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Antisemitismo
"
...voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo...
senza più forza di ricordare"
Così scriveva Primo Levi, nel tristemente celebre prologo di Se questo
è un Uomo, il libro autobiografico scritto a testimonianza dell'anno
trascorso nel campo di concentramento di Auschwitz. La forza e la
disperazione degli uomini e delle donne vittime della persecuzione e dello
sterminio nazista è ricordata nella
Giornata internazionale della Memoria.
Levi (morto nel 1987 all'età di 67 anni cadendo dalle scale di casa, o fu un
suicidio?) era un italiano di fede ebraica. Fu deportato e nel suo libro
racconta le inimmaginabili sofferenze patite nei campi di concentramento, da lui
in prima persona, e da tanti altri suoi compagni. Solo per avere un idea della
sofferenza fisica e psicologica patita dagli internati nei campi riportiamo
alcuni dati sulla razione quotidiana alimentare che veniva loro data:
- a colazione il detenuto riceveva circa mezzo
litro di una specie di caffè a base di erbe;
- a pranzo veniva dato circa un litro di minestra
senza carne, spesso con verdure avariate;
- a cena circa 300 gr di pane nero duro.
In tutto una razione da circa 1500 calorie, poco in
assoluto, niente considerando il lavoro pesante che veniva svolto da mattina a
sera. Spesso sopraggiungeva la morte per fame. Alcune fotografie scattate dopo
la liberazione del campo mostrano detenute sfinite che pesavano dai 23 ai 35 Kg.
Qualche data per ricordare: Hitler salì al potere nel 1933 e nello stesso
anno nacque il primo lager, quello di Dachau; nel 1935 l'antisemitismo
divenne legge con le Leggi di Norimberga; nel 1939 gli ebrei della
Polonia furono rinchiusi nei ghetti; nel 1940 fu aperto il lager di Auschwitz.
La parola chiave per comprendere, se così si può dire, i fatti dell'epoca, è
antisemitismo. Per antisemitismo s'intende un atteggiamento
persecutore, un insieme di pregiudizi, un'ostilità, un odio profondo nei
confronti degli ebrei dovuto a motivazioni religiose, razziali e culturali.
L'antisemitismo, pur totalmente assurdo, è in sé anche illogico in quanto Gesù
nacque, visse e morì da ebreo. Ebrei erano i 12 apostoli. E allora? Da cosa
naque questa follia? Da una malvagità genetica di alcuni esseri umani? O dalla
loro superficialità e mediocrità (come sostiene Hannah Arendt nel suo famoso
saggio "
La
banalità del Male"?
Primo Levi, nella sua opera letteraria, nel cercare di spiegare l'odio dei
nazisti contro gli ebrei, descrive l'antisemitismo come un fenomeno
d'intolleranza:
"
...l'avversione contro gli ebrei, impropriamente
detto antisemitismo, è un caso particolare di un fenomeno più vasto e cioè
dell'avversione contro chi è diverso... l'antisemitismo è un tipico fenomeno di
intolleranza." (ricordiamo che, nonostante la stragrande maggioranza di vittime
fosse ebraica, lo sterminio nazista è stato attuato anche nei confronti di
comunisti, omosessuali, testimoni di Geova, chiunque fosse a loro contrario).
Testimonianze di casi di "
oscuro pregiudizio" verso gli ebrei e la religione
ebraica, erano già in essere nel mondo antico. Gli antichi greci vietavano per
esempio alcune usanze praticate dagli ebrei (circoncisione, Sabbath e libri di
religione ebraica). Ad Alessandria d'Egitto, nel III secolo a.C., vi furono
violente manifestazione anti-ebraiche, che portarono alla morte di migliaia di
ebrei. Successivamente con la diaspora (la dispersione del popolo ebraico
dalla Palestina) dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme da parte
dell'Imperatore romano Tito. Dalla diaspora in poi gli ebrei sono un popolo
senza patria. Si costituirono diverse colonie ebraiche lungo le coste del
Mediterraneo. Ovunque andarono gli ebrei si dimostrarono abili professionisti,
soprattutto nel campo della contabilità e del commercio. Furono accusati anche
di tramare contro gli interessi dei paesi che li ospitavano.
Il fenomeno assunse i connotati d'intolleranza vera e propria con l'affermarsi
del Cristianesimo come religione di stato. La causa di tanta intolleranza
da parte dei cristiani venne identificata nel non riconoscimento da parte degli
ebrei di Gesù come Messia e nel fatto di essersi macchiati collettivamente della
stessa morte di Gesù, per tale motivo come scrisse lo stesso Levi citando
Sant'Agostino "
...la loro [degli ebrei] presenza è necessaria alla chiesa
cattolica affinché sia visibile ai fedeli la meritata infelicità degli ebrei".
Solo nella seconda metà del Novecento la Chiesa cattolica, con il Concilio
Vaticano II e la Nostra Aetate, ha eliminato accenni ed espressioni di carattere
antigiudaico.
Uno dei motivi principali dell'odio verso gli ebrei era certo di tipo economico;
vietando difatti il Cristianesimo il prestito per interessi, furono gli ebrei i
primi banchieri, a cui si rivolsero aristocratici e regnanti per ottenere
prestiti. Ricchi e colti, coesi tra di loro, gli ebrei furono invidiati e
osteggiati. Durante il medioevo spesso gli ebrei si trovarono costretti a
convertirsi al cristianesimo (XIII secolo circa); alcuni preferirono nuovi esodi
di massa.
In Europa fonti storiche testimoniano come tra il 1200 e il 1400, gli
ebrei furono espulsi da molti paesi tra cui il Regno Unito, la Francia e
l'Austria. Nell’anno 1348 in Europa scoppia la peste e gli Ebrei vengono
accusati di essere gli untori.
Durante il periodo della grande Inquisizione in Spagna gli ebrei Sefarditi
spagnoli fuggirono e si rifugiarono in particolare nei Paesi Bassi dove fecero
la ricchezza dell’Olanda e delle
Fiandre. Maria Teresa d'Austria, che dapprima ordinò l'espulsione degli ebrei
dalla Boemia, in un contrordine forzò ogni cittadino ebraico al pagamento di una
penale di valore decennale per essere riammesso (il cosiddetto Malke-geld);
successivamente promulgò una legge che limitava la famiglia ebraica ad un solo
figlio.
In Italia gli ebrei incominciarono a concentrarsi in determinati
quartieri cittadini, che presero il nome di giudecche e che diventarono
successivamente dei veri e propri ghetti (luoghi di raggruppamento forzato).
Le Leggi di Norimberga sancirono la persecuzione sistematica degli ebrei.
Fu impedito loro di partecipare alla vita pubblica, di esercitare le libere
professioni, gli fu vietato di andare in cinema, teatri, ristoranti, furono
obbligati a portare la stella di David cucita sui vestiti. Nel 1938 anche in
Italia furono promulgate le leggi razziali, che emarginarono gli Ebrei
dalla vita politica, sociale ed economica.
L'epilogo che tutti conosciamo è l'Olocausto: sei milioni di ebrei morti
tra il 1941 e il 1944. Un Genocidio generato dall'Antisemitismo, ma anche dalla
superstizione, dall’ignoranza e anche dal fattore economico (un tentativo di
frenare anche il potere economico di un popolo, di minare l'intraprendenza e la
coesione coesione sociale tra ebrei).
"...forse, quanto è avvenuto non si può comprendere,
non si deve comprendere, perché comprendere è come giustificare...;
ma dobbiamo capire [da] dove nasce, e stare in
guardia.
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario,
perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere
sedotte ed oscurate: anche le nostre".
P. Levi
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