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Si può vivere senza comprare plastica? Soluzioni pratiche
e di buon senso che ogni famiglia può adottare per bandire la plastica
monouso dalla propria casa, sostituendola con alternative riutilizzabili
ecologiche. Dalla spesa ai detersivi, dai contenitori per alimenti alle
stoviglie, la guida dimostra come l'obiettivo sia raggiungibile
cambiando qualche abitudine.
Un esperimento estremo:
vivere un mese senza comprare plastica.
Una
ragazza inglese ha cercato di utilizzare la plastica che possedeva in
casa senza aggiungerne altra per un mese intero. Un esperimento estremo
anche se di breve durata, risultato? È riuscita a ridurre la montagna
di plastica dell’80%, ma alla fine ha capito che la rinuncia completa
alla plastica è impossibile, vediamo perché.
La
prima considerazione è stata fatta sugli alimenti, praticamente sempre
conservati in pellicole, vaschette, contenitori. Rinunciare a questi
oggetti di plastica significa ridurre i tempi di conservazione degli
alimenti e sprecare cibo. All'atto pratico il cibo sprecato non è stato
in realtà molto, forse perché la spesa senza plastica risultava così
difficile per la povera ragazza, che ogni pezzo di verdura, frutta, cibo
in generale pur di non essere ricomprato, veniva utilizzato in tutti i
modi possibili. Invece di spendere ore in cerca di cibi "
liberi dalla
plastica", era molto meglio approvvigionarsi ai mercati locali,
comprando gli alimenti al dettaglio e riponendoli per il trasporto
dentro le proprie borse di stoffa.
Gli alimenti più difficili a cui
rinunciare sono stati lo yogurt e i biscotti, mentre i formaggi, molto
amati dalla famiglia, potevano comunque essere avvolti nella carta;
l'oggetto in plastica più desiderato è stata la busta di plastica che si
mette dentro i cestini della spazzatura domestica (alcuni hanno
suggerito di usare i cosiddetti bokashi bin, delle piccole
compostiere domestiche per il cibo).
Al
termine del mese la plastica è risultata irrinunciabile e qualche
acquisto è stato obbligatorio; quel che è certo è che è cambiato
l'approccio la problematica dello spreco della plastica: quegli
oggetti di plastica che
prima sembravano oggetti senza valore, grazie al mese di durata
dell'esperimento, hanno svelato ogni giorno la loro notevole importanza.
Tanti gli oggetti in plastica che possono essere riutilizzati, dalla
bottiglia d'acqua, alla tazza che si usa in ufficio per il caffè. Per il
take away è sempre possibile portarsi dietro i propri contenitori, e per
la spesa, a parte le buste di cotone che spesso si dimenticano, molto
utile è avere una busta di plastica nella borsa, sempre pronta
all'occorrenza, occupa poco spazio e non la si scorda.
La
conclusione
La
plastica è preziosa ma è fortemente inquinante, non abusiamone perché
non esistono batteri in grado di decomporla, e se brucia, produce
diossina. Un normale sacchetto della spesa può essere nocivo per
l'ambiente per secoli. Inoltre anche la plastica non sempre può essere
riciclata e spesso i costi di riciclo sono alti. Anche le
bioplastiche non convincono perché la produzione di plastiche
vegetali biodegradabili richiede energia e sottrae i vegetali che
vengono impiegati all'alimentazione umana, o comunque sottrae i terreni
alla coltivazione per fini alimentari. Quanto poi alla reale
biodegradabilità, ci sono forti dubbi. Si legga in particolare il nostro
articolo dal titolo
La
plastica biodegradabile è davvero ecologica?
In
conclusione citiamo una nostra lettrice, con la quale concordiamo, e che
ci scrive che l'ossessione verso il consumo, verso il possedere cose, è
negativa e trasforma tutto in un oggetto da avere a qualunque costo,
ciecamente, irresponsabilmente. Dall'altra parte però, rifiutare il
consumo è un atteggiamento che pur contrario porta paradossalmente allo
stesso risultato.
I fanatici dell'avere e quelli del non avere sono
davvero così diversi?
Quello a cui dovremmo tendere è un nuovo modo di
goderci la natura, il nostro mondo, basandoci non "
sul possesso
sfrenato, ma su un sentimento diverso, di condivisione, di apertura, di
rispetto reciproco" e aggiungiamo noi, fondando le nostre azioni sulla
riflessione e investendo sul nostro futuro su quello dei nostri figli.
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