|
Sei qui:
Articoli
informagiovani >
Festa del Papà.
Genesi ed evoluzione della ricorrenza laica importata
dagli Stati Uniti agli inizi del secolo scorso che
omaggia la paternità con doni simbolici.
Alla sera, quando mio papà tornava dal lavoro, andavamo insieme in una
piccola stradina vicino a casa. Lui mi aiutava a salire sulla bici, che era
troppo grossa, con la sbarra "da donna". Eravamo poveri, bisognava accettare
quello che c'era. Avevo sette anni, e la felicità più immensa immaginabile era
poter andare in bici. Salivo, con una mano sul manubrio e una sulla sella, mio
papà teneva tutto fermo. E si partiva, papà di corsa, io a pedalare. All'inizio
mi sorreggevano due mani di papà, poi solo una, poi libero - e schianto! Tutto
un graffio, le ginocchia sbucciate, tornavamo a casa.
|
|
Ma la sera dopo, andavamo di nuovo a provare. Ogni sera andavo più lontano
prima di perdere il controllo. Alla fine di una settimana
poi "Papà! Ce l'ho fatta, ce l'ho fatta!".
Oggi quando ripenso a quelle sere, vedo la scena da un altro punto di
vista. Non più in sella, il vento nei capelli e la libertà nel cuore, ma
dall'inizio della stradina, dove era finita la corsa di papà. Mi vedo con i suoi
occhi, e immagino il momento in cui staccava la mano dalla sella, mentre me ne
andavo da lui, ogni sera un po' più lontano. Mi guardo mentre papà mi lascia
andare, mi lascia volare. E mi commuovo al pensiero del suo dolore a vedermi
schiantare ogni sera. Fa male a chi ama, veder soffrire l'amato. Ma a volte è
necessario. Per me, quel gesto di sostenere e lasciare andare è l'immagine
più chiara che ho della paternità. È ciò che mi ha fatto diventare uomo.
Senza la mano che mi sosteneva, non sarei potuto partire. Ma avevo anche bisogno
che ad un certo punto, mi lasciasse. Ho imparato a vivere perché lui mi ha
protetto dai pericoli troppo grandi, ma non dagli altri rischi che dovevo
affrontare da solo. Il suo compito era di guardarmi lottare, accogliermi con le
mie ferite e fallimenti, darmi il coraggio di riprovare ancora. E infine, gioire
della libertà che raggiungevo.
Tratto dal sito della Fraternità San Carlo
San Giuseppe archetipo del padre
Il 19 marzo si festeggia la festa del papà. In Italia, questa festa, coincide con il giorno dedicato a San Giuseppe, il padre più importante della storia. Da sempre il nome di San Giuseppe è legato all’idea di paternità, per il sacrificio e
per l’amore incondizionato con il quale ha amato Gesù. Giuseppe, in
quanto archetipo del padre e del marito devoto, nella tradizione popolare
protegge anche gli orfani, le giovani nubili e i più sfortunati. La festa
coincide anche con la festa di fine inverno, con fuochi propiziatori
nei campi e falò nelle piazze da superare con un salto.
Ogni anno, il 19 marzo bambini e giovani di tutte le età, si ingegnano per
festeggiare in modo affettuoso ed originale il proprio padre. Ovviamente il
consumismo si è appropriato anche di questa festa, ma in molti ancora
si dedicano a scrivere un augurio sincero, a fare un disegno speciale, senza bisogno di regali.
Mio papà giocava spesso con me e mio fratello nel cortile. La mamma si
affacciava e diceva: "
State distruggendo il prato!". "
Non stiamo crescendo
un prato", rispondeva papà. "
Stiamo crescendo dei figli!"
(Harmon Killebrew, ex campione di baseball)
Ma
da dove ha origine questa festa?
I festeggiamenti per la festa del papà pare siano
iniziati nel 1908, in una chiesa metodista del West Virginia,
in America, con lo scopo di creare una certa
parità tra padri e
madri che già avevano la loro festa.
Un anno prima, inoltre, in un incidente a Monongah,
in una miniera in Belgio, persero la vita numerosi padri di famiglia e
questa festa fu un modo per ricordarli.
L’ufficializzazione della festa fu nel 1910, quando la signora Sonora Smart Dodd, decise che questa ricorrenza andava festeggiata ogni anno, a giugno, perché quello era il mese di nascita di suo padre.
A Washington quindi venne festeggiata la seconda festa del papà. La signora Dodd decise di indire questa festa, non conoscendo ciò che era successo in
Virginia, perché venne ispirata da un sermone nella Santa Messa. Suo
padre era un soldato della guerra di secessione e
per onorare lui e tanti che, come lui, si erano sacrificati per la patria, nacque la festa di tutti i papà. Il padre della signora Dodd aveva cresciuto da
solo ben sei figli, in seguito alla prematura scomparsa della moglie e per organizzare una festa in suo onore, la figlia coinvolse la
Young Men’s Christian Association, che contribuì ad offrire un giorno di spensieratezza a tutta la città. In America la festa venne ufficialmente
riconosciuta nel 1972, per volere del
Presidente Nixon.
Guardando questa storia da un punto di vista un po' meno poetico, si deve dire
che la lobby dei venditori di abiti in America (Associated Men’s Wear
Retailers) fece notevoli pressioni per il riconoscimento di questa festa e
organizzò addirittura, nel 1938, un Consiglio nazionale per la promozione della
giornata del Papà". Dal suo riconoscimento la Festa del Papà è considerata in
America, dagli addetti del settore, il "secondo Natale per i commercianti di
abbigliamento per uomo".
In Italia e nella maggior parte dei paesi di religione cattolica, la festa del papà, si festeggia il 19 marzo, questa ricorrenza, nel nostro Paese è
iniziata nel 1968 e prima era festa nazionale.
In Danimarca la festività coincide con la festa della Costituzione e in Russia, in questo
giorno vengono festeggiati i padri si, ma della patria.
Ma ci voleva proprio la festa del papà per pareggiare con quella della mamma?
Ho chiesto a mia figlia di 9 anni, quale differenza vede tra me e sua mamma, mi
ha risposto: "una madre è dolce, gentile un padre è più severo, divertente
e coraggioso". Ha voluto anche sapere perché i bambini non hanno dedicato un
loro giorno di festa. Ce l'hanno le ho risposto, si chiama "Estate".
Curiosità sulla festa del Papà
Numerose sono le tradizioni e le curiosità che accompagnano questa festa. In Sicilia, in onore di questa festa si invitano i meno abbienti a
pranzo, perché San Giuseppe è il santo che si è prodigato per i poveri. Questa tradizione viene conosciuta come la "
Tavola di San Giuseppe". Sempre
in Sicilia, in onore dei papà, vengono accesi numerosi falò,
che si devono saltare, superare come fossero un ostacolo, come
rito propiziatorio per la primavera e per bruciare tutte le negatività della
stagione invernale (festa per la fine dell'Inverno).
Il dolce tipico di questa festa sono le Zeppole di San Giuseppe,
sorta di bigné/ciambelle fritte, farcite con la crema pasticcera e decorate con
una ciliegia, una vera delizia. In Emilia Romagna troviamo le raviole,
(piccoli involucri di pasta frolla o pasta di ciambella ripieni di
marmellata, crema o altro ripieno, cotti al forno o fritti), mentre in
Toscana e in generale al centro si friggono delle frittelline di riso cotto
nel latte.
Quando viene festeggiata la festa del papà,
cosa si regala nel mondo?
Oltre all’Italia, il 19 marzo è la festa del papà anche in Svizzera, in Spagna, in Portogallo, in
Andorra, in Honduras, in Bolivia e in Liechtenstein.
In molti Paesi del mondo, questa festa ricorre la terza domenica di giugno. In Germania è il giorno dell’Ascensione, in
Russia il 23 febbraio, il Romania la seconda domenica di maggio, in Lituania la prima domenica di giugno, in Danimarca il 5 giugno, in Austria e in Belgio
la seconda domenica di giugno, in Lussemburgo la prima domenica di ottobre.
In Francia i figli regalano una rosa rossa ai propri papà, mentre in Inghilterra i regali tipici sono dolci, cioccolatini e fiori. In Germania i papà
vengono fatti salire su alcuni carri, che vengono trainati dai buoi per le principali strade delle città. Anche nel Sud America, così come nel sud Italia,
vengono accesi i falò, sui quali saltare, in compagnia dei propri papà.
In generale i regali per la festa del papà sono di due tipi: regali
simbolici o materiali. Tra i primi si citano: biglietti artigianali
fatti dai bambini, fiori colti in strada o nei prati, oggetti realizzati dai
bambini con materiali offerti dalla natura o materiali i riciclo. Tra i
secondi si annoverano oggetti propri del mondo adulto, che il bambino regala
ma non comprende: vestiti, alcolici, creme da barba, sigarette oggetti vari.
Una via di mezzo di certo qualcuno la segue ma non è facile, tipo libri,
cioccolatini ecc. In generale possiamo dire che lo scopo della festa
dovrebbe essere quello di far sentire il genitore speciale, facendogli
capire quanto è importante. Provare ad esprimere un sentimento può essere
molto bello anche per il figlio/a. Prendersi un po' di tempo come
bambini, ragazzi, adulti per riflettere sulle cose per le quali siamo, o
dovremmo, essere grati è un bel momento che dona benessere.
Esprimere la
propria gratitudine
Le ricerche psicologiche dimostrano chiaramente che chi esprime gratitudine:
1) è più felice e ottimista e si pone in relazione meglio con gli altri; 2)
si sente fisicamente più in salute ed è più incline all'esercizio fisico; 3)
è più disposto ad aiutare gli altri; 4) è più disposto ad accettare critiche
e migliorarsi; 5) vive meglio dico io!
Insomma usate questo giorno, che siate favorevoli o meno a questa festa, per
esprimere gratitudine, sarà un giorno speso bene.
Tanti auguri a
tutti i papà, i padri, i babbi e a tutti coloro che non lo sono, lo saranno
o vorrebbero esserlo!
Copyright © Informagiovani-italia.com. La riproduzione totale o parziale, in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza autorizzazione scritta.
Se questa pagina ti è piaciuta e ti è stata utile, per favore prenota con noi un hotel o un ostello ai link che trovi in questa pagina, è un servizio di Booking, non spenderai un euro in più, ma ci aiuterai ad andare avanti, per quanto possiamo e a scrivere e offrire la prossima guida gratuitamente. Oppure se vuoi puoi offrirci un caffè (ma non ci offendiamo se ci offri una pizza :) ) con una piccola donazione:.:
Paypal
☕
Torna su
|