Storia di Chieti
Le origini antichissime della città di Chieti affondano nella notte dei tempi. Secondo la leggenda fu Achille, l’eroe greco, a fondare il centro. Lo
stemma civico riporta proprio Achille a cavallo, che con la mano sinistra regge uno scudo, su cui appaiono le quattro chiavi simbolo delle porte della
città.
Il toponimo Teate esisteva già nel 1000 quando la città divenne capitale dei
Marrucini. Popolo bellicoso, i Marrucini prima combatterono contro
Roma e poi, conclusa una onorevole pace, si allearono con i
Romani contro Pirro, Annibale e anche contro Perseo re di
Macedonia. |
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Dal popolo dei Marruccini prende nome
il corso principale della città, il bel Corso Marruccino. All'epoca romana risale la prima organica
sistemazione urbanistica, il tracciato viario, templi vari, il teatro,
l'anfiteatro e una grandiosa cisterna con annesse terme. Nella piena fase dell’Impero, divenne
municipium e si arricchì di numerosi monumenti. Terminato l'Impero fu
sottoposta all'assedio dei barbari. Da quel momento iniziò una fase di
declino che si concluse con l'assedio di Pipino (801).
La sua annessione al
Ducato di Spoleto la fece assurgere al ruolo di baluardo di frontiera meridionale dell’Impero. Raggiunse
però il massimo splendore con Carlo I che la designò capitale
dell’Abruzzo Citra, il territorio alla destra del fiume Pescara. Sebbene l’ascesa della città dell’Aquila limitò la sua fama, divenne nel XV secolo metropoli dell’Abruzzo, con diritto di battere moneta propria, in quanto
sede arcivescovile.
Nel '600 e nel '700 si
riaffermò come centro culturale per la presenza degli Scolopi e dei pastori arcadi della colonia di Tegea.
Nel '600 la città assunse l'attuale aspetto grazie soprattutto alle opere
architettoniche erette dalla Chiesa.
L'arrivo a Chieti degli Scolopi e dei
Gesuiti portò alla rinascita dei collegi, importanti centri di studio e
diffusione della cultura. Importante fu la presenza del marchese Romualdo de Sterlich, promotore della
cultura illuminista. Nato a Chieti De Sterlich fu tra i primi
italiani a leggere e commentare le opere di Montesquieu, Rousseau,
Voltaire,
e di altri illuministi europei. Grazie anche ai suoi scritti e alle sue
lettere è stato possibile delineare l'avvicinamento all'illuminismo della
nostra Italia.
Nel Risorgimento Chieti lottò attivamente
per l'unità e l'indipendenza dell'Italia.
Dopo le due guerre mondiali la città ha visto espandersi notevolmente il
proprio abitato sia nella parte alta che nella parte bassa, lo Scalo. Sono
state edificate numerose strutture di utilità pubblica, come l'Ospedale
civile ed il Sanatorio ed è nata la Libera Università "G. D'Annunzio".
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