VISITARE COLMAR
- INFORMAZIONI E GUIDA.
Il capoluogo
della regione vinicola dell'Alsazia, sembra arrivi direttamente dal medioevo
a vedere la sua architettura, nel cuore intrecciato di vicoli della città
vecchia, l'illusione è completa. Le case a graticcio dai colori pastello
affollano i vicoli di ciottoli scuri e i canali con i ponti, che portano la
maggior parte dei turisti a vagare in uno stato di stupore che fa girare la
testa, che fa scattare foto e che lascia senza fiato.
Colmar è stata definita da qualcuno un libro di fiabe nordiche a
cielo aperto. La capitale dell'Alto Reno, una delle
città più conosciute dell'Alsazia, conta circa 85.000 abitanti ed è situata in
felice posizione tra il
Reno e i monti Vosgi. Con i suoi edifici medievali e
rinascimentali, affacciati sulle strade acciottolate, rappresenta la tipica
città alsaziana.
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La
città in realtà ha due anime, una francese e una
tedesca. La storia ha deciso che Colmar dovesse essere francese ma
l'anima tedesca non è meno presente, a partire dalla lingua alle scritte dei
locali in carattere gotico, dai cognomi delle famiglie ai nomi dei vini,
allo stile architettonico della maggior parte delle case e dei
palazzi.
Nonostante questo, le popolazioni germaniche di queste terre si sono sempre
più sentite parte della nazione francese. Colmar fu attivo centro dell'arte
renana e di questo prestigioso passato rimangono ricche collezioni,
soprattutto risalenti al XV e XVI secolo.
Nel
nord-est della Francia, vicino alla Germania e alla Svizzera, nel cuore di
una famosa zona vinicola, Colmar seduce immediatamente per la bellezza del
suo centro storico conservato come scenario incantevole. Questa piccola
città è un gioiello da scoprire con una carrozza trainata da cavalli, una
barca, una bicicletta e a piedi. Prendendosi un po' di tempo insomma.
La vecchia Colmar, strutturata intorno alla gotica Chiesa di
Saint-Martin (XIII secolo) con le sue strade acciottolate, fiancheggiata
da edifici medievali a graticcio o del primo Rinascimento, bagnata da
canali, fiorita in estate, illuminata in inverno, non può che essere
banalmente definita suggestiva.
A
livello urbanistico la città conserva la divisione in piccoli quartieri,
ognuno dei quali in passato era legato (ed ospitava) una specifica
corporazione. Lungo le caratteristiche vie del centro storico si trovano
antiche case in legno e pietra dalle facciate riccamente decorate. Tra tutte
forse la più rappresentativa è la Maison Pfister, all'incrocio tra
rue des Marchands e
rue Mercière. Tutto l'anno queste strade antiche invitano a infinite
passeggiate, tra case medievali, facciate pastello, botteghe
artigiane, giardini e cortili segreti.
Come detto, Place de la Cathédrale, è la piazza principale della città, dominata
dalla gotica Chiesa di Saint Martin. La facciata
dell'edificio in pietra arenaria gialla è tripartita da contrafforti e
fiancheggiata da un campanile con pinnacolo di rame in stile mongolo (1572).
Il timpano del portale duecentesco presenta rilievi che raffigurano l'Adorazione
dei Magi e il Giudizio Universale. Nel transetto destro si apre
il portale di Saint Nicolas con sculture di Maistres Humbert
risalenti al XIV secolo. L'interno a tre navate è celebre per il cupo
deambulatorio (ovvero il corridoio) che circonda il coro esagonale. Nella
cappella si trova un pregevole crocifisso in legno risalente al XIV secolo.
L'Église des Dominicains, situata nell'omonima piazza, è una chiesa
gotica sconsacrata, dal
fascino particolare e suggestivo dove vale la pena entrare. La chiesa è nota
per le splendide vetrate trecentesche dalle quali entra la luce ad
illuminare gli interni altissimi e bui. Belle le opere lignee del '700 e
celebre il dipinto della Vergine al roseto, capolavoro di Martin
Schongauer del 1473 dove la vergine, con splendidi capelli rossi e
ricci, indossa una veste rossa dello stesso colore delle rose che le fanno
da sfondo e il bambino che porta in braccio le cinge teneramente il collo.
Il
Museo Unterlinden, assolutamente da non perdere, ha sede in un
monastero domenicano del XIII secolo; è famoso in tutto il mondo per la
bellezza dell'Altare di Issenheim. Questo altare è un'opera grandiosa
e complessa, dove si mescolano
pittura, scultura e architettura. L'altare è lungo 6 metri e alto 3. Si
tratta di un telaio di legno fatto da 4 ante dipinte fronte/retro e
apribili/chiudibili, due sportelli fissi e una predella (una fascia dipinta
che veniva collocata sotto il
quadro e ne completava la rappresentazione).
Le ante rappresentano scene differenti a seconda della loro posizione.
La prima rappresentazione sulle ante (quando gli sportelli sono chiusi), da
sinistra a destra, mostra San Sebastiano, la Crocefissione e Sant'Antonio
(nella predella, la fascia lunga e stretta in basso è rappresentato il
Compianto sul Cristo morto). La seconda rappresentazione, ottenuta aprendo i
primi sportelli, presenta la Annunciazione, l'Allegoria della
Natività e la
Resurrezione. La terza rappresentazione che si ottiene aprendo le
ante successive mostra al centro le statue lignee di Sant'Antonio Abate,
Sant'Agostino e San Girolamo, mentre nella predella in basso
mostra le sculture con il Cristo fra gli apostoli, eseguite da Niklaus
Hagenauer
di Strasburgo (fine XV secolo). Il polittico (ovvero il dipinto diviso
in più parti contornato da cornici di legno) in esso custodito, con scene
tratte dal Nuovo Testamento, è stato dipinto da Mathias Grunewald
negli anni 1512-1516.
Tutto il complesso pittorico che oggi costituisce l'Altare di Issenheim
era un tempo ospitato nel monastero ospedale a cui abbiamo accennato ed
aveva funzione terapeutica e consolatoria insieme, accompagnando i malati
nella speranza della guarigione e nella fede della salvezza.
Colmar
è irresistibile durante tutto l'anno, ma a
Natale sembra veramente di essere dentro una fiaba camminando in
città. Le luminarie decorano tutte le case e i palazzi, ci sono 5
mercatini nelle piazze del centro, una pista di pattinaggio all'aperto,
canti di natale provenienti da ogni angolo. Il centro storico è
rigorosamente chiuso al traffico e oltre a degustare prodotti tipici,
dolcetti e bevande fumanti potrete acquistare addobbi natalizi, prodotti
dell'artigianato locale, originali ricordini da regalare agli amici o
custodire come ricordo di una vacanza suggestiva. Vedere per approfondire la
pagina sul
Natale a Colmar.
Qualche
notizia storica per meglio comprendere l'essenza di questa cittadina. Nel IX
secolo Colmar si chiamava
Columbaria, per via dei suoi allevamenti di piccioni. A partire dal XIII
secolo la città vide affermarsi una ricca borghesia a scapito del potere
ecclesiastico. In questo periodo la città prosperò grazie soprattutto al
commercio del vino. Allo stesso tempo fiorirono le arti. Nel 1675 Colmar
entrò a far parte del regno di Francia con il conseguente riaffermarsi del
cattolicesimo nella zona. Quindi nel 1871, con la sconfitta di Napoleone
III, l'Alsazia tornò alla Germania fino alla fine della Prima Guerra
Mondiale. Rioccupata dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, tornò
definitivamente alla Francia nel 1944.
Come
accennavamo poco prima, a partire dal XIII secolo Colmar si arricchì molto
grazie al commercio del vino. Tutt'oggi la città è un importante e famoso
centro vinicolo, che ogni anno, in agosto ospita, la grande Foire des
Vins,
un vero festival dei vini alsaziani con espositori di prestigio e una grande
affluenza di pubblico. Questo festival può definirsi davvero storico ed ha
superato le 60 edizioni. Quasi 400 gli espositori, grande teatro all'aperto
con 10.000 posti dove ogni anno si tengono concerti e performance, e poi
ancora convegni, tavole rotonde e ovviamente degustazioni.
Un altro vantaggio è proprio il fatto che Colmar si trova sulla strada del
vino alsaziana. I vigneti locali producono vini di famosi vitigni quali il
Riesling e il Gewürztraminer. Inoltre, la città è un campo
base ideale per visitare oltre ai vigneti alsaziani, il Parco Naturale
Regionale dei Vosgi o fare una gita fuori confine in Germania, per
esempio a
Friburgo. Alloggi di
charme, un'accoglienza cordiale e una cucina alsaziana contribuiscono alla
gioia della scoperta.
La storia del
vino alsaziano è molto particolare. Il vino, soprattutto il bianco di
queste zone, era apprezzato sin dall'anno 1000 d.C. Purtroppo le tante
guerre che segnarono il secolare scontro tra francesi e tedeschi arrecarono
distruzioni e devastazioni a queste terre e ai vitigni. Pensate che
addirittura
dopo la Guerra dei Trent'anni fu necessario un completo reimpianto dei
vigneti. Luigi XIV rilanciò e valorizzò questo patrimonio ma, con
l'annessione alla Germania nel 1871, l'amministrazione tedesca decise di
favorire la regione della Mosella, a scapito dell'Alsazia, spingendo
in queste terre per la coltivazione di uve e vini a buon mercato. Fu anche
per questo fatto che i viticoltori furono ben felici di tornare alla Francia
nel 1918. Da quel momento infatti la regione tornò ai vertici mondiali per
produzione e qualità dei vini. Tra gli altri si ricordiamo i
Pinot bianchi, i Tokay Pinot Grigi, il Muscat e i
Pinot Neri.
Si
consiglia di passeggiare lungo il Quai de la Poissonnerie, dove si
svolgeva il mercato del pesce e dove vivevano i pescatori professionisti
della città, associati ai barcaioli in una potente società. Da qui si
possono raggiungere altri due pittoreschi rioni, da un lato il quartiere dei
conciatori e dall'altro la
Petit
Venise,
la Piccola Venezia con i suoi canali. Colmar delizia le
famiglie con i suoi numerosi musei oltre al già citato
Musée d'Unterlinden: il Museo del Giocattolo, il Museo del
pan di Zenzero e il Museo di Arte popolare Alsaziana, il
villaggio Hansi e il suo museo nella famosa Maison des Têtes, il
Museo di storia naturale ed Etnografia, solo per citarne alcuni.
Un'ultima cosa, ogni anno
a Luglio, si tiene nello scenario fiabesco che è
questa città, il Festival internazionale di
musica classica di Colmar, con appuntamenti
d'eccezione e momenti veramente indimenticabili da
riportarsi a casa dopo una vostra eventuale visita
da queste parti. L'omaggio a un grande musicista,
ogni anno diverso, è il filo conduttore di tutto
l'evento.
Se siete in macchina o se vi spostate agevolmente in
treno, ci sono alcune città dell'Alsazia da non
perdere di cui abbiamo scritto degli articoli tra
cui:
Strasburgo,
Ribeauvillé,
Sélestat
e
Mulhouse.
Ps. Informagiovani Italia vi ringrazia e vi augura
una fantastica visita a Colmar. Grazie per il vostro continuo supporto e i
vostri contributi. Scriveteci per migliorare le nostre guide.
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