VISITARE
MESSINA -
INFORMAZIONI E GUIDA.
Questa città sottovalutata si trova su un porto curvo nel
punto più settentrionale della costa ionica della Sicilia, a
pochi chilometri dalla terraferma italiana. Un importante
nodo di trasporto per secoli, rimane un'importante porta
d'accesso da e per l'isola.
Cos'hanno
un comune Don Chisciotte, Shakespeare,
Fillippo Juvarra, Antonello da Messina,
la Croce Rossa, i crociati, i normanni, gli arabi,
i greci e gli spagnoli? Una città: Messina.
La terza più grande città siciliana dopo
Palermo
e
Catania,
uno di quei luoghi pieni di passato, dalla conformazione
unica, dove è facile imbattersi in innumerevoli testimonianze
della storia, dove il panorama che spazia dal mare fino
a
Reggio Calabria
non stanca mai e staresti lì per sempre a guardarlo
e a riflettere.
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Fondata da coloni greci nell'ottavo secolo prima di Cristo,
dominata anche da romani, bizantini, arabi e normanni (che cominciarono
da qui la conquista dell'isola), forse non tutti sanno che il
grande
Miguel de Cervantes, l'autore che Don Chisciotte,
scrisse il suo capolavoro proprio a Messina dove si era
aggregato
alla flotta cristiana per prendere parte alla Battaglia
di Lepanto. Di ritorno da quell'estenuante battaglia e ferito,
fu ricoverato presso l'Ospedale Maggiore della
città nella quale si riuniva il vertice di Don Giovanni d'Austria.
E fu durante la sua convalescenza in città, che il grande scrittore
iberico iniziò a scrivere il libro spagnolo più famoso di tutti
i tempi, ossia il Don Chisciotte della Mancia. Prima
di allora Messina fu base dei romani alla conquista del resto
della Sicilia e poi durante le guerre puniche contro i cartaginesi,
poi fu base dei crociati verso la Palestina. Questa città se
si va a scavare ben bene è piena di aneddoti.
Forse non sapete che
William Shakespeare ambientò proprio
a Messina la sua tragicommedia romantica Molto rumore per
nulla. La città è anche tristemente ricordata per il suo
terribile terremoto. Nel 1908 Messina fu colpita dal più grande
terremoto che avesse mai colpito l'isola, con 84 mila persone
che persero la vita. Ma la città si è sempre ripresa da invasioni,
ribellioni (tremenda la rivolta anti-spagnola del 1678) ed eventi
naturali. L'Università di Messina, fondata nel 1548 da
Ignazio da Loyola (fondatore dell'ordine dei Gesuiti)
è un punto di riferimento culturale per tutta la Sicilia e non
solo. Un episodio accaduto a Messina è considerato l'inizio
del processo che diede vita alla Croce Rossa.
Il
giovane medico borbonico Ferdinando Palasciano, si adoperò
per curare i feriti nemici durante i moti cittadini del 1848
e per questo rischiò la fucilazione per insubordinazione. Il
gesto e la sua frase "Il mio dovere di medico è più importante
del mio dovere di soldato" ebberò ampia eco in tutta Europa
e fu una delle basi della Convenzione di Ginevra del
1864 che poi diede vita alla Croce Rossa Internazionale.
Sulla fondazione
di Messina l'antica Zancle, siamo informati dal
grande storico greco Tucidite che così disse: "Zancle
inizialmente fu fondata da predoni giunti da Cuma, città
calcidiese nel territorio degli opici; ma in seguito, al sopraggiungere
in un gran numero di gente da Calcide e del resto dell'Euba,
divisero la terra con loro. Ne furono fondatori Periere
e Cratemene, l'uno di Cuma, l'altro da Calcide. Zancle
dapprima era stata così chiamata dai Siculi, poiché il luogo
aveva l'aspetto di una falce (i Siculi chiamavano la falce "zanclon");
poi gli abitanti furono scacciati da Sami e da altri Ioni, che
fuggendo i Medi, approdarono in Sicilia. Anassilo, tiranno di
Reggio, scacciati poco dopo i Sami e colonizzando la città con
uomini di provenienza diversa, dette alla città il nome di Messene
da quello della sua antica patria".
Secondo
Stradone, nel suo trattato di geografia italica: "Messene
fu fondata dai Messeni del Peloponneso che diedero ad essa il
loro nome. Prima si chiamava Zancle per la sinuosità
della costa in quella zona (“Zanclio? infatti era il termine
usato per indicare qualcosa di ricurvo); essa era stata fondata
infatti già prima da quelli di Naxos che abitavano presso Catania;
in seguito vi si stabilirono i Mamertini, un popolo della Campania".
I Romani
la utilizzarono la città come base di operazione durante le
guerre puniche contro i Cartaginesi e con l'imperatore Augusto
iniziò il periodo di maggior prosperità per Messina, che ebbe
il privilegio di essere riconosciuta "oppidum civium romanorum"
cioè municipio romano, amministrata secondo propri statuti.
Messina,
così come tutta la Sicilia, dovette affrontare, in seguito la
dissoluzione dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 D.C., le
invasioni barbariche che apriranno un periodo di decadenza per
l'isola, interrotto dalla dominazione bizantina.
Nel 1061
la città sarà occupata dai Normanni, con cui inizierà un florido
periodo di rinascita economica ed urbana con la costruzione
del Palazzo Reale, del Duomo, dell'Arsenale e la riorganizzazione
del perimetro urbano cittadino,
attirando artisti provenienti da Amalfi, Pisa, Genova, Firenze
e gruppi etnici Greci ed Armeni. In seguito, dalla scintilla
rivoluzionaria innescata a Palermo contro le truppe di Carlo
d'Angiò e la conseguente guerra dei Vespri, Messina affrontò
indicibili sofferenze. Continua quindi la dominazione straniera
in Sicilia, finché nel 1674 Messina si ribella, assediata dagli
spagnoli e oggetto di una feroce repressione che provoca enormi
distruzioni e lo spopolamento della città.
Sono
secoli bui e duri per la città dello Stretto, sconvolta dal
flagello della peste, che nel 1879 provoca oltre quarantamila
morti e dal terremoto del 1783 che causa conseguenze catastrofiche.
Oppressa ancora da dominazione straniera, quella borbonica,
Messina vive in un continuo stato di ribellione e sommosse fino
al 28 luglio 1879, quando viene liberata dalle truppe di Garibaldi
ed entra a far parte integrante del Regno d'Italia.
Un'altra
calamità naturale, probabilmente quella più distruttiva, sarà
il terremoto del 1908 che provocherà la morte di circa sessantamila
cittadini, ma la tenacia della popolazione la farà risorgere
ancora una volta.
La Messina
odierna merita una visita articolata, non solo per il panorama
mozzafiato dello stretto, non solo per la sua storia. Il suo
centro storico, in parte ricostruito in Stile Liberty
dopo il terribile terremoto del 1908 è
davvero
elegante pieno con numerosi punti di ristoro e di shopping.
Non si può non visitare il Duomo con la sua ampia piazza
antistante e la fontana di Orione del Montorsoli al centro.
Un'altra bella chiesa è la Chiesa della SS. Annunziata dei
Catalani, in stile normanno con accenti arabi. Altri punti
di riferimento cittadini sono la Chiesa del Cristo Re;
la Chiesa di Santa Maria Alemanna; la Piazza Antonello,
il Monte di Pietà; i vicini laghi di Ganzirri;
la Riviera nord della città con gli splendidi bagni che
hanno come sfondo la Calabria.
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