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Palazzo
dei Diamanti a Ferrara
Il
Palazzo dei Diamanti fu fatto costruire da Sigismondo d'Este intorno al 1493 e rappresenta
sicuramente il capolavoro dell'architetto e urbanista di corte Biagio
Rossetti. Prende il nome dagli 8.500 "diamanti" che compongono il
bugnato marmoreo dell'originale rivestimento. Posto all'incrocio delle due
arterie principali dell'addizione erculea, l'edificio simboleggia il prestigio e
la gloria della Casa d'Este, ma è anche inteso a sottolineare l'importanza
dell'incrocio stesso.
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Il palazzo fu
progettato per una visione diagonale ed il suo punto focale è quindi
l'angolo, impreziosito dalle splendide candelabri scolpite da Gabriele
Frisoni e dal grazioso balconcino, di poco posteriore.
Al piano terra si trova la Galleria Civica di Arte Moderna sede delle
prestigiose temporanee. L'edificio sorge sul terreno dell’Addizione
Erculea, dominando con la sua massiccia presenza 1 famoso crocevia degli
Angeli, all’intersezione fra la via dei Prioni (l'attuale corso Porta Po) e
la via degli Angeli (oggi corso Ercole d’Este).
Il primo proprietario del palazzo, la cui costruzione fu
iniziata dopo il 1492, fu Sigismondo d’Este, fratello
del duca Ercole. La direzione dei lavori fu affidata, come
detto, a Biagio Rossetti fino al 1503, anno in cui
l’esecuzione passò ai tagliapietre Cristoforo da Milano
e Gerolamo da Pasino, che dovettero portare a termine
quasi l’intero edificio. I lavori ripresero poi dopo il
1567, quando presumibilmente fu compiuto l’originale
rivestimento della facciata e del fianco settentrionale con
ben 8.500 pietre a punta di diamante. L’edificio fu concluso
da un cornicione in cotto e pausato da candelaie scolpite,
di cui le due angolari eseguite da Gabriele Frisoni;
esse sono interrotte da un balconcino adorno di preziosi
marmi, L’assetto del palazzo si è mantenuto pressoché
inalterato attraverso molteplici vicissitudini: sviluppato
su tre assi con un ampio cortile centrale dal quale si
accede a una loggia porticata, conserva all’interno alcuni
soffitti lignei dorati della fine del secolo XVI; da essi
furono purtroppo asportate le tele incastonate, dipinte da
Annibale Carracci
e da suo fratello Agostino e suo cugino Ludovico
Carracci e e dallo Scarsellino, al momento
del passaggio di Ferrara alla Chiesa. Il portale centrale è
invece opera secentesca.
Nel 1551 il palazzo fu assegnato a Ercole II d’Este
che lo cedette al favorito Silvio Antoniano, detto il
Poetino; alla morte di Ercole (1559), il palazzo passò al
figlio Luigi, vescovo di Ferrara, al quale venne
assegnata anche una rendita cospicua per il completamento
dell’immobile; nel 1565 l'edificio aveva già il nome attuale
di Palazzo dei Diamanti, desunto da una delle imprese
araldiche di Ercole II. Le fonti ricordano il sontuoso
apparato predisposto per il pranzo di nozze fra Alfonso II e
Barbara d'Austria (più di sedicimila pezzi di vasellame fra
argenterie e maioliche), andato a monte per la morte del
papa Pio IV, che si sarebbe dovuto tenere nel grande
salone d'onore del piano nobile, ancora oggi sovrastato da
un grandioso soffitto ligneo a lacunari.
Morto Luigi, subentrò nella proprietà il fratello Cesare; in
occasione del suo ingresso in città con la moglie
Virginia de' Medici, si tennero nel palazzo otto giorni
di corte bandita, con tornei a piedi e grandi feste. Vi
nacque pure Alfonso III, che diverrà poi duca di
Modena. L'edificio rimase alla casa d’Este anche dopo il
1598. Francesco I, duca di Modena, lo vendette nel 1641 alla
famiglia Villa, che lo possedette per due secoli. Sotto i
primi Villa vennero eseguite, su disegno del conte
Vincenzo Tassoni, le modanature del portale d’ingresso e
le due candelabre laterali, opera dei marmorari Filippo
Giorgi e Agostino Rizzi su disegno di Ercole
Barca.
Passato in proprietà al Comune di Ferrara (1842), è oggi
sede della Pinacoteca Nazionale e della civica Galleria di
Arte Contemporanea: vi sono conservati dipinti su tavola e
tele di maestri ferraresi dal XIV al XVIII secolo,
provenienti da chiese e collezioni cittadine.
Palazzo dei Diamanti
Corso Ercole I d'Este, 21, 44121 Ferrara
Tel: 0532 244949
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