Palio di
Parma
Anche Parma
ha il suo palio e anche bello interessante. Non stupisce che questa storica
cittadina abbia ripreso una tradizione a lungo dimentica ma che ora ritorna
più vivace che mai. I festeggiamenti rievocano quella che un tempo era
l'antica 'Corsa dello Scarlatto', di cui troviamo notizia per la
prima volta in un documento del 1314, dove venivano descritti i
festeggiamenti del fidanzamento tra Giberto III da Correggio (figlio
dei Signori di Parma) ed Engelenda Rossi detta Maddalena Rossi
(figlia dei Signori di Padova).
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All'epoca, la manifestazione si svolgeva ogni 15 agosto (in occasione della
festività dell'Assunta, che di Parma è protettrice), mentre attualmente è
spostata di un mese, a settembre, e prevedeva delle giostre equestri e
soprattutto le corse (di uomini, oppure di donne, o anche di asini) che
dalle porte della città dovevano raggiungere la piazza del Comune.
La
manifestazione nel tempo assunse importanza, diventando sempre più sentita
dai cittadini, i quali iniziarono ad organizzare l'evento minuziosamente
attraverso precisi regolamenti, che furono poi anche registrati negli
Statuti Cittadini. L'eco dei festeggiamenti arrivò così oltre i confini del
territorio, tanto che risulta vi abbiano partecipato anche gli Sforza di
Milano, gli Este di Ferrara, i Gonzaga di Mantova e i reggenti dell'allora
Firenze. Ulteriori documenti indicano che in seguito la manifestazione ebbe
ad identificarsi con la corsa equestre dei "Barberi", per poi cessare del
tutto agli inizi del XVIII secolo. Verrà ripresa solo nel 1978, grazie al
Centro Sportivo Italiano di Parma.
Interessante notare, per chi non lo sapesse, che il termine 'Palio',
deriva da 'palii', e cioè nientemeno che dal drappo di stoffa usato per
rappresentare le contrade partecipanti alla manifestazione. I palii di Parma
identificano 5 squadre, tutte rappresentanti le antiche porte cittadine: i
verdi di Porta Santa Croce, i bianchi di Porta San Francesco
(l’attuale Piazzale Barbieri), gli azzurri di Porta Nuova (Barriera
Farini), i gialli di Porta San Michele (Barriera Repubblica) e i
rossi di Porta San Barnaba (Barriera Garibaldi). Il disegno della tela
viene scelto ogni anno tramite un concorso indetto tra gli allievi dell'Istituto
superiore d'arte Paolo Toschi di Parma e ciascun telo deve avere
rappresentati nello specifico: la Madonna, un elemento architettonico
identificativo della città e lo stemma della porta cittadina di
appartenenza. Una settimana prima del palio, i drappi vengono presentati
alle autorità della città, civili ed ecclesiastiche, per la consueta
benedizione.
I giochi
hanno inizio con gare di velocità, a staffetta, con una corsa degli asini,
una corsa delle donne (detta Corsa del Panno verde), e una corsa
degli uomini (ancora chiamata corsa dello scarlatto); ci sono più
tornei di tiro con l'arco antico, sbandieratori e molto di più. Il tutto
avviene in costume d'epoca e con scenografie che riprendono il tempo storico
medievale, come avviene per le danze. I cortei si concentrano nelle zone del
Palazzo della Pilotta (dove troviamo per esempio una tipica
taverna medievale) o
Piazza Duomo (a seconda degli anni) per poi spostarsi in
Piazza Garibaldi e via Mazzini, luogo delle corse.
Tra arcieri
e cavalieri, sbandieratori, antichi mestieri, musici itineranti, giullari,
mostre e presentazioni di uccelli rapaci in volo, si assiste ad un vero
scorcio di vita medievale a Parma come un tempo,. Uno spettacolo
storico sicuramente da non perdere.
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