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Le 12 chiese romaniche di Colonia
Oltre al Duomo di Colonia, indiscusso
capolavoro dell'arte gotica, Colonia vanta preziosissime
testimonianze anche dell'arte romanica. Con il termine di "arte
romanica" si intende il periodo artistico che va dai primi anni
del primo millennio fino alla metà del dodicesimo secolo, quando
si affermò l'arte gotica. Il termine “romanico?, venne coniato
nella prima metà del XIX secolo da alcuni autori francesi per
indicare che l'arte di questo periodo si rifaceva a
molti elementi presenti nell'arte romana, come ad
esempio l'arco a tutto sesto, le colonne, i pilastri
o le volte. |
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All'interno di quelle che un tempo erano le antiche mura della
città,
Colonia ospita ben dodici
chiese romaniche, una delle più importanti testimonianze di
questo periodo artistico di tutta l'Europa e testimonianza del
potere e della ricchezza che Colonia aveva raggiunto durante il
Medioevo.
Chiesa di St. Andreas
La Chiesa di St. Andreas, a
soli pochi minuti di distanza dal Duomo, rappresenta un esempio
di chiesa tardo romanica e nella quale si può osservare la
fusione di elementi dell'arte romanica e di quella gotica. La
Chiesa ospita il sarcofago di Alberto Magno (Albertus Magnum),
fu maestro di Tommaso d'Acquino, considerato il più
grande filosofo e teologo tedesco del medioevo sia per la sua
grande erudizione che per il suo impegno nel tenere distinto
l'ambito filosofico da quello teologico, padre della
Chiesa e umanista del XIII secolo, venerato dalla Chiesa come
santo protettore degli scienziati, e nel 1980, in occasione del
settecentesimo anniversario della sua morte, la Chiesa venne
visitata anche da Papa Giovanni II.
La Chiesa dei Santi Apostoli
La Chiesa dei Santi Apostoli
(St. Aposteln Köln)
venne fondata nell'undicesimo secolo. La grande basilica a tre
navate originaria venne ampliata nel 1200 dopo che nel 1198 un
grave incendio l'aveva devastata e fu solo dopo questo
intervento che assunse l'attuale aspetto. Il più prezioso
tesoro della Chiesa è il calice Heribert dal XIII. Su di
esso sono incise, in modo magistrale, le figure dei dodici
apostoli. Continua a far parte del tesoro della chiesa il
sigillo del XII Secolo, un ostensorio gotico del 1409 e
una in crocifisso in legno (placcato in argento) con il
corpo di Gsù in Avorio del 1640. Sono presenti numerose altre
opere d'arte nella chiesa del XVI, XVII e XVIII secolo.
Chiesa di Santa Cecilia
Le
origini della Chiesa di Santa Cecilia risalgono al nono secolo. Per lungo tempo questo venne
addirittura ritenuto il luogo in cui sorgeva il primo Duomo di
Colonia, ma queste supposizioni sono state successivamente
smentite. A partire dal 1956 è sede del Museo Schnütgen,
che ospita una delle più importanti collezioni di arte
medioevale di tutta l'Europa ed è nel suo genere veramente
interessante e da non perdere.
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Chiesa di
St. Georg
L'aspetto esterno della Chiesa di
St. Georg ricorda quello di una fortezza. Le colonne interne
dividono la Chiesa in tre navate con transetto. La Chiesa di San
Giorgio (in tededesco. St. Georg ) si trova , nella parte
meridionale della città vecchia (Köln-Altstadt-Süd ). La chiesa
si trova sulla piazza all'incrocio di Georgsplatz Waidmarkt e
Georgstraße. Sul lato ovest della chiesa è una piazza vestverk
sormontata da una cupola a padiglione piramidale. La costruzione
della chiesa di San Giorgio è iniziata nel 1059 accanto alla
cinta muraria romana e alla porta della città che
conduceva verso Bonn. Alla fine dell'era del Rinascimento la
chiesa cominciò ad assumere caratteristiche barocche. Nel 1551
fu costruita una galleria che collegava la chiesa del monastero
di San Giorgio, con la più modesta chiesa parrocchiale di San
Giacomo ( St. Jakob). Questa galleria fu stata demolita nel
1825, e ora, in questo questo punto si trova la Georgstraße. Nel
1801 in pieno periodo napoleonico quando fu abolito l'arcivescovado
di Colonia, tutti i monasteri della Renania furono
secolarizzato. La stessa sorte toccò al monastero di San
Giorgio, e la chiesa divenne parrocchia regolare. Dopo la prima
guerra mondiale, la chiesa di San Giorgio si trovava in cattive
condizioni e rischiaca di crollare. Pertanto, fu deciso un suo
pieno recupero. I lavori furono eseguiti dal 1928 dal 1930.
Durante la seconda guerra mondiale, durante il Colonia fu
distrutta per il 95% sotto i borbandamenti alleati. La Chiesa di
San Giorgio soffri anch'essa di ingenti danni per le
incursioni aeree. Durante la ricostruzione post-bellica, infine,
la chiesa acquisto finalmente il aspetto romanico originario.
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Chiesa di
San Gereone
Secondo una leggenda medioevale,
San Gereone era un ufficiale romano che morì, insieme a 318
legionari, per il suo credo cristiano. Sulla tomba del martire,
nel 350 d.C venne costruita una chiesa con pianta ovale
che rappresenta il nucleo originario dell'attuale Chiesa di
San Gereone (St.Gereon). Gereone era detto il "Santo
d'oro", venerato come santo dalla Chiesa copta ortodossa e dalla
Chiesa cattolica. La leggenda narrà che Gereone, soldato della
legione di Tebe, fu massacrato nei pressi di Agaunum
(l'odierna Saint-Maurice) assieme ad altri compagni su
ordine dell'imperatore Massimiano, per essersi rifiutato
d'offrire sacrifici agli dei pagani (differenti versioni parlano
di un rifiuto d'uccidere alcuni cristiani). La chiesa di San
Gereone è la più antica e rinomata chiesa dedicata al santo e
martire, con la curiosità che spesso veniva e ancora viene
invocato assieme ad altri santi contro l'emicrania e dolori alla
testa. Nalla basilcia particolarmente degna di nota la spettacolare
volta di 21 metri di forma decagonale. San Gereone, cominciata
nel 1069, è una delle dodici grandi basiliche romaniche
del centro storico di Colonia. Sotto il presbiterio rialzato c’è
la cripta che custodisce le reliquie dei re Magi.
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Chiesa di San Cuniberto
La Chiesa di San Cuniberto
(Pfarrkirche St.
Kunibert) è la
più "giovane" delle 12 chiese romaniche e la sua costruzione
risale infatti al 1247, appena un anno prima dell'inizio della
costruzione del Duomo. Una piccola chiesa situata in un cimitero
a nord della città romana fu fondata o rinnovata da Cuniberto,
nono vescovo di Colonia. Cunibert vi fu anche sepolto. La chiesa
era originariamente dedicata a San Clemente, ma Cuniberto era
adorato almeno dal IX secolo e un monastero a lui dedicato
risale al 866. Più tardi una parrocchia con il decano come
parroco è stato assegnato al monastero. La chiesa divenne un
pellegrinaggio sito dopo la Canonizzazione dei due santie
martiri inglesi qui sepolti, i cosidetti due Ewald, (Ewald
il Bianco e Ewald il Nero) nel 1074 e di Cuniberto nel 1168. Tra
il 1210 e il 1215 ebbe inizio la costruzione dell'attuale
edificio. Il coro fu terminato nel 1226 e la chiesa consacrata
nel 1247. Nel 1261 venneri aggiunti un transetto e una torre a
ovest. Il monastero cessò di esistere nel 1802 a seguito della
secolarizzazione sotto il regno napoleonico e gli edifici del
monastero furoni poi demoliti nel 1821. Tuttavia la chiesa
rimase in uso dalla parrocchia locale. La guglia occidentale
crollò durante una tempesta nel 1830 per ragioni statiche,
questa torre infatti non faceva parte del piano originario e la
struttura dell'edificio non era stata progettato per questo. La
chiesa subì, come il resto della città, gravi danni durante la
seconda guerra mondiale. Il tetto restò distrutto da un
incendio, la torre occidentale fu colpita da una bomba, e
crollando distusse gran parte della zona occidentale. La
ricostruzione, alla fine della guerra, di coro e navata
terminarono nel 1955, tuttavia la ricostruzione del transetto e
la torre occidentale furono avviati solo alla fine del 1970. I
lavori di ricostruzione terminarono nel 1985. All'interno della
Chiesa di San Cuniberto si possono ammirare
pregevoli vetrate risalenti all'incirca al 1250 e pitture e
sculture databili fra il tredicesimo e il quindicesimo secolo.
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Basilica di
Santa Maria in Campidoglio
Se la Chiesa di San Cuniberto è la più
recente delle Chiese romaniche di Colonia, alla
Basilica
di Santa Maria in Campidoglio
(Bazilika Sankt Maria im Kapitol)
spetta invece il primato della grandezza,
misura infatti 100x40 m e comprende quindi 4.000 metri
quadrati di spazio interno. La Chiesa fu voluta dalla badessa
benedettina Hilda, sorella vescovo di Colonia Herimann II
e soprattutto nipote
dell'Imperatore Otto II. Le sue origini imperiali sono
chiaramente visibili nella grandezza della Chiesa e in quelle
della cripta. La chiesa venne fondata nel 690 sulle fondazioni
del tempio romano del I secolo della Triade Capitolina
(da cui il nome attuale). Fu uno dei cantieri più importanti
dell'epoca ottoniana e nella sua fondazione prese parte anche
l'Imperatore, che la consacrò nel 1065. Venne parzialmente
distrutta durante la seconda guerra mondiale e ricostruita in
seguito secondo l'aspetto dell'XI secolo. Importanti opere
d'arte conservate sono le porte lignee, del 1060 circa, la
Madonna di Limburg (XIII secolo), la croce smaltata del
1304, il "lettorio" del 1523 e l'altare laterale con una pala di
un seguace di Hans Baldung di Grien del XVI secolo. La
chiesa è considerata la più importante opera di architettura
religiosa tedesca della dinastia Salica .
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Chiesa di Santa Maria in Lyskirchen
Decisamente diverse le origini e le
dimensioni della Chiesa di Santa Maria in Lyskirchen. La
Chiesa è la più piccola delle dodici ed inoltre è l'unica nata
originariamente come chiesa parrocchiale. La Chiesa sorge
direttamente sul Reno e fu l'unica a non essere danneggiata dai
bombardamenti che nella seconda guerra mondiale sconvolsero
Colonia, anche per questo vanta affreschi del XIII secolo
conservati in larga misura e che narrano storie del Vecchio e
del Nuovo Testamento. Essi sono stati scoperti nel 1879 e nel
1881 durante dei lavori di restauro. La chiesa è situata sulla
riva occidentale del Reno, nella parte meridionale della città
vecchia, nel quartiere storico di Oversburg. Deve il suo
nome alle persone Lyskirchen (musici), i cui rappresentanti
hanno vissuto vicino alla chiesa. Nella chiesa c'è anche una
statua monumentale della vergine dei marinai (Schiffermadonna),
in stile gotico. Non dimentichiamo infatti che Colonia fece
parte della Lega Anseatica. L'altare nel coro della chiesa è una
copia dell'originale del 1420, che si trova oggi nel Städel
Museum di Francoforte. Nel 1957 la chiesa ha ricevuto un
organo della società Romanus Seifert con 20 registri su due
manuali e pedale.
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Grande Chiesa di Grande San Martino
Nel panorama della città di Colonia la
Grande Chiesa di Grande San Martino (Groß St. Martin)
si ritaglia uno spazio
importante, grazie alle quattro torri e al coro a trincona che
svettano verso l'alto. Le sue fondamenta (960 d.C circa)
poggiano su resti di una cappella romana, costruita su quella
che allora era un'isola del Reno. La chiesa fu in seguito
trasformata in un monastero benedettino. Gli edifici attuali,
tra cui una torre di attraversamento che è uno dei punti di
riferimento della città vecchia di Colonia, furono costruiti tra
il 1150 e il 1250. L'architettura della sua estremità orientale
forma un triconco o trifoglio piano, composto da tre absidi,
simile a quella della Basilica di Santa Maria in Campidogli . La
chiesa fu gravemente danneggiata nella seconda guerra mondiale,
con i lavori di restauro completato soltanto nel 1985. A partire
dal 2009 Chiesta di San Martino è in uso ad un ramo delle
Fraternità monastiche di Gerusalemme ed è aperta per le visite.
Il Chronicon Sancti Martini Coloniensis riporta la teoria
secondo al quale la chiesa sarebbe stata fondata in periodo pre
carolingio, con una iniziale cappella nel 690, per venire poi
trasformata in monastero nel 708. Il Chronicon fornisce una
storia ininterrotta dell'abbazia e gli eventi che hanno portato
alla sua parziale distruzione da parte dei Sassoni nel 778,
mentre Carlo Magno nel frattempo stava combattendo in Spagna e
non poteva difendere i suoi confini. Altri eventi inclusi in
questa storia includono una visita papale da Leone III e
i danni provocato dalle incursioni dei Normanni nel 846 e 882.
In seguito tuttavia, lo studioso Otto Opperman, dimostrò
che questa cronaca era un falso storico, architettata da
Oliver Légipont, monaco benedettino residente nel monastero
nel 1730. Un piccolo e interessante mistero.
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Chiesa di San Pantaleone
La Chiesa di San Pantaleone
(Kirche St. Pantaleon) venne costruita alla metà del decimo secolo per volere
dell'Arcivescovo Bruno Magno, fratello dell'Imperatore
Ottone I Il Grande. Le
vestigia dell'Arcivescovo e quelle dell'Imperatrice Theophanu
(una principessa bizantina che era sposata con l'imperatore
Ottone II), che aveva portato avanti i lavori nella Chiesa alla
morte dello zio e ordinò la costruzione della facciata attuale,
sono conservate all'interno della basilica, che contiene anche i
santuari dei santi Albano, il primo martire cristiano della Gran
Bretagna, e Maurinus di Colonia. Una villa romana in origine
occupava la collina, appena fuori la Colonia romana, su cui
sorge la chiesa. Resti di questa villa sono ancora visibili
nella chiesa cripta. La villa è stata sostituita con una chiesa
intorno a 870 e nel 955, l'arcivescovo Bruno Magno aggiunse il
monastero benedettino. Qui, Bruno fu sepolto dopo la sua morte.
Nel 966, fu iniziata una nuova chiesa collegata al monastero e
consacrata nel 980. Dal 1618 in poi, l'edificio fu ristrutturato
in varie fasi in stile Barocco. Il monastero fu sciolto dopo che
Colonia fu occupata dalle forze rivoluzionarie francesi nel
1794. Nel periodo napoleonico la chiesa venne poi stasformata in
stalla, e, dopo Colonia divenne prussiana nel 1815, divenne un
luogo di culto protestante. Nel periodo 1890-1892 l'edificio
subì restauri e nel 1922, attraverso uno scambio con la Certosa
di Colonia, ridivenne ancora una volta cattolica. Durante la
seconda guerra mondiale , il tetto, parti delle mura esterne e
gran parte degli interni andarono distrutti, ma in seguito
vennero prontamente restaurati. Durante il restauro, nel
1955-1962, vennero condotti degli scavi archeologici. Papa
Benedetto XVI ha visitato la chiesa, il 19 agosto 2005, durante
la Giornata Mondiale della Gioventù 2005. Il 10 agosto del 2006,
il Cardinale Joachim Meisner ha benedetto una nuova
cappella nella chiesa dedicata a San Josemaría Escrivá ,
fondatore della Opus Dei .
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Basilica di San
Severino
Le origini della
Basilica di San
Severino (Basilika St. Severin)
risalgono al IV secolo d.C. e subì successivamente
numerosi ampliamenti, si trova nella parte meridionale della
città vecchia. L'interno della chiesa è ancora oggi
riccamente decorato e si possono ammirare i murales nella
cripta, il coro, l'altare e le vetrate risalenti al periodo
tardo gotico. È dedicata al terzo vescovo di Colonia,
San Severino (morto nel 404 d.C), patrono dei tessitori,
sepolto qui. La chiesa, nel 1953, è stata innalzata da Papa Pio
II al rango di basilica minore.
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Basilica di Sant'Orsola
La
Basilica di Sant'Orsola venne costruita sul terreno
di un cimitero romano e venne dedicata alla principessa
originaria della Cornovaglia Orsola (o Ursula) che, secondo la leggenda divenne
martire a Colonia insieme ad altre 11'000 vergini compagne
per mano di Attila e degli Unni, probabilmente intorno al tempo
della Battaglia dei campi di Catalaunici (una battaglia
decisiva nella storia dell'Impero Romano e non solo). La
leggenda originale diceva che solo 11 vergini accompagnavano
Sant'Orsola, ma il numero è cresciuto nel corso del tempo fino a
11.000.
Nel
diciassettesimo secolo all'interno della Chiesa venne allestita
la Camera d'Oro, nella quale sono conservate le reliquie di
Sant'Orsola. La Camera d'Oro, o Goldene Kammer,
contiene i presunti resti di Sant'Orsola e le sue 11.000
vergini. Le pareti della Camera d'Oro sono ricopertr di ossa
disposte in disegni e/o lettere con reliquie di teschi. Il
numero esatto di persone i cui resti sono nella Camera d'Oro
rimane ambigua. Questi resti vennero trovati nel 1155 in una
fossa comune e si volle credere che fossero quelli leggenda
della santa e della vergini.
All'origine della storia leggendaria
di San'Orsola c'è il dato storico di alcune reliquie rinvenute
in una chiesa di Colonia, accompagnate da un'antica iscrizione
in cui un certo Clematius affermava di aver voluto costruire un
edificio sacro sul luogo dove alcune vergini erano state uccise
per la loro fede, un martirio avvenuto probabilmente sotto
Diocleziano. L'iscrizione riporta i nomi di alcune di queste
antiche martiri (Aurelia, Cordola, Cunera, Pinnosa, Cunegonda e
Odialia di Britannia), tra cui anche quello di Orsola. Ad ogni
modo la vicenda di sant'Orsola e delle undicimila vergini, ha
avuto una straordinaria diffusione nel Medioevoed ha ispirato
numerose composizioni letterarie e artistiche, fra le quali,
celeberrime, quella di Hans Memling a
Bruges ed il ciclo pittorico di
Vittore Carpaccio, conservato nelle Gallerie
dell'Accademia di Venezia.
Orsola divenne la protettrice degli educatori e delle
università, dei mercanti di tessuti e dei bambini malati. Fra il
1200 e il 1500 si diffusero alcune confraternite chiamate
navicelle di sant'Orsola, fra le quali, probabilmente, il primo
nucleo di quella che sarà la Misericordia di Pisa. Gli adepti si
impegnavano a compiere opere buone, partecipavano a messe e
preghiere, nella speranza di compiere felicemente, con questi
meriti e con la protezione di sant'Orsola, il viaggio verso il
Paradiso. Nel 1535 Angela Merici fondò a Brescia l'ordine
delle Orsoline, che si dedicò all'istruzione delle
fanciulle: per questo è considerata patrona delle maestre.
Nel IX secolo fu costruita la chiesa
con tre navate e un transetto nel punto in cui si pensava che
fosse avvenuto il martirio. Nel 881/882 l'edificio fu distrutto
durante l'invasione dei Normanni ù. Nel 922 l'arcivescovo
Herman I (889-924), istituitqui un convento. Nel frattempo,
una nuova chiesa fu costruita in forma di una basilica a tre
navate. Cinque anni più tardi, con il consenso dell'Arcivescovo
Wichfrida (924-953) lr suore ricevettero la proprietà
della parrocchia della Beata Vergine Maria (St. Mary
Ablaß). In 1106 anni la chiesa venne inserita tra la nuova
cinta muraria della città. Durante la loro costruzione vennero
scoperte altre, a causa della importanza delle reliquie. Nel
1121 la chiesa acquisì amcje le reliquie di Norberto di
Xanten (fondatore dei Canonici Regolari Premostratensi,
ordine ancora esistente), quindi negli anni 1145-1164 i monaci
dell'Abbazia di Deutz. Nel primo quarto del XII secolo venne
costruita una nuova navata romanica (ancora superstite).
Nel XV secolo Colonia Consiglio comunale e assessore Johann von
Hirtz finanziato l'ampliamento della cappella della Beata
Vergine Maria, che ha parzialmente demolito il braccio
meridionale del transetto. Nella cappella vi è una monumentale
pala d'altare con dipinti sulla vita della Vergine Maria (che
ora si trovano nella Vecchia Pinacoteca di
Monaco di Baviera). Le suore furono
espulse nel 1802 durante le invasioni napoleoniche. Cadde in uno
stato di abbandono negli anni successivi e infine venne
restaurata a metà del XIIX secolo e il campanile fu ricostruito
nel 1890 - 1891. Benedetto XV innalzò la chiesa a basilica
minore nel 1920 . L'edificio, come il resto della città, uscì
pesantemente danneggiato dai bombardamenti del 1942. Il
restaurò sarebbe durato fino al 1974 . Un'altra ondata di
restauri ha avuto luogo tra il 1999 e il 2004 .
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