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VISITARE BAMBERGA
- INFORMAZIONI E GUIDA.
Questa è una città di una bellezza disarmante, con una quasi totale assenza
di orpelli moderni. L'intera città vecchia è un patrimonio mondiale
dell'Unesco e uno dei luoghi imperdibili della
Baviera.
Gli studenti danno un po' di brio alle sue strade, i caffè sui marciapiedi,
i pub e non meno di 10 birrerie che preparano la famosa birra affumicata
locale.
Per
iniziare a parlare di Bamberga, antica città episcopale e imperiale
con una storia millenaria, uno ha proprio l'imbarazzo della
scelta: santi patroni, imperatori, cattedrali, monasteri, cavalieri
sconosciuti, piccole Venezie e siti UNESCO, pub e birrerie, o anche
misteriosi pomelli iconici. Quel che è certo è che a cultura e ricchezza
storica questa città sulle rive del fiume Regnitz in Alta
Franconia (Oberfranken in tedesco, una regione della
Baviera più
caratteristica), non è seconda
a nessuno. |
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Molti
arrivano a Bamberga avendo fatto prima tappa a
Norimberga arrivando attraverso l'autostrada A73 in poco
meno di un'ora in auto oppure se non avete l'auto in
treno dalla stazione centrale di Norimberga in 45
minuti. Arrivando da queste parti potrete subito
osservare il paesaggio molto bello che fa da sfondo, dominato da fertili colline coltivate a vitigno,
punteggiato da villaggi con case a graticcio, piste ciclabili che si
affiancano lungo i corsi dei fiumi Regnitz (in centro) e Meno,
ad ovest e ai margini della Foresta di Steigerwald.
Una volta in
città, ci si accorge di quanto il centro storico accolga intatto lo spirito
di un tempo: le antiche sembianze medievali s'incastonano con naturale
determinazione accanto alla modernità della società civile, mentre la
giovane popolazione studentesca - che già nel Seicento qui s'inebriava di
sapienza - avanza sempre più verso un futuro ormai prossimo.
Ritroviamoci
allora pur da qualche parte. Iniziamo a raccontare di quando, oltre mille
anni fa, la città iniziò ad esistere con la celebrazione del matrimonio di
Enrico II e Cunegonda. La coppia reale oggi riposa a vita eterna
nella Cattedrale di Bamberga, è l'unica ad essere stata canonizzata
dalla chiesa per manifesta devozione. Enrico, imperatore del Sacro Romano
Impero tra il 1002 ed il 1024 e re d'Italia dal 1004, nel 995 sposò
Cunegonda, figlia di Sigfrido conte di Lussemburgo e discendente
diretto di Carlo Magno. Furono canonizzati l'uno nel 1147, l'altra
quasi mezzo secolo dopo. Non ebbero figli e furono una coppia fuori dagli
schemi, probabilmente si amarono oltre i 'limiti' delle proprie tradizioni,
quelli dei costumi di corte e di programmate usanze ecclesiastiche. Quel che
si sa è che la regina fece voto di virginale continenza e che malgrado
questo il re non volle ripudiarla come previsto dalla legge germanica. Pur
di stare con lei, Enrico preferì rinunciare ad un erede e a continuare la
propria stirpe nella storia (con Enrico si estinse la dinastia ottoniana,
originaria della Sassonia).
La
tomba di Enrico II e Cunegonda è situata all'interno di un cenotafio
cinquecentesco (opera d'arte quattrocentesca dello scultore Tilman
Riemenschneider) del Duomo di Bamberga, il Bamberger Dom,
posizionata di fronte al coro orientale. La Cattedrale di Bamberga è
probabilmente il primo monumento che cattura l'attenzione del visitatore. Fa
un certo effetto ritrovarsi ad ammirare dall'esterno le imponenti quattro
torri a guglia, e all'interno, il grande spazio della navata centrale della
chiesa, un'espressione architettonica che fonde lo stile
romanico con quello
gotico, tra le più belle d'Europa. L'antica cattedrale imperiale di credo
cattolico, s'incastona meravigliosamente nel paesaggio circostante da oltre
mille lunghi anni; è protetta dalle stesse colline che hanno ispirato Enrico
II alla costruzione dell'edificio, le stesse che secondo lui in qualche modo
facevano pensare ai sette colli di
Roma.
Enrico aveva poco meno di 40 anni, espresse la volontà di voler costruire
una chiesa che potesse rappresentare il potere di una 'Roma francofona';
la struttura inizialmente venne chiamata Heinrichsdom e fu completata
in tempi brevissimi, in soli cinque anni (un record per quei tempi). A
differenza della basilica di Roma, però, e così come diversamente da tutti i
modelli cattolici, quella di Bamberga presentava delle inusuali
caratteristiche, che hanno portato ad una tendente inversione architettonica
senza precedenti: tra tutte il fatto di avere un transetto ad ovest ed un
coro ad est, così da simboleggiare il potere spirituale da una parte e
quello temporale dall'altra, quest'ultimo così raffigurato come accesso
diretto alla volta celeste. A questa prima caratteristica, rimasta intatta
nel corso dei secoli, si accompagnano altri unici particolari: la chiesa
conserva infatti le spoglia dell'unica coppia reale canonizzata dalla chiesa
e anche quelle dell'unico Papa, Clemente II, tumulato lontano da
Roma.
Enrico
non nacque a Bamberga e non divenne imperatore in questa città. Fu infatti
incoronato a
Magonza, una delle più belle città della Germania. Si
dice che Bamberga fu a lui donata come regalo di nozze, un piccolo nucleo
cresciuto ai piedi del castello di Babenberch, che diede poi il nome
alla dinastia franco-bavarese dei Babenberg. Una città nata e cresciuta con
Enrico e salvata dalla sua sposa: si racconta infatti che le preghiere a
santa Cunegonda produssero un'improvvisa nebbia che avvolse la città durante
un bombardamenti nella Seconda guerra mondiale,
evitando la distruzione dell'antichissimo centro storico, il quale restando
intatto fino ai giorni nostri si è anche guadagnato l'iscrizione a sito
dell'Umanità da parte dell'UNESCO. La cattedrale fu salva, anche se
quella che si ammira oggi non è purtroppo la stessa struttura creata da
Enrico II, bensì la ricostruzione voluta, dapprima, da Otto di Bamberga
a seguito di un grosso incendio nel 1081, che parzialmente la distrusse, e
poi successivamente dal vescovo Eckbert dopo un altro grave incendio,
del 1185.
Dall'incendio riuscì a salvarsi una piccola parte della struttura
originaria e con essa alcuni dei monumenti presenti. Tra quelli odierni, la
statua equestre dell'enigmatico Cavaliere di Bamberga (Der Bamberger
Reiter), suscita di sicuro una curiosa attenzione: scolpita nel 1235,
appare
a grandezza naturale e autonomamente distaccata dallo sfondo di una parete
laterale interna della chiesa. Non si conosce l'identità dell'aitante e
giovane re a cavallo, raffigurato con fare elegante e sicuro: forse si
tratta di Costantino il Grande, imperatore romano che favorì la
diffusione del Cristianesimo e da cui prese il nome l'odierna
Istanbul (nell'antichità chiamata Costantinopoli). Altri pensano
invece rappresenti il cognato di Enrico II, Stefano d'Ungheria, primo
re ungherese nel X secolo e anch'egli divenuto santo (di lui conosciamo
anche la famosa Sacra Corona d'Ungheria custodita a
Budapest). Forse però potrebbe essere lo stesso Enrico II, o
ancora, uno dei re Magi, o forse ancora, come ritengono alcuni studiosi (tra
cui Hannes Möhring), altro non è che una rappresentazione del Messia, visto
che viene rappresentato completamente senz'armi.
Visitata
la cattedrale, Bamberga continua a regale interessanti escursus storici e
architettonici. Raccontano dell'anima di questa città e delle sue
tradizioni. Una caratteristica sua particolare è quella che racconta di
due città in una; due ruoli, uno civico l'altro religioso-imperiale,
spesso in contrasto tra loro. L'ultimo lo abbiamo appena conosciuto con il
Duomo e con i suoi re. Il secondo, lo si percepisce invece lungo le viuzze
medievali e le strade spesso labirintiche del centro storico.
Nel mezzo c'è
il fiume, che diventa il vero baricentro di Bamberga e che lo era
soprattutto in passato. Degli oltre 80 ponti che lo percorrono c'è ne sono
in particolare due a destare maggiore interesse, sono quelli che danno
spazio all'Antico Municipio di Bamberga, l'Altes Rathus,
e cioè il Obere Brücke ed il Untere Brücke. L'edificio
sorge proprio a cavallo tra i due ponti, con i pedoni che passano nel ventre
di questa antica struttura, attraverso
grandi
portali; venne costruito nel XV secolo e nasce come simbolo dell'antica
ascesa borghese, parecchio contrastata in passato dagli allora
vescovi-principi della città. La scelta della sua posizione non fu decisa a
caso, al di là del fiume stava nascendo il nuovo quartiere, che andava
sviluppandosi grazie al maggiore potere acquisito dalla borghesia cittadina,
il cui nome era Gärtnerstadt (quartiere degli orti e dei giardini).
Oltre i due ponti, e verso nord, nel lato orientale del fiume, alcuni
edifici pittoreschi si guadagnano la meritata ammirazione: guardano la riva
opposta con fare orgoglioso e probabilmente oggi hanno molto più da vantarsi
di quanto non potevano permettersi secoli fa, quando altro non erano che
piccole case di poveri pescatori. Sono le case del quartiere di Klein
Venedig, la Piccola Venezia di Bamberga, un filare di circa 200
metri di case in graticcio a ridosso del fiume Regnitz, anch'esse parte del
Patrimonio UNESCO del centro storico della città.
Davanti
al pittoresco quartiere della Piccola Venezia, dall'altra parte del fiume,
le imponenti quattro torri del Duomo ricordano l'antico potere
ecclesiastico. Poco oltre, s'intravedono nello sfondo le due guglie del
Monastero benedettino di San Michele. Situata nell'omonimo colle che
porta il suo nome, la struttura è da apprezzare oltre che per lo stile
architettonico interno anche perché qui sin dal Medioevo è stata prodotta la
particolare birra a Bramberga, la Rauchbier.
Particolare perché prodotta
dall'affumicatura del legno del faggio e dalla germinazione dell'orzo, poi
essiccato. Se siete degli appassionati, i birrifici di Bamberga
saranno sicuramente parte dei vostri itinerari di viaggio. Così come
testimonia un documento del XI secolo, uno dei prodotti cardine dello
scambio mercantile dell'epoca era infatti il luppolo, e
con
esso la produzione della birra. Fu proprio da questo monastero che nel 1122
venne prodotta una delle prime birre della storia: una birra fatta di solo
malto, luppolo e acqua (così come stabilito nel XV secolo dal principe
vescovo della città). Nel monastero oggi ha sede il Museo della Birra di
Bamberga, e anche per questo il colle e la sua abbazia diventano in
assoluto uno dei principali luoghi di visita in città. Se invece si
preferisce fare esperienza di uno dei birrifici del centro storico, oggi se
ne contano circa nove (contro la sessantina presenti nel XIX secolo), allora
consigliamo la birreria Schlenkerla (sulla Dominikanerstraße, al
civico 6) che è anche la più rinomata ed una delle più antiche (ospitata in
un edificio un tempo occupato da un convento di Domenicani). Quello che non
dovette in assoluto farvi mancare è un vero e proprio Itinerario della
birra a Bamberga, in tedesco si chiama BierSchmecker tour e
include uno zainetto, un boccale, buoni per 8 boccali di birra e quanto
altro. I più romantici forse preferiranno una crociera in battello
sul fiume, oppure una gita lungo il bel Alter Kanal, uno dei canali
interni che attraversano la città.
Vi
lasciamo con una delle nostre ultime visite della giornata, ancora tutta da
scoprire: il misterioso pomello al numero civico 14 della via
Eisgrube, un piccolo vicolo del quartiere storico e poco lontano dalla riva
sinistra del fiume. Ne abbiamo sentito parlare come una delle immagini
simbolo della città. Scopriamo poi essere niente meno che un pomello
portafortuna, un pò buffo e grottesco, tanto che nel XIX secolo ispirò gli
scritti di uno dei romanzieri tedeschi più celebri, E.T.A. Hoffmann e
la sua novella Il vaso d'oro.
Il
soggiorno a Bamberga regala momenti di relax ed intense esperienze
culturali, oltre che una eccellente vita notturna. La città è facilmente
raggiungibile dall'Italia,
Norimberga per esempio (che dista poco meno di 50 minuti, in auto
e in treno) è collegata con alcune città italiane tramite alcune compagnie
lowcost e compagnie tradizionali. Città aeroportuali come
Monaco di Baviera e
Lipsia sono ugualmente vicine e servite da diversi collegamenti
con l'Italia (si vedano le varie Ryanair, Lufhtansa, Swiss Air tra le
tante). La visita a Bamberga non si esaurisce di sicuro in una sola
giornata, le attrazioni culturali sono ancora tante, così come gli itinerari
in programma nei dintorni della città. Lungo il fiume Meno si estende
infatti l'area vinicola conosciuta con il nome di Fränkisches Weinland,
tra villaggi, castelli, monasteri e anse di fiumi da sogno, ma questa è
un'altra avventura..., buona Bamberga nel frattempo!
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