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"L'amico
ritrovato" di Fred Uhlman è un romanzo breve, pubblicato nel 1971, che
racconta l'amicizia tra due ragazzi, Hans Schwarz e Konradin von
Hohenfels, durante il periodo dell'ascesa del nazismo in Germania. La
storia è ambientata nella Stoccarda degli anni '30 e segue l'evolversi
della relazione tra i due protagonisti, che provengono da due mondi
diversi ma trovano una profonda connessione attraverso la loro passione
per l'arte e la letteratura. Tuttavia, la crescita del potere nazista
metterà alla prova la loro amicizia, portando a un finale drammatico e
toccante. "L'amico ritrovato" è una riflessione sulla forza
dell'amicizia e sulle conseguenze della propaganda nazista sulle
relazioni umane.
L’amico ritrovato, cos’è un amico ritrovato?
Chi è l’amico ritrovato? È proprio questo il mistero di questo libro,
all’interno del quale l’intreccio ruota intorno a questa parola
"ritrovato".
Lessi questo libro per la prima volta all’età di dieci anni, quando
andavo alle scuole elementari. Lo lessi perché volevo approfondire le
mie conoscenze sulla seconda guerra mondiale. Effettivamente mi fece
approfondire bene, lasciandomi un idea ben precisa di cosa fosse stata
la Seconda Guerra mondiale, di cosa fosse l'antisemitismo,
e soprattutto chiarendomi cosa fosse, o potesse essere, l'amicizia.
La storia è fondamentalmente una storia di amicizia, una bellissima
amicizia nata sui banchi di una scuola tedesca nel 1933. I due amici
sono Konradin, conte di Hohenfels e Hans, un giovane
ragazzo di origine ebrea. Il primo appartiene ad una delle famiglie più
nobili della Germania, il secondo è di estrazione sociale modesta. I due
fin dal primo sguardo capiscono che sarebbero diventati amici.
Si legge
"Tutto ciò che sapevo, allora, era che sarebbe diventato mio amico.
Non c’era niente in lui che non mi piacesse". Ecco cosa scrive Hans
nel suo libro, mentre con un flashback ripercorre tutte le vicende che
unirono questi due amici. Un amicizia che si arricchiva ogni giorno di
complicità, di reciproca comprensione, di unione. Sullo sfondo
dell'amicizia, i fatti del mondo, la politica, apparentemente lontani: "Tutto
lasciava pensare che non ci fosse nulla di cui preoccuparsi. La politica
riguardava gli adulti, noi avevamo già i nostri problemi". Purtroppo
però questa affermazione si rivela essere fallace: quella politica che
Hans e Konradin credevano così lontana dal loro mondo, così
inaccessibile, finisce per stravolgere le loro vite, per sempre. Troppo
diversi Hans e Konradin, o forse vissuti in un tempo che li ha resi così
diversi, diversi a tal punto da far sì che questa differenza si tramuti
nella storia in odio. "Mia madre non solo detesta gli ebrei, ma li
teme, anche se non ne ha mai conosciuto uno. Se stesse per morire e non
ci fosse nessuno, tranne tuo padre, in grado si salvarla, dubito che si
deciderebbe a chiamarlo. Vedi, Hans, mia madre non accetterà mai l’idea
di conoscerti. Senza contare che è gelosa di te perché tu, un ebreo, hai
saputo conquistare l’affetto suo figlio. […] Mio padre si disinteressa
delle persone con cui sto. Per lui un Hohenfels sarà sempre un Hohenfels,
ovunque sia e chiunque frequenti" queste sono le parole che usa
Konradin rivolgendosi al suo amico. Questa è la triste verità che
Konradin confessa ad Hans, quella stessa verità che finirà col
separarli, una consapevolezza, questa, che si insedia in loro ogni
giorno di più.
E ancora: "Sapevamo che le cose erano
oramai cambiate e che quell’episodio era l’inizio della fine della
nostra amicizia e dell’adolescenza". Dopo un breve periodo passato
in Germania, tra odio e disprezzo, i genitori decidono di mandare Hans
in Germania, i due amici si salutano con una lettera, nella quale
Konradin elogia il lavoro di Hitler e la sua figura, contento che Hans
se ne vada per un po’ in America, con l’augurio che un giorno possa
tornare nella nuova Germania, Germania che il Fuhrer, a suo parere,
avrebbe fatto rinascere.
Ma le cose non vanno così. Hans studia legge
in America e rimane lì. Un giorno riceve una lettera per una richiesta
di fondi da parte del liceo che aveva frequentato con Konradin, con
annesso un libretto con i nomi di tutti i morti della Seconda Guerra
Mondiale, e, alla voce H, trova la dicitura "
VON HOHENFELS, Konradin,
implicato.... Giustiziato". Leggete il finale sorprendente di questo
libro, non vogliamo privarvi di questo piacere.
Con la lettura del nome dell'amico nella lista
dei soldati morti termina il libro. In una sola frase, il riassunto
intero di un libro, parole che spiegano il significato del titolo dei
libro stesso.
Questo libro è un frammento di storia, di
vita, è uno dei libri che consiglio in assoluto per la formazione di
ognuno di noi, perché in esso sono racchiusi insegnamenti che portano i
giovani a diventare adulti, insegnamenti che, una volta acquisiti, non
ti abbandonano più. "L’amico ritrovato" è un libro a cui devo molto, è
un libro che ha accompagnato la mia formazione, è uno dei tanti libri
che mi hanno resa quella che sono. Ciò che io vi posso dire è leggetelo,
fate vostri i tanti significati che racchiude, stupitevi pagina dopo
pagina. "L’amico ritrovato" racconta una pagina di storia, storia che
non può e non deve essere mai dimenticata, anzi deve essere ritrovata in
ognuno di noi.
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