|
Sei qui:
Articoli
informagiovani >
Aneddoti,
curiosità e pillole di Storia
>
Woodstock: il concerto rock più famoso della storia.
Tutto quello che c'è da sapere sul leggendario festival musicale del 1969
divenuto icona di un'epoca: dalla improbabile genesi al ritratto di una
controcultura giovanile in ebollizione.
Era il 18 agosto del 1969 e terminava il concerto rock più importante
della storia. Tre giorni di gioia, trasgressione, umanità, stravaganza, pioggia,
fango e, naturalmente, musica rock. Woodstock. Un ricordo ormai adulto, ma non svanito,
vivido nella mente di tanti, che ne hanno solo sentito parlare e hanno visto
qualche documentario sull'evento in technicolor. Il festival di Woodstock è
diventato il festival per antonomasia, tanto che è diventato un aggettivo, il
festival che è riuscito a coinvolgere migliaia e migliaia di giovani e nello stesso tempo il festival trasgressivo,
che raccoglieva il grido di un’intera generazione e le redini del ’68. |
|
Sono
passati ormai più di 40 anni e da allora c'è chi percorre gli
Stati Uniti sulle tracce di quelle note svanite, ma così
importanti per una generazione che si sentiva libera di
emanciparsi, libera da catene ideologiche e da logiche
ottocentesche. La favola dell'evento improvvisato e della
estraneità allo show-business ha sempre suscitato dubbi:
l'organizzazione del concerto fu un impresa gigantesca,
inimitabile; difficile anche spiegare l'immediata
commercializzazione di un doppio disco dal vivo e di un film di
quelle giornate. Joel Makower e
gli altri organizzatori continuarono sempre ad avvalorare il
mito del miracolo. Intanto l'evento si delinea,
tra difficoltà, colpi di fortuna, il tam-tam tra gli artisti, il
pubblico. Nel frattempo a Berkeley gli studenti sono in rivolta; la
guerra del Vietnam s'ingigantisce e Nixon chiede il servizio
militare per i diciannovenni; la missione spaziale Apollo 9 ha
successo; John Lennon sposa Yoko Ono.
Agosto arriva, con un
esodo di giovani da ogni angolo degli Stati Uniti, e non solo.
L'Evento ha un eco enorme. I giornali titolano: "I negozianti
lodano il comportamento degli hippie", "Woodstock: un raduno
pacifico; un assurdo logistico". Gli artisti ormai si alternano
sul palco, il pubblico si infradicia di pioggia. Si stima che
circa 400.000 giovani siano arrivati a sentire i grandi nomi
del rock qui che suonano in un campo nei pressi del villaggio di Bethel, New York, in quello che è diventato il più più famoso
concerto rock della storia.
Furono venduti circa 186.000 biglietti. Ma il venerdì erano in
decine di migliaia assiepati per entrare e i recinti e le
fragili barriere furono levate e gli organizzatori annunciarono
che l'evento sarebbe stato aperto a tutti, gratuitamente. David Crosby (Crosby, Stills e Nash)anni dopo disse:
"Di solito rispondo che Woodstock mi ha
dato l'impressione di un posto pieno di fango. Ma se davvero
volete saperlo, è stata un'esperienza entusiasmante".
Questo concerto si è svolse nello stato di New York, nella
cittadina di di Bethel, nel caseificio di Max Yasgur, in un’enorme
distesa. Il programma prevedeva tre giornate 15 – 16 e 17
agosto, ma, in realtà i giorni di musica furono 4, la data
del 18 agosto non era stata prevista dagli organizzatori, ma fu
il vero boom del concerto, il momento culminante, il massimo del
divertimento. "Peace and Music" – "Pace e Musica" questo era il
motto degli organizzatori e di tutti coloro che vi
parteciparono, provenienti da ogni parte del mondo, per
ascoltare le note di Santana o di Jimi Hendrix.
Gli organizzatori non immaginavano minimamente che la portata di
questo evento potesse divenire così vasta, volevano
semplicemente dar vita ad "
An Aquarian Exposition".
La
giovane età e l’entusiasmo di Rosenman, Artie Kornfeld,
John
Roberts e Mike Lang, resero questo evento indimenticabile. La
loro idea vincente fu quella di pubblicare un annuncio sul New
York Times, con la seguente scritta "Giovani con capitale
illimitato sono alla ricerca di interessanti opportunità di
investimento e business, legali". John Roberts aveva ereditato
un po’ di soldi e decise di investirli nella musica, con l’aiuto
dei suoi tre amici. Il loro progetto originario, in effetti, era
un po' differente, essi volevano creare uno studio di
registrazione, nel quale tutti gli artisti rock dello stato di
New York potessero incidere i loro brani. Furono Lang e Kornfeld,
però ad ideare, prima dello studio di registrazione, un
concerto, programmandolo nella cittadina di Wallkill per tre
giorni di seguito, i cui biglietti avevano il costo di 7, 13 e
18 dollari, a seconda delle giornate. Gli abitanti della zona,
però, non avevano accolto bene l’idea del concerto, ritenendolo
un pericolo sociale, per l’arrivo di possibili
tossicodipendenti. Spesso, in questi casi, l’unione fa la forza
e il 2 luglio 1969 venne promulgata una legge, per la quale il
concerto era vietato a Walkill e nelle zone limitrofe. Il
concerto rischiava di essere annullato, dove era possibile
trovare un’altra location, ad un mese dall’evento? I tentativi
furono numerosi, inizialmente si pensò alla tenuta di Elliot
Tiber, dove sorgeva il Motel El Monaco, il quale, però si rese
conto che la sua proprietà non era in grado di accogliere i
150.000 biglietti già venduti.
Fu in questo momento che entrò in scena Max Yasgur, proprietario
del caseificio di 600 acri vicino allo stagno, nel quale
migliaia di hippy fecero il bagno nudi, immortalando così, uno
dei momenti chiave di Woodstock. In questo enorme parco, però
non si riuscì mai a creare un ingresso, con tanto di recinzione,
fu così che Woodstock, a discapito di critiche varie, divenne un
festival aperto davvero a tutti, in particolare a mezzo milione
di ragazzi che inneggiavano ad una gran cosa, chiamata libertà.
Lo stesso Max Yasgur, in un’intervista elogiò tutti i
partecipanti attraverso questa frase: "Se ci ispirassimo a
loro potremmo superare quelle avversità che sono i problemi
attuali dell’America, nella speranza di un futuro più luminoso e
pacifico"
Le notizie corrono veloci, si sa, così, in pochi giorni arrivarono a
Woodstock giovani provenienti da tutta l’America, il 13 agosto
erano già presenti 50.000 persone. Il numero totale dei
partecipanti fu di 500.000, anche se c’è chi ritiene che
in realtà essi fossero un milione. Un concerto del genere, del
tutto gratuito, riuscì a smuovere realmente tutto il Paese, e
gli artisti, per arrivare sul palcoscenico dovettero muoversi
con gli elicotteri e con le navette, davvero una cosa mai vista.
Il 15 agosto, alle ore 17,00 del pomeriggio, iniziò tutto. Il primo a salire sul palco di Woodstock
fu Richie Heavens, che intonò la canzone "High Flyin’ bird"
alla quale seguì "Freedom", la canzone che divenne la colonna sonora
di un evento che aveva la pretesa di cambiare il mondo e che, in
parte ci riuscì. A seguire sul palco, ci furono Country Joe, gli
Sweetwater, Tim Hardin, Melanie, The Incredible
String Band, Bert Sommer, Ravi Shankar, Arlo Guthrie e
Joan Baez,
che cantò, nonostante fosse incinta, al sesto mese. La prima
giornata di questo festival, quel venerdì 15 agosto, venne
totalmente dedicata alla musica Folk.
Sabato 16 agosto 1969 la musica iniziò a mezzogiorno, per finire
alle nove di domenica mattina. Fu il giorno di Carlos Santana,
che cantò, tra le tante canzoni "Soul Sacrifice", di Janis Joplin, dei
Grateful Dead e degli Who, che iniziarono a cantare
alle quattro di mattina. Lo spettacolo degli Who era il più
atteso e il chitarrista Pete Townshend, come il suo solito,
lanciò la chitarra verso il pubblico. Fu anche il giorno di
canzoni quali "
White Rabbit" e "Volounteers" e
"Somebody to love" dei Jefferson Airplain,
che diedero al festival quella tipica connotazione politica e
critica, per la quale, ancora oggi, viene ricordato.
Molti dei partecipanti domenica se ne andarono, ma il festival,
durò fino a lunedì 18 agosto, fino a quando il chitarrista rock,
più importante del mondo, salì su quel palco. Stiamo parlando di
Jimi Hendrix, che riuscì a suonare per più di due ore, che offrì
ai presenti il brano "The Star – Spangled Banner" ovvero la sua
interpretazione dell’inno americano. Questa canzone di protesta, si elevò da quel palco, contro
l’esercito americano che combatteva la disastrosa guerra in
Vietnam. Hendrix riuscì a riprodurre il suono delle bombe, con
la sua chitarra, aiutandosi con il suo anello, creando così, un
vero e proprio scenario sonoro di guerra. Jimi Hendrix e la sua
chitarra sono l’immagine di Woodstock, sono ciò che ancora oggi,
riusciamo a vedere nei video, sono il grido di protesta di
un’intera generazione, sono l’essenza vera ed autentica di
Woodstock e di ciò che ne rimane. Accanto ad Hendrix, quel
giorno salirono sul palco The Grease Band, Johnny Winter e un
giovane, destinato a diventare un’altra leggenda del rock Joe
Cocker, il cui spettacolo venne seguito da un tremendo
temporale.
Una cosa è sicura, Woodstock è stato e continuerà ad essere il
festival della storia, l’evento per antonomasia, il luogo che ha
visto uniti tanti giovani, che ha visto inneggiare alla parola
libertà come la più bella mai pronunciata, il festival che ha
dato voce ai protagonisti di una storia, che hanno saputo
prendersi il loro spazio e il loro tempo. Woodstock rimarrà
nella storia come un evento irripetibile, un festival che riesce, ancora oggi, a mantenere vivo il
ricordo anche nel cuore di chi non c’è stato, di chi non era
ancora nato, di chi continua a riconoscersi in quegli inni, in quelle canzoni, in quell’atmosfera, in quelle
parole, in quei gridi di amore e di pace.
"Tutte le volte che salgo su un palco è come se rivivessi lo
spirito di Woodstock". Carlos Santana
Torna suu
|