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VISITARE
MAGONZA - INFORMAZIONI E GUIDA. Strategicamente situata
alla confluenza dei fiumi Reno e Meno, questa è la capitale dello stato
federale tedesco della Renania-Palatinato dal 1946. Questa vivace città ha
una grande università, graziose zone pedonali e piacevolezza tutta sua.
Passeggiare lungo il Reno e degustare i vini locali in una taverna a
graticcio dell'Altstadt (centro storico) sono parte integrante di una visita
a Magonza, così come vedere il favoloso Duomo, le finestre di Chagall nella
chiesa di St-Stephan o la prima Bibbia stampata nel paradiso bibliofilo del
Museo Gutenberg.
È un nome poetico quello di Magonza.
Forte, intenso, romantico. Gli studiosi hanno cercato di stabilirne le
origini, tentando di spiegarne il significato e legarlo in qualche modo a
quel fiume sulle cui rive sorse questa antica città tedesca, oltre 2000 anni
fa. Il fiume è il Meno e
scorre eterno in questa piccola grande città della Germania (il cui
nome in lingua originale è infatti Mainz), incontrandosi al suo
interno con il Reno, di cui è anche il suo più grande affluente. Ma
Magonza non prende il proprio nome da questo fiume (anche se in tedesco
diventa Main). |
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A legarla inesorabilmente alla storia sono infatti le sue
origini celtiche e poi romane. Quando ai soldati della Gallia questa terra
così fertile e verdeggiante apparve come 'meravigliosamente grande', non vi
furono dubbi: in se possedeva la forza del dio celtico Moguns, 'il
grande', adorato in questa parte d'Europa che andava a legarsi per sempre
all'Impero romano. I
resti dell'antica città romana di Mogontiacum sono visibili ancora
oggi.
L'antica fortezza legionaria nell'antichità dominava il territorio già
appartenuto alle tribù germaniche locali (i Catti, i Mattiaci ed i
Vangioni), che nel I secolo a.C. risultavano ancora confinanti. La posizione
strategica del piccolo nucleo, alla confluenza dei due importanti fiumi, ne
ha dettato il futuro destino, unendo terre che fino a quel momento avevano
avuto storie autonome. L'odierna area urbana che segue il percorso del fiume
Reno presenta numerose testimonianze archeologiche della Magonza romana,
considerando che il sistema di fortificazioni si estendeva lungo una
superficie di circa 36 ettari e anche molto oltre. Si prenda ad esempio la
Ernst-Ludwig-Platz, nell'attuale centro storico: proprio qui si può
ammirare uno dei monumenti principali d'epoca romana, l'Arco trionfale di
Dativius Victor dedicato ad un decurione romano, a colui cioè che
all'epoca dell'antica Roma aveva il compito di
amministrare
la legione per conto del potere centrale.
Nel complesso, le attrazioni di
Magonza legate al periodo romano non
sono poche. Troviamo per esempio il Cenotafio di Druso maggiore
(tomba romana risalente al I secolo d.C.), indicata come il più grande
monumento funebre romano conservato in Germania; la bella Colonna di
Giove; i resti dell'acquedotto romano di Römersteine; l'imponente
Colonna di Igel (la Igeler Säule), a sua volta parte del
patrimonio dell'Umanità UNESCO di
Treviri (antica città di origine
romana poco distante da Magonza). Troviamo anche il Museo delle navi
romane di Magonza (Museum für Antike Schifffahrt) e i suoi
importanti reperti custoditi all'interno: grazie ai due fiumi, Magonza servì
infatti da base per la flotta navale fluviale romana, conosciuta con il nome
di Classis Germanica, rappresentata da un tipo di imbarcazione
(chiamata navis lusoria)
rinvenuta durante alcuni scavi nel 1981 e oggi custodita nel museo.
Poco
oltre la Ernst-Ludwig-Platz, è tuttavia un altro tipo di monumento ad
attirare l'attenzione. L'occhio improvvisamente si inebria di colori
diversi, da quelli tipici dell'antica pietra romana a quelli più intensi
visibili nella via
Peter-Altmeier-Allee: è il rosso del Palazzo del Principe Elettore di
Magonza, uno dei più bei palazzi della città. La storia qui fa un salto
di tanti secoli e trova le sue origini nel Medioevo, periodo nel
quale Magonza divenne sede vescovile, sviluppandosi come il capoluogo
della cristianità germanica. Come in altre città vescovili tedesche, i
vescovi nel medioevo ricoprivano un ruolo che andava ben oltre il potere
spirituale della diocesi. Erano infatti chiamati principi-vescovi, perché
avevano il compito di amministrare il proprio territorio come dei veri e
propri principi.
Nel V secolo, dopo la grande battaglia di Chalons (o
battaglia
dei
Campi Catalauni) contro gli Unni di Attila, la fine dell'impero
Romano divenne sempre più certa e con essa l'arrivo di nuovi popoli e nuovi sovrani, i
Franchi di Carlo Magno. Il
nuovo
Sacro Romano Impero si espanse ad includere anche Magonza e con
esso i vescovi: il primo fu Santo Bonifacio vescovo, monaco
benedettino e missionario in Assia e Turingia, ucciso nel 754 durante
una missione di conversione delle terre di confine (l'attuale Frisia
olandese). Il senso della cristianità è sempre stato forte a Magonza, ma
è indicativo come tutto il territorio della Valle del Reno sia stato
un buon esempio di quanto storia, arte e genio umano siano figlie di una
stessa madre. Fino al 1462 Magonza fu libera città imperiale, grazie
ai privilegi arrivati inizialmente con l'arcivescovo Adalberto I, nel
XII secolo; furono concesse esenzioni fiscali, particolari privilegi
nell'ambito dell'esercizio della giustizia (i cittadini per esempio potevano
farsi giudicare solo da appositi tribunali locali). Fu un periodo, questo,
in cui la città raggiunse il suo apice amministrativo, economico e
culturale. Già nel XIII Magonza andava a farsi conoscere come sede per
l'incoronazione di re e imperatori, i cui cerimoniali avvenivano nell'allora
già famosa cattedrale.
La
Cattedrale di Magonza è una delle testimonianze storiche più
esemplari della storia della Germania. La si nota da uno spazio libero su
una qualsiasi altura della città e sembra voler sovrastare il mondo ancora
oggi con le sue alte guglie e l'architettura romanica, rimasta intatta dopo
mille anni di vita. Massiccio come pochi, all'epoca del massimo splendore
della città il duomo rappresentava il potere ecclesiastico e politico dei
principi-vescovi. Questi ultimi con il passare del tempo assunsero un ruolo
con poteri sempre più ampi, fino a diventare principi elettori, coloro cioè
a cui spettava l'elezione dell'imperatore del Sacro Romano impero. Erano
tutti parte di un collegio di tipo ecclesiastico, per le città tedesche di
Magonza, Colonia e Treviri,
o di tipo laico, e con il duca di Sassonia, il re di Boemia,
il conte palatino del Reno e il margravio di Brandeburgo.
Certo il giorno del suo innalzamento, il Duomo dovete apparire come una
cattedrale nel deserto, tanta era la sua imponenza strutturale sin dalla sua
costruzione. La pietra rossa che servì per costruirla ancora oggi dona alla
città una singolare 'essenza', evidenziandosi tra i colori del cielo,
azzurro o grigio che sia, della piazza che lo ospita (la Marktplatz)
e di tutti gli altri edifici del
centro storico (l'Alstadt). Al suo interno si sono celebrate le
incoronazioni di alcuni imperatori del Sacro Romano impero, la prima fu
Agnese di Poitou, nel 1053, reggente dell'impero al posto di Enrico IV,
allora minore.
In
città, un'altra antica struttura religiosa cattura l'attenzione su tutte: è
la chiesa di Santo Stefano di Magonza (Pfarrkirche Sankt Stephan).
Si adagia su una collina urbana oggi centrale alla città, in un'area
conosciuta come Mainz-Alstadt, sempre parte del centro storico
odierno. Venne fatta costruire durante il governo del vescovo Willigis,
così come accadde per la cattedrale, e probabilmente a seguito della volontà
espressa da Teofane, vedova di Ottone II e imperatrice
reggente del Sacro Romano Impero. Non passateci accanto senza una visita
interna, vi lascerete sfuggire un tesoro artistico ben più importante di
quanto non ci si aspetti da una semplice chiesa in stile gotico: sono
infatti le belle vetrate di Marc Chagal della chiesa di Santo Stefano di
Magonza a destare interesse. I visitatori ogni anno sono numerosi, si
lasciano catturare dai colori
capolavoro che l'artista russo creò quando oramai era ultra novantenne.
Chagal arrivò a Magonza quasi per caso, non fosse che l'allora monsignore
della città, Klaus Mayer, nel 1973, sprigionò tutta la sua
persuasione affinché si potesse lasciare un'impronta di "ottimismo,
speranza e gioia di vivere" nella città che tanto segnò le sorti
della cristianità in Europa (si prenda ad esempio anche solo
l'imperatore Federico
Barbarossa:
a Magonza ormai anziano, diede il
proprio supporto ufficiale alla Terza Crociata in Terra Santa, nel
1188, con l'intento di riconquistare Gerusalemme da Saladino; come
andò poi si sa. Giusto? Apriamo una piccola parentesi: l'imperatore morì nel
fiume Saleph, nel sud della Turchia, annegando in acque che, secondo la
cronaca di allora, a malapena le arrivavano ai fianchi; probabilmente le sue
forze erano ormai al limite e la pesante armatura non li permise di
risollevarsi dalla caduta nelle fredde acque del fiume. Gerusalemme,
da parte sua, non fu mai riconquistata dai cristiani, nonostante Riccardo Cuor di Leone, la
Battaglia di San Giovanni d'Acri e quella di Arsuf.
Venne siglato
un accordo tra il re inglese e Saladino, con il quale si permetteva ai
cristiani di visitare la città nonostante il controllo continuasse a
permanere nelle mani dei musulmani. Questo fino al 1917 quando occupata dai
britannici Gerusalemme venne affidata alle Nazioni Unite secondo il
piano di ripartizione della Palestina). Le belle vetrate di Chagal
a Magonza in effetti fanno riflettere e non solo per il grande senso
artistico che suscitano. Chagal era ebreo e il suo dono in una chiesa
cristiana fu un piccolo segno di fratellanza che va oltre l'arte e il
tempo, così come viene rappresentato da alcune scene dell'Antico
Testamento riprese nelle sue nove vetrate, con le quali egli ha voluto
dimostrare i punti in comune tra cristianesimo ed ebraismo.
Dalla
storia romana a quella dei principi elettori, senza dubbio, gli avvenimenti
succedutisi a Magonza sono stati d'influenza notevole per la storia della
Germania e per le sorti dell'Europa intera. Oltre 2000 anni di vita hanno
lasciato in città un patrimonio unico, di architetture romaniche, barocche o
anche rococò, così come stili semplicemente 'gemuetlich', suggestivi
e affascinanti, a dirla alla tedesca. Oggi, ci piace passeggiare per il
centro storico della città, tra le spaziose piazze, le case a graticcio,
le vie che abbondano di negozi e caffetterie o di locali di ultima tendenza
giovanile.
Diventa
facile lasciarsi andare ad una giornata senza stress a Magonza. Sarà che qui
la vita scorre mai frenetica, ma con buon umore misto ad un senso della
reale quotidianità che spesso riscontriamo in molte città della Germania.
Un buon bicchiere di vino locale rende il tutto ancora più facile ('leicht'
direbbero i tedeschi) e fermarsi in una delle tante taverne di Magonza
diventa quasi una tappa obbligatoria: ne abbiamo scelto una in
particolare, sulla Kartäuserstraße (al civico 6), chiamata Klingelbeutel.
Poco oltre, nella Augustinerstraße, il gusto artistico fa nuovamente
capolino nella Magonza storica con le splendide decorazioni barocche della
chiesa di Augustinerkirche,
opera di Johann Baptist Enderle. Procedendo sulla stessa via e
svoltando poi sulla Grebenstraße, si arriva a fare conoscenza di un altro
testimone storico di Magonza, e di tutta la storia europea: Johannes
Gutenberg e il museo a lui dedicato, situato sulla Liebfrauenplatz.
Inventore della stampa a caratteri mobili, Gutenberg è una figura
epocale della
storia dell'umanità. A lui si deve una vera e propria
rivoluzione culturale e tutto quello che da questa ne è scaturito. La
vita di Gutenberg ha dell'incredibile, un uomo che ha dato inizio ad una
Rivoluzione nel mondo della comunicazione, trasformando i diversi
campi del sapere nella società. Con una tale evoluzione culturale i libri
diventarono meno costosi e per questo più accessibili a tutti, dando inizio
al progresso. A lui si deve la famosa Bibbia di Guthenberg, la prima
stampata a caratteri mobili e oggi inserita dall'UNESCO nel
patrimonio dell'Umanità (è uno dei libri più costosi del mondo e l'originale
venne realizzata a Magonza nel 1452); oggi ne esistono alcuni esemplari
sparsi un po' in tutta Europa, Stati Uniti e Giappone, tra cui oltre a
Magonza e altre città della Germania come
Stoccarda
e
Lipsia,
anche
Anversa,
Londra,
Parigi,
Vienna,
Siviglia,
Venezia,
e non ultimo il Vaticano (qui custodita nello splendido contesto
della Biblioteca apostolica vaticana, che oltretutto possiede una
delle raccolte di testi antichi più importanti al mondo, come il Codex
Vaticanus, uno dei più antichi manoscritti esistenti della Bibbia).
Non
rimane che lasciarsi catturare da questa interessante città, magari durante
il Carnevale reniano, uno dei più belli e folcloristici della
Germania. Nonostante la folla, non rischierete di perdervi per le strade
della città, perché vi basterà tenere a mente una cosa tra tutte: a Magonza
le strade sono contrassegnate da targhe blu per le strade parallele al fiume
Reno, da targhe rosse per quelle ottagonali al Reno. Se ne incontrate una di
colore bianco, sappiate che vi state allontanando un pochino dal Reno e
quindi dal centro.
Buona passeggiata, nel frattempo andiamo a
scoprire un po' di più su questa città da vivere in tutte le stagioni: dal
Natale (ricchissimo di mercatini e di eventi), al Carnevale,
alla Notte di San Giovanni (giugno), alla fiera del vino
(agosto-settembre). Buona Magonza a tutti!
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