Repubblica di Weimar
Per Repubblica di Weimar (in tedesco Weimarer
Republik) s'intende il regime politico instauratosi in
Germania dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, tra il
1919 ed il 1933, e terminato con l'ascesa del regime nazista
al potere. Vi furono importanti cambiamenti politici e sociali
nella nazione, legati alle difficoltà economiche già
in essere da tempo e accentuati dalla sconfitta
bellica.
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Allo stesso tempo
furono anni di forte presa in termini di libertà sociali
e nuova coscienza civile, anni che videro il fiorire di
vivaci movimenti artistici e altrettanti fermenti
scientifici e tecnologici.
Nel 1918 il 19% della popolazione maschile tedesca era
costituito da vittime di guerra, mentre a causa del blocco
alleato la maggior parte dei civili soffriva di malnutrizione.
L'esercito e la marina della Germania furono significativamente
ridotti e venne abolita la forza aerea; i confini e le colonie
d'oltremare cambiarono drasticamente: l'Alsazia-Lorena
tornò in Francia, l'Alta Slesia passò alla
neo-costituita Cecoslovacchia insieme ad alcuni territori
acquisiti dalla Polonia, la Renania fu smilitarizzata e
la Ruhr nella Renania Settentrionale - Vestfalia
venne occupata dalle forze francesi.
Alla sconfitta bellica si rendeva quindi necessario per la
Germania ritrovare un proprio ordine e guardare al futuro con
nuove speranze. La città di
Weimar,
in Turingia (Stato federale della Germania centrale),
venne scelta come sede di rappresentanza della Assemblea
nazionale tedesca, che qui si riunì per siglare la nuova
Costituzione della nazione. L'obbiettivo era in effetti quello
che gli storici definiscono come il primo tentativo di
instaurazione di un regime democratico nel Paese: la
Costituzione di Weimar estendeva il diritto di voto a
tutti gli uomini e le donne di età superiore ai 20 anni, mentre
la Dichiarazione dei diritti garantiva ad ogni cittadino tedesco
la libertà di parola e religione e l'uguaglianza davanti alla
legge. D'altra parte tuttavia sussistevano molte incongruenze,
come quelle derivanti dall'Articolo 48 della Costituzione di
Weimar, che dava al presidente il potere di agire senza
l'approvazione del parlamento in caso di emergenza ma senza
definire in cosa consistesse tale 'emergenza'.
Nell'autunno del 1918, dopo una serie di eventi (come
l'ammutinamento nella base navale tedesca a Kiel, che
dava il via alla cosiddetta 'rivoluzione tedesca di novembre'),
diventava sempre più evidente che la Germania avrebbe perso la
prima guerra mondiale. In pochi giorni il governo tedesco
costrinse il Kaiser Guglielmo II ad abdicare (9 novembre
1918). Friedrich Ebert, capo del Partito
socialdemocratico (SDP), divenne cancelliere (e in seguito
Primo presidente eletto democraticamente) e prese il potere in
Germania. L'11 novembre 1918 venne firmato l'Armistizio
di Compiègne tra vincitori e vinti, da una parte gli alleati
(Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti) e dall'altra i tedeschi
sconfitti. Di fatto, insieme al Trattato di Versailles
che seguirà nel 28 giugno 1919, veniva sancita la fine della
Prima guerra mondiale (l'evento è alla base della teoria
del Dolchstoßlegende – secondo cui Ebert e il suo
partito venivano accusati dagli oppositori politici di
tradimento alla nazione (e per questo venivano chiamati 'criminali
di novembre'). Il governo al potere elaborò comunque la
nuova costituzione a Weimar, approvata e firmata nell'agosto del
1919, dando inizio alla nuova "Repubblica di Weimar".
I tumulti politici in atto da tempo in Germania continuarono
comunque anche negli anni '20. La Repubblica di Weimar non ne fu
immune e dovete affrontare violente insurrezioni da entrambe le
posizioni della politica tedesca: da un lato a Berlino c'era la
Lega Spartachista (in tedesco Spartakusbund)
un partito socialista d'ispirazione marxista; dall'altra, la
minaccia dalla destra, con il cosiddetto Putch di Kapp,
un tentato colpo di Stato attuato dai Freikorps per
rovesciare la neonata repubblica. Come reazione a ciò, vi fu la
consolidazione nazionalista di destra. Ricordiamo in
questo contesto anche l'improvvisato Putsch di Monaco,
l'8 e il 9 novembre 1923, portato avanti da un ancora poco
conosciuto Adolf Hitler (insieme a Erich Ludendorff).
Dal 1923 al 1929, ci fu un periodo di relativa stabilità
per la Repubblica di Weimar, conosciuto in Germania come
Goldene Zwanziger (il ventennio d'oro tedesco) e
guidato da Gustav Stresemann, leader del Partito
Popolare Tedesco, e a capo di un governo di grande
coalizione. L'economia dava segnali di crescita, in
concomitanza con la diminuzione dei disordini civili, mentre la
valuta tedesca iniziava a stabilizzarsi. Nel 1923 fu emessa una
valuta permanente denominata Rentenmark, che contribuì al
crescente livello di fiducia internazionale nell'economia
tedesca. La Germania effettivamente andava a scoprire i vivaci
anni Venti, poi interrotti dalla Grande Depressione
del '29. Le città si popolarono espandendosi e grandi
capitali come
Berlino diventano luoghi di proliferazione di teorie
liberali. In fermento vi fu in particolare l'intrattenimento
notturno, con forme di teatro innovativo a dare
impulso a cabaret e gruppi musicali di jazz, che
diventano molto popolari. In contemporanea vi fu l'apertura di
numerosi bar e ristoranti. Nuovi movimenti liberali si
affacciano nel panorama dei diritti civili, inclusi
quelli LGBT e movimenti per la libertà sessuale.
Il legame tra Weimar e l'arte e l'architettura è ben
noto: è caratterizzato in particolare dal
Movimento Bauhaus (vedi il link) in tedesco
Staatliches Bauhaus, una scuola di architettura, arte e
design ideata da personaggi come Walter Gropius nel
contesto storico-culturale della Repubblica di Weimar, e proprio
in questa città ebbe sede tra il 1919 ed il 1925, così come a
Dessau e a Berlino. Il Bauhaus rappresentò il punto
di riferimento di tutti i movimenti d'innovazione nel campo del
design e dell'architettura, parte del movimento moderno, e
legato a principi di razionalismo e funzionalismo, il
tutto incentrato nel rapporto tra tecnologia e cultura
cambiando così il volto dell'architettura e dando spazio ad
opere espressioniste di design. Vi fanno anche parte artisti
come Otto Dix del movimento Nuova oggettività (in
tedesco Neue Sachlichkeit) operativo
principalmente nel campo della grafica, e George Grosz,
anch'egli membro di spicco del gruppo Nuova oggettività e del
Dadaismo di Berlino durante la Repubblica di Weimar e noto
soprattutto per i suoi disegni caricaturali e i dipinti della
vita berlinese degli anni Venti.
La filosofia e la letteratura sono rappresentate
da personaggi come Franz Kafka (scrittore boemo di
lingua tedesca) o Bertolt Brecht, che visse a
Monaco
di Baviera durante la Repubblica di Weimar e in
esilio durante il periodo nazista. La letteratura moderna
tedesca (così come la musica) iniziava a ricevere
ampie influenze dall'America, come accadde ad esempio con il
successo del gruppo Comedian Harmonists (gruppo vocale
maschile tedesco composto da tenori, baritono e basso, e un
pianista, e di cui alcuni di religione ebraica), che
conquistò le sale da concerto della Germania e dell'Europa. Nel
campo delle scienze, il periodo della Repubblica di
Weimar è considerato uno dei più dinamici della storia della
Germania. I progressi tecnologici e scientifici furono
numerosi e
Albert
Einstein, Max Planck e Gustav Herz
sono solo alcuni dei nomi in circolazione nel periodo
considerato. Ben quattordici scienziati tedeschi vinsero il
Nobel tra il 1919 ed il 1933. Questo è inoltre il tempo
delle trasmissioni radiofoniche e dei film sonori,
tecniche e strumenti che serviranno ad aumentare i nuovi
consensi di pubblico.
Agli inizi degli anni '30 la Repubblica di Weimar fu
caratterizzata da una nuova e più forte instabilità politica
e il culmine della Grande Depressione americana del 1929
di certo non aiutò l'economia tedesca. Il disastro politico e
sociale, affiancato da quello economico, contribuirono nel
creare le condizioni per l'ascesa del partito
nazional-socialista di Hitler, che riuscì nel frattempo ad
ottenere un numero sufficiente di seggi in parlamento. Lo stesso
Hitler usando proprio il controverso art. 48 della
Costituzione di Weimar assunse il potere con la sua nomina a
cancelliere nel 1933, decretando di fatto la fine della
Repubblica di Weimar.
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