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VISITARE
LEIDA - INFORMAZIONI E GUIDA.
Questa città, una delle grandi città dei Paesi Bassi, è intessuta di canali fiancheggiati da
bellissimi edifici del XVII secolo, i suoi musei, tutti a pochi passi l'uno
dall'altro, sono una grande attrazione, così come passeggiare per i
pittoreschi canali e immergersi nella vita notturna, alimentata da una
popolazione studentesca di 27.000 studenti.
Se siete alla ricerca del più alto numero di musei
per chilometro quadrato in
Olanda, allora la vostra destinazione non
può che essere
Leida. Se avete voglia di nutrire i sensi, occhi e olfatto del più
bel tappeto 'fiorito' delle
Fiandre, allora,
nuovamente, è a Leida che dovete dirigervi. La
primavera e l'autunno sono il periodo migliore per
visitare questa bella città dei
Paesi Bassi, posizionata tra le sue più famose e grandi sorelle,
Amsterdam e
L'Aia, nota per aver dato i natali a
Rembrandt ed a
Jan Steen,
per ospitare la più antica università dei Paesi
Bassi, per essere città di inventori, premi
Nobel, istituti di ricerca medico-scientifica,
canali e caffetterie. Tutto questo concentrato
in un centro di neanche 120.000 abitanti. |
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Ci
vuole altro per convincervi? Un'unica parola scatenò la mia curiosità
iniziale: "Sleutelstad", letteralmente 'città della chiave'.
Intrigante, vero? Da qui ho dato inizio ad una serie di ricerche che mi
hanno portato a conoscere una delle città più belle d'Europa, elegante,
ricca di cultura e monumenti storici, piena di quell'atmosfera che sa tanto
di vintage, di librerie, musei, caffetterie e di un numero
incredibile di negozi d'antiquariato. Non mi è stato facile da subito
capire il legame della città con le 'chiavi', il punto è che non puoi fare a
meno di notarle, sono rappresentate ovunque! A darmi l'opportunità di
capirci qualcosa è stato uno dei tanti mercatini di libri usati di Leida
(non perdetelo, è quello della Nieuwstraat, il sabato mattina), ma devo dire
grazie anche al simpatico rivenditore che gentilmente ha spiegato l'arcano:
"Sleutelstad", la 'città della chiave' si ricollega a San Pietro, il
santo patrono della chiesa di Pieterskerk e patrono della città. Il
Vangelo racconta di come Matteo disse a Pietro: "Ik zal u de sleutels
geven van het Koninkrjk der hemelen" (A
te darò le chiavi del Regno dei Cieli, del Koninkrjk in
olandese). Ecco il perché delle chiavi nello stemma cittadino e nella
bandiera di Leida (due chiavi rosse incrociate su uno sfondo bianco).
Conoscere
Leida come un turista è stata una piacevole sorpresa, ma viverla come uno
dei suoi residenti è stato ancora più entusiasmante. Quello che subito
stupisce di questa città è la sua allegria, il sorriso della gente e il buon
umore (oltre all'ordine e alla pulizia delle strade!). Questo si nota anche
dai quadri di uno dei più grandi pittori fiamminghi, Jan Steen, che
amava ritrarre la vita quotidiana del lontano Seicento olandese (ricordo il
suo 'La danza delle uova', 1663, esposto alla National Gallery of
Art, Washington D.C., in un viaggio di qualche anno fa).
Leida è una di
quelle città che ti fa assaporare la vera storia dell'Olanda, in
particolare lo spirito
dell'Epoca
d'Oro olandese. Passeggi per le sue strade e scopri ad ogni angolo un
pezzo di storia prendere vita davanti a te: dagli antichi edifici della
Academiegebouw, l'Università di Leida, alla
pesa di De Waag, alla Cittadella di De Burcht, ai palazzi
signorili che costeggiano il canale Rapenburg, alle chiese, gloriose,
come la Pieterskerk (la chiesa di Pietro) o la Hooglandse Kerk;
e come dimenticare i numerosi 'hofjes', i famosi ospizi olandesi, che
raccontano più di tutti la storia di Leiden, il suo nome in olandese? Viene
in mente anche il nome di Carolus Clusius, il botanico francese che
per primo a Leida studiò e coltivò i tulipani ben oltre quattro
secoli fa.
Ricordo
di aver sentito dire da qualche parte che il
tulipano era il fiore più amato dai sultani ottomani, per questo se ne
circondavano ovunque: nei disegni dei tappetti, nei motivi incastonati nelle
vetrate delle finestre, nelle maioliche e soprattutto nelle delicate e
preziose miniature. Ad
Istanbul, in quella parte del territorio che unisce l'Europa
all'Asia, il Corno d'Oro, ha preso vita la parola 'tulipano', che
pare derivare dal turco 'tülbend', a sua volta originaria dal
persiano 'dulband', e cioè turbante (avete presente il copricapo di
Solimano il Magnifico, il grande capo dell'Impero Ottomano?). Lo strano
legame tra Olanda, Turchia e Persia mi fa pensare a qualcosa di
esotico, a quei viaggi dell'Età delle scoperte, alla Compagnia olandese
delle Indie Orientali, che con i leggeri vascelli solcavano i mari
dell'Oriente.
Certo,
pensare alla storia di Leida aiuta a capire la città di oggi: nata in
epoca romana con il nome Lugdunum Batavorum e sviluppatasi nei secoli
ai piedi di una collina sul Vecchio Reno, si fa conoscere in Europa per
l'industria del panno, introdotta dai tessitori provenienti dal vicino
Belgio. Una visita alla Chiesa di San Pietro di Leida
(Pieterskerk), che si apprezza in
particolare per la bella architettura gotica e i numerosi eventi culturali,
e gran parte della storia della città viene svelata: è qui che
apprendo dell'esistenza dei Padri Pellegrini, i primi coloni
dell'America del Nord. Non sono in Inghilterra, sia chiaro, anche se in
effetti qui si parla di coloro che insediatisi nel New England
fondarono la prima colonia americana, nel
Massachusetts
(1 giugno 1621). Si notino inoltre i vari negozi, ristoranti e librerie
di Leida
dedicate alla Mayflower (la nave
che servì a portare i primi coloni in America). Il tutto ha inizio
quando l'Olanda calvinista nel XVII secolo sconfigge il potere
tirannico del dominio spagnolo (cattolico), mettendo fine alle persecuzioni
religiose dei cattolici sui protestanti.
La ritrovata libertà aprì la strada
a rinnovate
convinzioni religiose ed imprese commerciali, e l'Olanda divenne così il
rifugio ideale dei protestanti fiamminghi, francesi ed inglesi (puritani),
fuggiti dai propri paesi a causa dell'intolleranza religiosa. La maggioranza
di questi si stabilì a Leida, è il caso per esempio nel 1609 di un centinaio
di protestanti separatisti inglesi arrivati a Leida, via Amsterdam, sotto la
guida John Robinson, leader spirituale e fondatore della chiesa
Congregazionista. Costoro si stabilirono in città adattandosi a vari
nuovi mestieri artigianali, quando però il soggiorno in Olanda divenne
difficile,
decisero di lasciare il paese avventurandosi in America.
Imbarcatisi dal
molo di Delfshaven, da
Rotterdam raggiunsero l'Inghilterra e da quel di
Plymouth con la Mayflower sbarcarono sulla costa sud-orientale
del Nuovo Mondo, dove fondarono la colonia di Plymouth, nell'attuale
territorio di Boston. Nella Pietersckerk si trova la lapide
commemorativa del pastore John Robinson (il quale viveva nella vicina
Pieterskerkchoorsteeg) e quelle di molti altri personaggi storici, come
il pittore Jan Steen ed il botanico e fisico Herman Boerhaave,
famoso per essere considerato il fondatore dell'insegnamento clinico (avendo
dimostrato la relazione tra sintomo e malattia). La chiesa di San Pietro
di Leida è stata sconsacrata nel 1971 e dal 1975 è gestita da una
fondazione culturale; i reperti archeologici rinvenuti a seguito delle
ristrutturazioni intraprese sono oggi parte di un'esposizione permanente. Di
questa chiesa ricordo non solo le alte navate sorrette da colonne
affrescate, ma anche soprattutto la bellezza della Kerkmeesterskamer,
la camera dei curatori, e i dipinti come il Trittico di Lucas van Leuyden
sul Giudizio Universale.
Il
centro storico di Leida ospita altre importanti chiese, la grande
Hooglandse Kerk, nota anche come
chiesa di San Pancrazio di Leida, in stile gotico e risalente ai secoli
XVI e XVII, e la Marekerk, del XVII secolo, che si contraddistingue
per la sua cupola circolare. Quest'ultima struttura è ben visibile dai resti
della Fortezza di Burcht van Leiden, risalente al XI secolo e
situata nel punto d'incontro dei due tributari del Reno, il Leidse Rijn.
Quel che rimane della struttura è la larga cinta muraria, merlata e con
feritoie, oggi riconvertite in un bel parco urbano, e le due rimanenti porte
d'accesso alla città la Zijlpoort e la Morspoort, entrambe del
XVII secolo. Insieme all'atmosfera romantica di questo posto, colpisce la
storia di Ada van Holland, contessa d'Olanda tra il 1203 ed il 1207,
il cui titolo ereditario venne usurpato dalle pretese al trono di
Guglielmo I, suo zio, che divenne infatti conte d'Olanda e regnante al
suo posto (da non confondere con Guglielmo I d'Orange, vissuto circa tre
secoli dopo).
Tra
la fortezza e la Marekerk è situato uno dei tanti canali di Leida il
Nieuwe Rijn, letteralmente 'nuovo Reno' (chi ha detto che i canali in
Olanda sono solo ad Amsterdam? Provate a contare quelli di Leida per
rimanere un po' più che sorpresi!). Passeggiare nel lungocanale diventa uno
dei momenti più piacevoli del mio soggiorno, all'ombra dei verdi tigli, tra
piccole caffetterie con i tavolini all'aperto, le biciclette parcheggiate e
sicure e la gente seduta all'interno di una delle tante cioccolaterie di
Leida.
Mi fermo in una vetrina di un grazioso negozio di cravatte, per poi
attraversare il piccolo ponte e dirigermi nella sponda opposta, un po' più
animata. Sono nella Botermarkt e decido di fare una piccola pausa in
uno dei battelli ancorati nella riva, quello della caffetteria Vooraf en
Toe.
Da qui, arrivi a vedere tutte le più grandi attrazioni della città,
non solo musei e chiese, ma soprattutto un'atmosfera incredibile di energia
e colore, allegria e cultura. La Hoogstraat è una di queste, tra la
Aalmarkt ed il canale di Oude Riin, una zona ricca di caffetterie,
negozi, ristoranti e musei. Dall'altra parte del fiume rimane sempre ben
visibile la chiesa di Marekerk e l'altrettanto vivace Lange Mare (la
sua via). Per visitare invece uno dei tanti musei della città, il
Rijksmuseum van Oudheden, Museo Nazionale delle Antichità di Leida,
è necessario arrivare fino al canale di Rapenburg (al numero 28), la
zona universitaria ed una delle più pittoresche della città. Il museo si
ammira in particolare per l'interessante collezione egizia, per il tempio
di Isis di Taffeh, per quella del Medio-Oriente e per quella
archeologica dei Paesi Bassi. Ad interessare è tuttavia in particolare tutta
la zona, il canale è uno dei più antichi della città ed è circondato da
edifici del Seicento e del Settecento, alcuni di essi furono adibiti in
passato a tradizionali 'hofje', gli antichi ospizi olandesi
(note oasi di calma e tranquillità).
Ad
attrarre il visitatore nella zona non è solo l'affollamento di musei e
gallerie d'arte ma anche un'inusuale concentrazione di biblioteche.
Tra i due canali di Rijn en Schkekade ed il Rapenburg è
situata l'Università di Leida, fondata nel 1575 da Guglielmo I di
Orange,. Ne fa parte la famosa
Biblioteca Universitaria di Leida (Universiteits Bibliotheek)
nella quale sono conservati milioni tra libri e manoscritti preziosi, mappe
e antiche carte geografiche, topografie e disegni antichi. Del grande
complesso fanno parte altrettanti edifici di grande significato accademico,
tra cui la nota Biblioteca Thysiana, l'unico esempio superstite di un
edificio olandese del Seicento progettato originariamente come biblioteca e
rimasto tale.
Leida
è veramente una città incredibilmente varia e ricca di angoli da visitare.
Il giorno sta per finire e domani è in programma la visita ai vari Orto
botanico di Leida (Hortus botanicus Leiden), della fine del XVI secolo,
il più antico orto botanico dell'Olanda, e uno dei più antichi del mondo, il
Municipio rinascimentale
(Stadhuis) e soprattutto il bel Gemeenlandshuis van Rijnland, l'edificio
delle acque del Reno di Leida, situato nella Breestraat e originario del
XII secolo (uno dei più antichi dell'Olanda). Rimangono anche i numerosi
Musei di Leida, come il Museo di Belle Arti (Stedelijk Museum
De Lakenhal) e il Museo Nazionale di Storia Naturale (Naturalis,
Nationaal Natuurhistorisch Museum).
La città di Leida è gemellata in Europa con le città di Krefeld in
Germania,
Oxford in Inghilterra, e
Torun in Polonia
La sera arriva lentamente e le giornate primaverili di Leida si fanno più
lunghe. Non rimane che organizzare la cena in uno dei tanti ristoranti lungo
i canali. Da qui a breve mi raggiungerà un amico di vecchia data, arriva in
treno da
Anversa, a poco più di 130 km da Leida. Non rimane che godersi il
via vai di questa allegra città. Buona Leida a tutti, per ora!
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