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Paolo II - Karol Wojtyla    
Le ultime parole
di Giovanni Paolo II prima di morire sono state
"lasciatemi andare alla casa del Padre"
(pozwólcie mi odejść do domu Ojca), pronunciate
nella lingua della sua natia Polonia, così come riportato
dai documenti rilasciati dal Vaticano. Quando
l'amato Papa morì, nel 2005, dopo 27 anni di pontificato,
il mondo intero si fermò in preghiera; a distanza di
sei anni, questo stesso mondo si ferma ancora una volta
per salutare il giorno della sua beatificazione,
il 1 maggio 2011.
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Karol
Wojtyla è stato uno dei più grandi personaggi della nostra
storia, un uomo semplice, capace di elevarsi pur stando in mezzo
alla gente comune. Un giovane adulto diventato dapprima sacerdote
e poi vescovo ed infine Papa, ruolo con il quale ha rivoluzionato
la posizione della chiesa cattolica nel mondo. Papa Giovanni
Paolo II è riuscito a portare la sua missione di fede oltre
il Vaticano, oltre i confini della vecchia Europa cristiana,
ha corteggiato e vinto la simpatia dei media con le sue doti
personali di Papa sportivo, attore, poeta, intellettuale, amante
delle arti e della cultura di tutti i popoli del mondo. Un Papa
amato da giovani, bambini, adulti ed anziani. La storia lo ricorderà
per l'impulso dato alla caduta del Comunismo e alla
fine della Guerra Fredda, per la riconciliazione con
l'Ebraismo e per il rispetto espresso ad altre religioni
come l'Islam.
Nel XVI secolo la Polonia era uno dei paesi più grandi
d'Europa. Nei secoli successivi, lentamente e dolorosamente,
perse il controllo della propria posizione, venne brutalmente
divisa e spartita tra i suoi vicini, i tedeschi, gli austriaci
e i russi, che segnarono i suoi confini con il sangue e le torture
dei suoi abitanti. La nazione polacca, senza una geografia,
esisteva solo nella mente della sua popolazione, e fu obbligata
a nascondere il proprio dolore dietro un albero, un tumulo,
una casa. Ecco il perché le querce delle foreste in Polonia
hanno i nomi di antichi re, per conservare la loro memoria.
Karol Jozef Wojtyla – la cui ascesa al papato ha segnato
una nuova speranza per il popolo polacco – nacque a Wadowice
il 18 maggio del 1920 da Karol Wojtyła e Emilia Kaczorowska.
In questo stesso giorno, il Maresciallo Jozef Pilsudski
decise le sorti della guerra contro l'Unione Sovietica
conquistando Kiev: l'evento rappresentava la prima importante
vittoria militare dei polacchi, segnando una timida iniziale
restaurata indipendenza del Paese.
Memore di questa importante
svolta, il padre di Karol diede a suo figlio il secondo nome
del maresciallo, Jozef. I primi anni del giovane Wojtyła
furono caratterizzati da grandi perdite affettive: sua madre
morì quando lui aveva solo nove anni e suo fratello maggiore,
Edmund, poco anni più tardi. Rimasto solo con il padre (che
lo lascerà durante i suoi vent'anni), trovò modo di esprimere
il suo entusiasmo giovanile negli studi e nello sport. Nel 1938
andò a studiare presso l'Università Jagellonica di
Cracovia (Uniwersytet Jagielloński) dimostrando particolare
interesse per il teatro e la poesia. La scuola venne chiusa
l'anno successivo dalle truppe naziste durante l'occupazione
tedesca della Polonia. Come egli stesso sostenne, era questo
un periodo in cui si pianse la perdita di " idee che avrebbero
dovuto circondare la dignità della nazione di Adam Mickiewicz,
Juliusz Slowacki, Cyprian Norwid e Stanisław Wyspianski",
alcuni dei più grandi letterati ed artisti della nazione. Vide
i suoi professori venire fucilati o deportati, gli ebrei cacciati
come animali e uccisi. I nazisti chiusero sistematicamente tutte
le biblioteche ed istituzioni culturali della Polonia, con l'intento
di cancellare la cultura polacca dalla storia. Solo i tedeschi
potevano frequentare spettacoli e concerti o andare ai musei.
Quando Mieczysław Kotlarczyk arrivò a Cracovia,
nell'estate del 1941, Wojtyla e i suoi amici lo aiutarono ad
iniziare clandestinamente la compagnia teatrale Teatr Rapsodyczny,
focalizzando l'attenzione sui testi in polacco e rischiando
la vita per il proprio paese.
Volendo diventare sacerdote, Karol iniziò a studiare in gran
segreto come seminarista dall'arcivescovo di Cracovia. Dopo
la seconda guerra mondiale, terminati gli studi religiosi,
venne ordinato sacerdote nel 1946. Pochi anni più tardi
divenne lui stesso vescovo di Cracovia, aveva 38 anni
ed era il più giovane vescovo della nazione. Considerato uno
dei principali pensatori della Chiesa cattolica, ha partecipato
al Concilio Vaticano II, che negli anni sessanta esaminava
la dottrina della Chiesa e la sua posizione nel mondo. Nel 1967
venne ordinato cardinale da Papa Paolo VI. Undici
anni dopo, nel 1978, Wojtyła venne eletto al sommo
pontificio con il nome di Giovanni Paolo II. La sua
elezione, da subito, entrò a far parte della storia: primo Papa
non italiano eletto in oltre 400 anni di storia. In qualità
di leader della Chiesa cattolica, ha viaggiato il mondo, visitando
più di 100 paesi, diffondendo il suo messaggio di fede e di
pace. A Roma dovette affrontare la più grande minaccia
alla sua vita, quando nel 1981, tre anni dopo l'inizio del suo
pontificato, venne gravemente ferito da Ali Ağca in
Piazza San Pietro. Nella sua vita incontrò molti leader
politici e religiosi, come il Dalai Lama e quando
nel 2000 si recò a Gerusalemme, divenne il primo Papa
nella storia a pregare nel Kotel, il celebre
Muro del Pianto, il luogo più sacro all'Ebraismo.
Arrivò a toccare terre ancora più lontane, come il Brasile,
le Filippine, la Nuova Guinea e anche la Tunisia,
il Libano, Cuba, la Palestina e la Siria
(5-6 maggio 2001). In questo stesso viaggio, divenne il primo
papa cattolico ad entrare e pregare in una moschea islamica:
entrò nella moschea di Omayyadi, a Damasco, una
ex chiesa bizantina un tempo dedicata a Giovanni Battista, si
tolse le scarpe in segno di rispetto, baciò il Corano,
il testo sacro dell'Islam e disse " Per tutte le volte
che musulmani e cristiani si sono offesi reciprocamente, abbiamo
bisogno di cercare il perdono dell'Onnipotente per offrirlo
gli uni agli altri".
Impossibile riassumere l'intensa vita di Giovanni Paolo
II in poche pagine, la sua è stata tra le più ricche e piene
della storia del cristianesimo. Subito dopo la sua morte, avvenuta
dopo lunga malattia il 2 aprile 2005, venne soprannominato
Giovanni Paolo il Grande, il quarto papa nella storia
e il primo del nuovo millennio ad essere proclamato tale. Ispirato
dalla 'vox populi', la voce del popolo, che lo voleva
" Santo Subito", il suo predecessore, l'attuale Papa
Benedetto XVI, ha iniziato la causa per la sua beatificazione,
che avverrà il 1 maggio 2011. A Giovanni Paolo II si
attribuiscono diversi miracoli, ma solo uno è riconosciuto,
al momento, dalla chiesa: quello della guarigione della suora
francese Marie Simon Pierre Normand, la quale condivideva
la stessa malattia del pontefice (il morbo di Parkinson)
ed ora risulta completamente guarita.
In totale, sono 251 i casi ancora da analizzare inseriti
nel fascicolo di beatificazione di Giovanni Paolo II. Di certo,
non sono pochi coloro che pensano che a questi miracoli, dovrebbe
venirne aggiunto un altro comunque importante, e cioè quello
del grande esempio umano che egli ha lasciato dietro
di se. A noi, piace ricordarlo con due citazioni in particolare,
tra le tante, dette da lui " il futuro inizia oggi, non domani"
e, rivolto ai giovani, "Prendete in mano la vostra vita e
fatene un autentico e personale capolavoro".
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