La scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani si caratterizzò
per idee pedagogiche alternative tese a promuovere
uguaglianza tra gli studenti attraverso la cultura.
Figura controversa all'interno
del mondo cattolico italiano, Don Milani, prima di
ogni cosa, è stato un sacerdote che ha scelto di donarsi agli
altri in modo pratico e viscerale. Nato ricco e borghese è
stato talmente capace di empatia da "farsi ultimo", per arrivare
a comprendere le necessità più vere degli altri e rispondere a
queste necessità. Cacciato dalla Curia di Firenze e spedito in
un paesino quasi in esilio, fondò qui una scuola innovativa,
capace di accogliere e amare tutti, anche i bambini più poveri e
problematici. |
|
La sua famosa scuola di Barbiana, ispira ancora
oggi insegnanti e sognatori, dimostrando che l'educazione, la
scuola, possono essere un luogo cruciale della realizzazione
umana.
Don Milani nacque in Toscana, nel 1923 da una
delle famiglie più ricche e dotte della regione. Si trasferì
da ragazzo a
Milano,
dove terminò gli studi liceali presso l'istituto Berchet e
dove frequentò
l'Accademia di Brera, per circa un anno. La sua aspirazione
allora era difatti quella di diventare un pittore. In questi
anni, il giovane Milani era ben distante dalla vocazione e dalla
fede in Cristo che poi, dopo un aspro percorso di vita, abbraccerà
definitivamente. Nel 1942 la famiglia tornò a Firenze
a causa della guerra e in questo periodo incontrò Don
Raffaello Benzi, sacerdote fiorentino che sarà il suo
padre spirituale.
Durante il conflitto
mondiale decise di andare in seminario; di questa sua esperienza
abbiamo documentazione grazie all'epistolario con la madre.
Erano
anni di profonda difficoltà, fame e disperazione, e tali
condizioni, causate della
guerra, fecero crescere in lui sempre più forte la voce della chiamata,
fino a portarlo definitivamente
a diventare prete. Una volta proclamato sacerdote nel
1947, venne mandato
in una parrocchia a Firenze, in un quartiere lontano dal centro,
San Donato di Calenzano, con il ruolo di collaboratore.
Qui, tra disoccupati e nel pieno del contrasto tra "Chiesa e
Comunisti", fondò una scuola popolare per giovani operai e
contadini. Le sue doti carismatiche
e il suo straordinario spirito di iniziativa lo resero
presto oggetto di attenzione da parte della Casa del Popolo
e della Curia: con le sue iniziative Milani aprì difatti le porte della
chiesa anche ai comunisti, che si recavano spontaneamente
nei locali della chiesa per confrontarsi, istruirsi e
accrescere la loro coscienza spirituale e culturale. Le conseguenze
per queste sue azioni furono amare: fu trasferito in una
remota località sui monti, sconosciuta e difficilmente
raggiungibile, Barbiana.
Milani capì tristemente di essere stato condannato e mortificato per
il suo operato. Ma trascorso un primo periodo di
amarezza, Don Lorenzo si mise subito a lavoro...
La gente di
Barbiana guardava Don Milani con una certa diffidenza: il giovane sacerdote
era stato
mandato a sostituire il vecchio parroco, che ormai conosceva
benissimo tutti i membri della minuscola comunità. Il paese
viveva la figura del sacerdote come un soggetto che si approfittava
della gente, poiché i frutti del lavoro dei contadini con il
sistema della mezzadria andavano per metà al padrone, e il prete di paese era un proprietario
come gli altri. Don Milani si ribellò subito a questa logica
e al sistema: lui non
era un padrone e lo dimostrò scegliendo di vivere in totale privazione di beni,
da povero. Una volta poi comprese le ragioni dei paesani, decise
di mettersi a capo di una piccola scuola: secondo il suo
pensiero, i problemi della società e dell'uomo moderno si
potevano combattere e
risolvere con l'educazione, l'istruzione, l'empatia
e la cultura. Iniziò con 6 bambini e il sostegno
delle loro famiglie. Dall'esilio in terra sperduta,
Don Milani trasse la possibilità di dare un senso profondo
alla propria vita e alla propria opera, dedicandosi a tutti
gli esseri umani, soprattutto quelli piccoli, poveri,
insignificanti e nati perdenti, come i suoi ragazzi di Barbiana. Il prete riuscì a conoscere l’uomo e apprezzarlo
per quello che è, a far sentire amati e importanti tanti
bambini a cui una qualunque realizzazione era a priori
negata.
Don Milani utilizzò
i locali della chiesa per mettere in piedi una vera e propria
scuola dopo le classi elementari; qui i ragazzi potevano
continuare a studiare e imparare, a tempo pieno, 365 giorni
all'anno. Prima avevano una sola alternativa,
il lavoro nei campi. Milani fondò quella
che adesso verrebbe considerato un istituto professionale,
per la formazione specializzata dei ragazzi: un maestro unico insegnava loro materie come matematica,
italiano e geografia, mentre per quanto riguardava le materie
tecniche ci si affidava all'esperienza dei paesani professionisti
nelle varie mansioni. Nella scuola
i giovani trovavano non solo istruzione, ma soprattutto
accettazione e anche svago: un
esempio era la piscina, ossia una vasca progettata e costruita
a Barbiana dagli stessi ragazzi della scuola; uno studio di
canali e di tubazioni idriche pensate dagli studenti permetteva
il riempimento della vasca. I giovani del paese potevano così
trascorrere nella scuola anche ore di divertimento,
tanto che Milani decise di chiamare anche un istruttore di nuoto. In questo modo,
il giovane parroco cancellò dalla cultura dei ragazzi una delle
paure più ancestrali insite nella gente di montagna, ossia il
terrore per l'acqua. I ragazzi della scuola si costruirono
poi, con l'aiuto di un insegnante specializzato, anche gli sci:
anche questo operaio era stato chiamato appositamente da Don Milani.
Grazie ai laboratori
e alla maestria dei bottegai, a Barbiana si assistette a una sorta di
recupero della parola "
manufatto": inteso non più solo come un mero "
prodotto",
ma un oggetto costruito con pazienza, zelo e passione.
Il "
tempo pieno"
non era una sorta di moratoria per l'adultitudine degli
adolescenti, ma un posto dove i ragazzi si formavano a tutto tondo
per diventare degli adulti responsabili, completi e preparati.
La scuola di Barbiana nata nel 1956, si sciolse nell’ottobre
1968, un anno dopo la morte del prete per una leucemia,
aveva solo 44 anni.
Uno scrittore molto bravo, un sognatore e un uomo coraggioso
come Don Milani, gli ha dedicato un libro "L'uomo del
futuro" (2016), si chiama Eraldo Affinati e ha detto:
Era l’uomo del futuro soprattutto perché aveva sognato
una scuola che oggi stentiamo ancora a realizzare, ma cui
non possiamo rinunciare. È la scuola del maestro che si
mette in gioco e guarda negli occhi il suo scolaro.
Uno a uno. Irrealizzabile? No, ho viaggiato molto nelle
scuole italiane e tanti professori lavorano così.
Anche Affinati è un moderno Don Milani, e come lui lotta per
la sua scuola la Penny Wirton, la scuola di italiano
per immigrati, quattro ore di lezione a settimana, onte to
one, un insegnante per ogni studente, occhi negli occhi, offerte
da un corpo insegnanti tutto fatto da volontari .
Pensate che per trovare una nuova sede alla scuola nel 2015
ha collezionato, di chiesa in chiesa, una serie di "no", che
ha definito "decisi, desolati, imbarazzati, sempre
irremovibili". Tutto il corpo insegnante è
volontario, integrato da liceali che svolgono così il
tirocinio attivo previsto dalla riforma scolastica. Il
liceo scientifico statale Keplero ha dato un lieto fine
a questa brutta storia, offrendo la disponibilità di sette
aule nel pomeriggio.
Se volete aggiungere commenti, articoli
o quant'altro scrivete all'indirizzo
info @
informagiovani-italia.com (antispam: togliete gli
spazi prima e dopo la chiocciolina)
Se questa guida vi è piaciuta e volete dare una
mano a Informagiovani-italia.com aiutateci a diffonderla.
Copyright © Informagiovani-italia.com. La
riproduzione totale o parziale, in qualunque forma, su
qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza
autorizzazione scritta.
Se questa pagina ti è piaciuta e ti è stata utile, per favore prenota con noi
un hotel o un ostello ai link che trovi in questa pagina, è un servizio di
Booking, non spenderai un euro in più, ma ci aiuterai ad andare avanti, per
quanto possiamo e a scrivere e offrire la prossima guida gratuitamente. Oppure
se vuoi puoi offrirci un caffè (ma non ci offendiamo se ci offri una pizza :) )
con una piccola donazione:.:
Paypal
☕
|