo
posto: Germania
Terzo
posto: Polonia
Quarto
posto: Francia
Migliore
Giocatore del torneo: Paolo Rossi (ITA)
Capocannoniere:
Paolo Rossi (ITA)
Fair
Play: Brasile
Gol
segnati: 146 (2.8 a partita)
La
vittoria al mondiale del 1982, tutti si ricordano: Nando
Martellini al microfono che urla per tre volte "CAMPIONI
del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo!".
L'abbraccio tra Pertini e il Re di Spagna Juan Carlos; le macchine
che scorrazzano per le vie di tutte le città italiane sbandierando
il tricolore; la pipa di Bearzot. Pertini dichiarò scherzosamente
che aveva avuto una forte fiducia in Bearzot in quanto era anch'egli
un fumatore di pipa.
La finale
è storica: al Santiago Bernabeu
di Madrid (tanti italiani
dopo questa vittoria visitando Madrid sono andati a vedere lo stadio),
l'11 luglio 1982 si affrontano in finale Italia e Germania ovest,
l'Italia vince 3 a 1. Il mondiale è iniziato male, i tifosi avevano
duramente contestato gli azzurri in particolare il loro portiere
e capitano, Dino Zoff, si era arrivati anche al silenzio stampa.
L'esordio portò tre pareggi e il passaggio al turno successivo fu
conquistato soltanto per la differenza reti nei confronti del Camerun.
Ma poi l'aria era cambiata e battuti l'Argentina di Maradona (2
a 1 con gol di Cabrini e Tardelli), il Brasile di Zico (3 a 2 con
una storica tripletta proprio di Rossi) e la Polonia, la vittoria
sulla Germania ovest aveva aperto le porte del paradiso per tutti
i tifosi e giocatori. Protagonista di questo mondiale fu
Paolo Rossi,
giocatore ammirato quattro anni prima ai mondiali in Argentina,
finito nei guai perché accusato e condannato per gli scandali delle
scommesse clandestine nel calcio italiano. Rossi fu condannato a
due anni e fini ovviamente alla gogna. Rientrato dopo due anni di
digiuno calcistico (in seguito fu dimostrata la sua estraneità ai
fatti accaduti nella partita Avellino - Perugia) fu di nuovo schierato
dall'allenatore della Juventus Giovanni Trapattoni è convocato dal
CT della nazionale Bearzot per il mondiale di Spagna, tra pesanti
critiche e accuse. L'attacco che Bearzot schierò era composto da
Francesco Graziani, Alessandro Antonelli, Franco Selvaggi, Paolo
Rossi. Escluso Roberto Pruzzo, il goleador della Roma.
I tre
gol segnati da Pablito contro il Brasile, di testa, in contropiede,
e di destro aprirono la strada alla sua rinascita nella coppa del
mondo. Seguirono due gol alla Polonia e uno alla Germania ovest.
A un giornalista spagnolo che in quei fantastici momenti lo intervista,
chiedendogli se quei momenti esaltanti lo ripagassero della delusione
e dell'ingiustizia della squalifica, Rossi rispose di no, rispose
che nemmeno in un momento così incredibile riusciva a dimenticare,
che comunque tutto quello che gli era successo gli sarebbe servito
d'insegnamento e che forse adesso era un altro uomo.
La scheda del mondiale Messico 1986
Squadre
partecipanti: 24
Vincitore:
Argentina
Secondo
posto:Germania
Terzo
posto: Francia
Quarto
posto: Belgio
Migliore
Giocatore del torneo: Diego Maradona (ARG)
Capocannoniere: Gary
Lineker (ENG)
Premio Fair Play:
Brasile
Gol
segnati: 132 (2.5 a partita)
Il mondiale
del 1986 fu il mondiale di
Maradona,"El pibe de oro",
trascinatore dell'Argentina vittoriosa. La partita più memorabile
fu Inghilterra-Argentina, uno scontro sportivo, ma in parte anche
politico. Gli argentini di fatti erano rimasti sconfitti nel 1982
nella guerra delle Falkland,
o meglio guerra delle Malvine, con la quale gli inglesi avevano
ripristinato il dominio sull'isola e le avevano cambiato il nome
proprio in Falkland. Maradona dichiarò che avrebbe vinto anche per
vendicare i caduti durante quella guerra. Il pezzo più celebre di
quel mondiale fu, come la chiamò Maradona, la
mano di Dio,
il gol che Diego infilò in porta non di testa, ma proprio con la
mano. Dopo quel gol,il campione dal centrocampo, con 11 tocchi di
pallone, percorse 60 metri e concluse la sua corsa segnando un altro
gol leggendario, il gol più visto tra i video di Youtube, il gol
del secolo! In semifinale, contro il Belgio, Maradona realizzò un'altra
doppietta e la sua performance fu importante, nonostante non segnò
nessuna rete, anche nella finale contro la Germania ovest, vinta
dall'Argentina di misura, 3 a 2.
Oggi allenatore dell'Argentina,
dopo la rinascita contro la droga, gli errori, le notti sballate,
Maradona
rimane sempre nell'immaginario di tutti noi, per il suo talento,
l'imprevedibilità, la capacità di raggiungere risultati impossibili.
La scheda del mondiale Italia 1990
Vincitore:
Germania
Secondo posto: Argentina
Terzo posto: Italia
Quarto posto: Inghilterra
Migliore
Giocatore del torneo: Salvatore Schillaci (ITA)
Capocannoniere: Salvatore Schillaci (ITA)
Premio Fair Play: Inghilterra
Squadre
partecipanti: 24
Gol segnati: 115 (2.2 a partita)
Il mondiale
italiano del 1990 vede come protagonisti centroavanti
Totò Schillaci
e il fantasista Roberto Baggio.
L'Italia arriva terza, superata ai rigori dall'Argentina in semifinale.
La finale
se la giocano Argentina e
Germania la quale vince
ma senza entusiasmare, anzi molti risultano annoiati dal suo gioco.
La partita
più interessante del mondiale è però l'ottavo di finale giocato
fra Brasile e Argentina allo stadio delle Alpi di Torino. Da questa
partita che l'Argentina esce vittoriosa e procede la sua marcia
fino alla finale dove perderà di misura.
Di questo
mondiale è celebre la storia
della borraccia di acqua
(e non solo), da cui un difensore
brasiliano beve, per poi ritrovarsi dopo poco barcollante e affaticato,
fino a compromettere il risultato del Brasile. Il giocatore è Vaz
Leal, detto Branco,
che durante la partita si trova vicino alla panchina Argentina e
chiede da bere; Maradona dice al massaggiatore di passargli una
borraccia, Branco beve e rientra in campo, ma da quel momento non
è più lo stesso, smette di correre, è inconcludente, chiede all'allenatore
di essere sostituito. A otto minuti dalla fine Maradona, in contropiede,
lancia il velocissimo Caniggia, che va in gol decretando la vittoria
dell'Argentina. I brasiliani tornarono a casa contestatissimi e
in particolare Branco venne additato come il peggiore. Lui continuò
a ripetere "Ho bevuto qualcosa di strano" ma sembrò solo una scusa
assurda ai giornalisti che lo intervistarono. Due anni più tardi
invece Branco incontra per caso in aeroporto il difensore argentino
Oscar Ruggeri che lo deride, ricordando lo scherzetto che l'Argentina
gli aveva fatto due anni prima mondiale, ridendo e parlando di una
borraccia con un tappo di un altro colore, preparata giusto giusto
per i brasiliani … Nel 2004 la vicenda viene confermata da Maradona
che, durante un programma televisivo racconta delle borracce preparate
proprio per i brasiliani che avrebbero chiesto da bere alla panchina
Argentina, ride anche lui di Branco, irriconoscibile dopo essersi
dissetato. Branco chiede allora una punizione esemplare per tutti
i responsabili della truffa, ma gli argentini fanno finta di niente,
dichiarano che si tratta solo di leggende … e niente cambia.
La scheda del mondiale USA 1994
Vincitore:
Brasile
Secondo
posto: Italia
Terzo
posto: Svezia
Quarto
posto: Bulgaria
Migliore
Giocatore del torneo: Romario (BRA)
Capocannoniere:
Oleg Salenko (RUS), Hristo Stoichkov (BUL)
Miglior
portiere: Michel Preudhomme (BEL)
Premio
Fair Play: Brasile
Squadre
partecipanti: 24
Gol
segnati: 141 (2.7 a partita)
Il mondiale
americano del 1994 è quello famosissimo
perso ai rigori dall'Italia contro
il Brasile. La finale fu
giocata in California, tra gli spettatori il Presidente americano
Bill Clinton. I tempi regolamentari finiscono 0-0, anche così i
supplementari, 0-0! Terrore i rigori: emozionano i tifosi, fanno
scoppiare di certo il cuore a giocatori e allenatori. Tutti incollati
di fronte alla televisione, pronti a urlare, a gioire, a inveire.
Vengono scelti i giocatori che calceranno i rigori e i tifosi si
chiedono , nel caso in cui fossero stati loro i calciatori del grande
mondiale, "vorrei essere scelto di contribuire a una indimenticabile
vittoria" oppure "non vorrei essere scelto, non vorrei rischiare
di portare sulla coscienza, proprio io, il peso della sconfitta".
Grande
fu la prova in questo mondiale di
Roberto Baggio,
miglior giocatore insieme al centravanti brasiliano Romario. Cattiva
fu la sorte che lo vide calciare il rigore sbagliato che costò la
coppa del mondo all'Italia. Il
rigore calciato da Baggio finì altro
sopra la traversa e Baggio
rimase lì, impietrito mentre il portiere brasiliano si mise a fare
le capriole e i brasiliani si abbracciavano. Tutti ricordano le
lacrime di Baggio che piangeva tra le braccia di
Gigi Riva,
mentre l'allenatore Sacchi consolava
Franco Baresi.
Baresi era stato il primo a calciare e aveva sbagliato, così come
Santos il cui tiro era stato parato dal portiere Gianluca Pagliuca.
Sbagliarono anche Daniele Massaro, il cui tiro debole fu parato
con sicurezza dal portiere brasiliano Taffarel. Poi la volta di
Dunga. Gol, e 3 a 2 per il Brasile. E poi il terribile momento di
Baggio, con i capelli lunghi legati da un nastrino, giocatore prodigio
della nazionale. Palla fuori, mondiale al Brasile.
La scheda del mondiale Francia 1998
Vincitore:
Francia
Secondo
posto: Brasile
Terzo
posto: Croazia
Quarto
posto: Olanda
Migliore
Giocatore del torneo: Ronaldo (BRA)
Capocannoniere:
Davor Suker (CRO)
Miglior
portiere: Fabien Barthez (FRA)
Premio
Fair Play: Inghilterra, Francia
Squadre
partecipanti: 32
Gol
segnati: 171 (2.7 a partita)
La finale
del mondiale di Francia del 1998 si disputò a Parigi, tra la
Francia e il Brasile.
I francesi giocavano un calcio interessante e pratico, i brasiliani,
come al solito, dominavano nello spettacolo, con poca attenzione
all'aspetto tattico. I giocatori in evidenza in questo mondiale
furono il francese Zinédine
Zidane e il brasiliano
Ronaldo,
il primo apprezzato per la sua fantasia, il secondo per la forza
e lo strapotere come centravanti. La curiosità principale di questo
mondiale fu la vicenda di Ronaldo, la formazione annunciata dal
tecnico del Brasile dove brillava la mancanza di Ronaldo, sostituito
dal Edmundo. L'assenza del fuoriclasse brasiliano fu giustificata
in vario modo: il compagno di squadra Roberto Carlos parlò di un
malore e di quanto avesse temuto che Ronaldo morisse, la fidanzata
parlò di problemi con un farmaco, la spiegazione ufficiale fu quella
che Ronaldo aveva sentito un forte dolore alla caviglia ed era andato
in ospedale per controlli; l'immagine che resta è quella triste
di Ronaldo che scende dall'aereo, di ritorno a Rio dai mondiali,
barcollando sulla scaletta. La finale vede la netta
vittoria della Francia per 3 a 0,
doppietta di Zidane e gol di Petit.
La scheda del mondiale Giappone-Corea
del Sud 2002
Vincitore:
Brasile
Secondo
posto: Germania
Terzo
posto: Turchia
Quarto
posto: Corea del Sud
Migliore
Giocatore del torneo: Oliver Kahn (GER)
Capocannoniere:
Ronaldo (BRA)
Miglior
portiere: Oliver Kahn (GER)
Miglior
giovane: Landon Donovan (USA)
Premio
Fair Play: Belgium
Squadre
partecipanti: 32
Gol
segnati: 161 (2.5 a partita)
Per
la prima volta i Mondiali si tengono in Asia, in Corea del Sud e
in Giappone per la precisione. L'Italia, allenata da
Giovanni Trapattoni,
viene fatta fuori agli ottavi di finale proprio dalla Corea. Tutti
si ricordano il contestato
arbitraggio
dell'ecuadoriano Moreno,
finito poi in tv in diverse trasmissioni in Italia, preso in giro
perché cicciottello, maledetto da tanti tifosi. Gli azzurri perdono
contro la Corea 2 a 1. La partita era iniziata male per l'Italia,
un rigore contro parato dal grande Buffon, poi le cose sembrano
rimettersi a posto, gol di Vieri poi di nuovo quasi alla fine del
primo tempo il pareggio dei coreani. A una manciata di minuti dal
termine Vieri sbaglia a porta
vuota. I tempi regolamentari
finiscono 1 a 1 e si passa ai supplementari e qui le cose si complicano:
l'arbitro Moreno annulla un gol di Tommasi e caccia fuori dal campo
Francesco Totti per doppia ammonizione. Quando oramai i rigori sono
nella mente di tutti, a tre minuti dal 120º, il coreano Ahn (giocava
in Italia nel Perugia) buca la rete e regala alla Corea la possibilità
di andare ai quarti di finale. Ahn esulta e in Italia il presidente
della squadra dove gioca, Luciano Gaucci, lo apostrofa ben bene
e gli manda a dire che siccome ha festeggiato il gol contro l'Italia,
beh, allora può restare a Seoul! Il
vincitore
è il solito Brasile,
in finale ha battuto la Germania 2 a 0, con una doppietta di Ronaldo,
il brasiliano è capocannoniere con 8 goal.
La federazione
azzurra protesta, la Fifa non ravvisa nessun illecito, Moreno diventa
il capro espiatorio, lui stesso intervistato fa comunque notare
che fu "solo colpa dei nostri attaccanti, incapaci di far gol anche
con la porta vuota", insomma i soliti italiani incapaci di autocritica.
La scheda del mondiale Germania 2006
Vincitore:
Italia
Secondo
posto: Francia
Terzo
posto: Germania
Quarto
posto: Portogallo
Migliore
Giocatore del torneo: Zinedine Zidane (FRA)
Capocannoniere:
Miroslav Klose (GER)
Miglior
portiere: Gianluigi Buffon (ITA)
Miglior
giovane: Lukas Podolski (GER)
Premio
Fair Play: Spagna, Brasile
Squadre
partecipanti: 32
Gol
segnati: 147 (2.3 a partita)
Che
bel mondiale! Italia campione
del mondo per la quarta
volta nella sua storia. A Berlino l'Italia allenata da
Marcello Lippi
batte la Francia ai calci di rigore, 6 gol a 4. I tempi regolamentari
erano finiti 1 a 1 con il primo gol dei francesi al 7° minuto, rigore
di Zinédine Zidane per un fallo subito da Malouda ad opera di Materazzi.
Al 19º minuto colpo di testa vincente di Materazzi e ancora Materazzi
è protagonista dell'episodio della famosa testata. Succede al 109°,
il difensore azzurro non molla il fantasista francese Zidane, quest'ultimo
innervosito polemizza dicendogli "poi per caso la mia maglia?";
Materazzi mentre Zidane si allontana gli dice qualcosa, il francese
si volta, è infuriato, lo colpisce duramente con una testata al
petto, facendolo cadere a terra, urlante. L'arbitro argentino e
il guardalinee non s'accorgono di niente, i telespettatori davanti
alla tv realizzano invece la gravità del fatto, per qualche minuto
la gara prosegue, poi il quarto uomo che ha visto tutto richiama
l'attenzione dell'arbitro che fischia e ferma il gioco, capisce
quello che è successo, agisce. Lo stadio è ammutolito, Materazzi
continua restare a terra, l'arbitro si avvicina al francese Zidane,
estrae cartellino rosso e lo caccia, la sua datazione è compromessa…
ma che cosa aveva detto di così offensivo Materazzi? anni più tardi
si scopre che era un'offesa alla sorella, fatto ovviamente senza
conoscerla.
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