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Casa ecolologica passiva
La
casa passiva sfrutta soluzioni architettoniche e materiali costruttivi che
consentono di ridurre quasi a zero il fabbisogno energetico. Analizziamo i
suoi principi costruttivi.
a cura della redazione di Informagiovani Italia
Quasi sempre, quando si parla di energie
rinnovabili, si pensa all’energia solare a al suo potenziale, ma lo sapevate
che si può riscaldare/rinfrescare una casa utilizzando l’energia del
sottosuolo? E sapevate che lo si può fare ovunque e non solo
in Islanda o a Larderello (celebri per la geotermia). Il geoscambio a livello mondiale è in grado di
dare un contributo significativo all’ambiente. In Svezia sono quasi
100 mila gli impianti di geoscambio, nei cantoni Svizzeri quasi una villetta su cinque è dotata di un
impianto simile, a
Bolzano ci sono già diversi impianti ed ora anche in
Toscana, a Follonica, è stato costruito il primo condominio
"passivo" con centrale geotermica a bolletta energetica zero e zero
emissioni. |
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Il
condominio di cui molto si è letto sui quotidiani è composto da
20 appartamenti (tra l’altro di edilizia economica e popolare) dove luce,
acqua calda, riscaldamento e aria condizionata sono gratis poiché vengono
offerti dalla natura: 1/5 del fabbisogno energetico è soddisfatto grazie al sole (pannelli solari fotovoltaici),
1/5 dall’impiego di materiali da costruzione intelligenti, soprattutto
infissi speciali e mattoni isolanti e 3/5 dal calore della terra (geotermia a basso calore tecnicamente detta
"geotermia a bassa entalpia").
Grazie alla geotermia a bassa entalpia è possibile riscaldare/rinfrescare
qualsiasi edificio, in qualsiasi luogo della terra, rinunciando per sempre
alla classica caldaia d'inverno ed
al condizionatore d'estate. Il sistema prevede che il calore venga attinto
dal sottosuolo a cui la centrale termica è collegata grazie a trivellazioni
che arrivano fino a 100 -
130 mt di profondità. Alla centrale sono collegate pompe di calore in grado di riscaldare e,
attraverso l’inversione termica, anche rinfrescare. Il cui cuore pulsante del
condominio di Follonica è proprio una centrale termica che affonda le sue radici sottoterra
e alimenta il sistema di riscaldamento/raffreddamento
collocato di sotto i pavimenti (il che vuol dire anche niente termosifoni e più
spazio abitabile).
Un altro
punto su cui vogliamo soffermarci è quel 1/5 di fabbisogno energetico
soddisfatto dall'isolamento termico. Se gli standard
isolanti svedesi fossero impiegati in Paesi quali il Belgio, la Spagna e
l’Italia si otterrebbero risparmi energetici fino al 90%!. Secondo Peter Erlacher,
docente all’Università di Bolzano di fisica tecnica ed edilizia sostenibile,
isolando la casa, si arriva a ridurre il consumo medio delle famiglie a
sette litri di gasolio l'anno con una spesa aggiuntiva sul costo della casa
di circa l’1%. Le pareti, il tetto e il basamento possono essere facilmente
isolati con uno spesso strato di isolante termico (in fibra di legno,
sughero, canapa), il resto lo fanno i serramenti ermetici.
La vera bella notizia è che le case passive,
economiche ed ecologiche come quelle di Follonica sono "possibili subito"!. A
Malmö in
Svezia è
stato realizzato un intero quartiere, recuperando i moli abbandonati del
porto sulla base dei criteri della "casa passiva". Allo stesso modo sono
stati progettati i nuovi quartieri residenziali di
Friburgo, in
Germania. Si leggono tante notizie sui giornali, notizie che
spesso sembrano "futuribili" ed è un piacere scrivere ogni tanto di progetti
realizzati, per ricordarci che il futuro è qui, è possibile ora se lo
scegliamo…
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