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Le conferenze sul clima e i relativi accordi iniziano
nel 1992 a Rio de Janeiro, quando Nazioni
Unite elaborano un primo quadro d’azione contro gli
effetti del cambiamento climatico, che allora era ancora
controverso. L'obiettivo della riduzione delle emissioni era per la prima
volta "globale" ma per solo auspicabile. A Rio, fanno
seguito tante conferenze, Berlino, Kyoto, Bali, Durban,
Copenaghen, Parigi... vediamole.
Alla Conferenza di Rio de
Janeiro, durante la quale le Nazioni Unite si decidono a
intervenire contro gli effetti del cambiamento climatico,
fanno seguito tante conferenze internazionali in cui si
dibatte dell'argomento Climate Change. Si chiamano COP (Conference
of the Parties ovvero Conferenza delle Parti) e dal 1995
coinvolgono i governi di tutto il mondo per arrivare a stabilire
accordi, impegni e responsabilità nell’approccio mondiale al
cambiamento climatico. Si cerca di stilare un documento finale
condiviso con obiettivi e modalità per raggiungerli, ma non
sempre si riesce a produrlo poiché alcuni stati appongono il
loro rifiuto.
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Vediamo le differenti COP che si sono tenute nel mondo.
Ognuna è numerata in ordine crescente, partire dalla COP 1 di Berlino.
Nel 1995, i paesi (o Parti) aderenti alla Convenzione
diedero il via alle prime negoziazioni sul clima, riunendosi a Berlino nella
prima Conferenza, la COP1, presieduta all’epoca da Angela Merkel.
1997 Kyoto, COP 3
Il primo grande risultato dell’impegno comune a combattere
il cambiamento climatico fu la stesura del Protocollo di Kyoto.
A Kyoto, in Giappone, è stato firmato nel 1997 questo
storico accordo, volto a salvaguardare gli equilibri del nostro pianeta. Il
protocollo impegnava i paesi industrializzati a ridurre in maniera considerevole
l'emissione di gas responsabili dell'aumento dell'effetto serra, - 5% da
conseguire entro il 2012... ma tra il dire e il fare... intanto il
protocollo è entrato in vigore solo nel 2005.
2005 Ratifica del protocollo di Kyoto
L’accordo venne ratificato solo nel 2005 quando ci furono
le 55 firme necessarie da parte dei paesi aderenti. All’epoca ci vollero 7 anni
visto che il cambiamento climatico era ancora un argomento sottovalutato e
controverso.
Il Protocollo prevedeva fasi di attuazione progressive in
cui la riduzione delle emissioni variava in aumento da periodo a periodo. Gli
Stati Uniti non hanno mai aderito al protocollo di Kyoto. Il Canada si è
ritirato prima della fine del primo periodo. Russia, Giappone e Nuova Zelanda
non hanno preso parte al secondo periodo. Questo significa che l’accordo di
Kyoto si applicava solo a circa il 15% delle emissioni mondiali.
Dal 2007 Bali, COP13 all’Accordo di Copenaghen del 2009
COP 15
Nel 2007 venne adottata la Bali Road Map, un piano che
suddivideva le azioni da intraprendere in 4 temi, tecnologia, finanza climatica,
mitigazione e adattamento. L’anno successivo in Polonia, venne previsto un
fondo per sostenere i paesi in via di sviluppo nei loro progetti di adattamento
al cambiamento climatico. Per adattamento difatti s’intendono delle politiche
per la riduzione del danno provocato al riscaldamento globale (scomparsa di
isole, innalzamento del livello del mare e conseguente scomparsa delle città
sulle coste ect.).
A Durban (Sudafrica) COP 17. Le negoziazioni internazionali sul clima diventano meno
centralizzate: ogni paese deve decidere il contributo che intende dare per
limitare il cambiamento climatico.
Nel 2009 a Copenaghen finalmente si danno i primi numeri
concreti: contenere l’aumento della temperatura media mondiale sotto i 2°.
Purtroppo gli impegni presi non sono vincolanti giuridicamente, sono poco
dettagliati e blandi.
2015 Parigi, COP 21
L'Accordo di Parigi sul clima è stato
raggiunto il 12 dicembre del 2015 alla Conferenza annuale dell'Onu sul
riscaldamento globale (Cop 21), che in quell'anno si teneva nella capitale
francese. È stato poi firmato il 22 aprile del 2016. Leggi sull'Accordo di Parigi
e i suoi punti deboli.
2019 Madrid, COP 25
La conferenza di Madrid è stata piuttosto deludente e non è
stato approvato un testo unico finale. Ci si doveva occupare di aspetti pratici,
come la frequenza con la quale i Paesi devono comunicare i propri progressi, il
sostegno finanziario per l'adattamento ai cambiamenti climatici nei paesi
in via di sviluppo, e soprattutto il funzionamento delle compensazioni nei
mercati del carbonio, cioè il meccanismo che in futuro dovrebbe permettere ai
paesi che inquinano di meno di “cedere? la quota rimanente di gas serra ai paesi
che inquinano di più, una sorta di compensazione provvisoria per “riequilibrare?
la situazione tra paesi sviluppati e meno sviluppati. Problematica la posizione
del Brasile che frena su compromessi più ambizioni, e degli Stati
Uniti che hanno avviato le procedure per uscire formalmente dagli Accordi di
Parigi.
Nel gennaio 2021 fortunatamente il nuovo presidente degli
Stati Uniti, Biden ha annunciato il rientro degli USA negli Accordi di
Parigi e l’intenzione di smantellare tutto ciò che ha fatto Trump sul
fronte ambientale. Gli USA si erano impegnati a ridurre entro il 2025 le
emissioni del 28% rispetto ai livelli del 2005 ma oggi sono molto lontani
da quell’obiettivo. In campagna elettorale Biden ha parlato di un piano di 2.000
miliardi di dollari per incentivare l’energia pulita, con l’obiettivo di
arrivare alla carbon neutrality entro il 2050, ovvero una
situazione in cui tutti gas prodotti sono smaltiti grazie alla natura e alla
tecnologia.
2021 Glasgow COP 26
L’appuntamento era fissato per il 2020 ma a causa della
pandemia è stato rimandato al novembre 2021. Gli Stati Uniti proseguono
nell’impegno contro il cambiamento climatico, e il loro esempio probabilmente
consentirà alla Cina (primo emettitore mondiale di gas serra) e all’India di
accettare/proporre obiettivi di riduzione delle emissioni “importanti?. Quetso a
sua volta rafforzerà l’impegno dell'Unione Europea (responsabile di circa il 10%
delle emissioni globali di Co2).
Anche per l'Italia questo significa che le politiche "green"
saranno sempre più importanti.
Leggi anche:
Conferenze sul clima
Accordo di Parigi
Aalborg Commitments
Buenos Aires, conferenza sul clima
Vertice di Copenaghen sui mutamenti climatici
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