La Cappella Palatina arabo-normanna di
Palermo, degli anni 1130-40, è parte del sontuoso
Palazzo dei
Normanni (oggi anche sede del
Parlamento siciliano). Un tempo cappella reale del normanno re di
Sicilia, è stata riconosciuta nel 2015 parte del Patrimonio UNESCO.
Importante esempio di architettura arabo-bizantina, fu definita da Guy de
Maupassant come "il più bel gioiello religioso sognato dal pensiero
umano".
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La sua rara bellezza non poté non essere ammirata dai
viaggiatori dell’epoca romantica, con
Palermo
diventata una delle tappe d’obbligo del viaggio intrapreso da personaggi
come
Goethe
nel famoso
Grand Tour
d’Italia.
L’esterno della cappella si unisce al
palazzo che la ospita, il palazzo dei Normanni, mentre l’interno, è una
esplosione di colori e sensazioni di rara se non unica bellezza. L’elegante
complesso a mosaico è indicato come uno dei più belli e meglio conservati
d’Italia. E la struttura è così grande e splendida che l’essere indicata
come ‘cappella’ è sicuramente riduttivo: si tratta in realtà di una
basilica a tre navate absidate, con 12 colonne di granito dai
capitelli corinzi a sostenere archi a sesto acuto, sopra un pavimento in
marmo decorato con motivi geometrici.
La cappella fu costruita per volere di re
Ruggero II d’Altavilla, re normanno di Sicilia, a partire dal 1129 e
consacrata nel 1140 come cappella privata della famiglia reale. Situata al
primo piano di quello che da antico castello divenne splendida reggia,
residenza anche dei viceré spagnoli e della corte borbonica. Rappresenta la
grande varietà culturale di un tempo, come presente in tutta la Sicilia,
soprattutto grazie a Federico II di Svevia, sovrano di uno dei
regni più illuminati dell’Europa mediterranea, e con il palazzo centro
di quella Scuola Poetica siciliana, ispirata alla composizione di
poesie d'amore. In sintesi, sono presenti elementi architettonici arabi e
bizantini, islamici e cristiani, orientali e occidentali.
In passato la cappella si presentava diversa
da come la conosciamo oggi, che ammiriamo con splendidi mosaici a coprire
ogni centimetro delle pareti ed è inglobata nelle strutture più recenti;
aveva l’abside rivolta ad est, verso il cuore bizantino dell’impero,
Costantinopoli.
Alla cappella vi si accede dall’elegante
loggiato su tre ordini affacciato sul cortile Maqueda, così chiamato
dal viceré Bernardino de Cárdenas y Portugal, duca di Maqueda, che lo
fece costruire a fine Cinquecento. Si arriva quindi al primo piano, con
sotto la chiesa inferiore, ad ammirare le tre navate, che poggiano
sul colonne e un pavimento in marmo decorato. La chiesa inferiore
costituisce il nucleo della prima struttura ecclesiastica, eretta intorno al
1100-1130 (ad essa si accede tramite due scale poste nelle navate laterali).
I mosaici della Cappella palatina
sono del XII secolo: quelli della navata centrale raccontano le
Storie della Genesi, distinti in due ordini, dedicati a scene dell'Antico
Testamento, dalla Creazione alla lotta di Giacobbe con l'Angelo, e risalgono
al regno del figlio di Ruggero II, Guglielmo I; il Presbiterio,
sopraelevato e con tre absidi, è sovrastato da una cupola con il mosaico del
Cristo Pantocratore tra angeli e santi, così come quello della cupola
dell’abside centrale, che risale al 1143, come gran parte degli altri. Da
ammirare è anche lo splendido soffitto ligneo, realizzato da
maestranze musulmane nel 1140: qui si noterà in particolare la tecnica
persiana nella decorazione dei cosiddetti ‘muqarnas’
(alveoli), con la classica calligrafia araba a caratteri cufici. Si noterà
anche il bell'Ambone, ricco di intarsi, originario del XII secolo e
successivamente rimaneggiato nel Seicento, costituito da due casse
parallelepipede affiancate e sorrette da colonne, il candelabro pasquale
del XII secolo, destinato ad ospitare il cero pasquale, alla cui base si
trovano dei leoni scolpiti, così come scolpite sono le fasce laterali,
decorate a tralci da scene sacre e motivi vegetali e animali. Alla destra
dell’ingresso è presente il cosiddetto ‘soglio reale’, una
piattaforma addossata alla parete centrale, a cui si accede tramite cinque
gradini che la sollevano dal pavimento.
Danneggiata dal terremoto del 2002, fu
sottoposta a restauri, a cui contribuì in modo sostanziale il mecenate
tedesco Reinhold Würth.
Cappella Palatina
Interna al Palazzo dei Normanni
Piazza Indipendenza, 1
90129 Palermo PA
Tel +39 091 6262833