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MERIDA - INFORMAZIONI E GUIDA.
Città sito UNESCO, con importanti rovine del periodo romano. Capitale dell'Estremadura,
continua ad affascinare per la sua importanza architettonica e artistica.
Tesori antichi ed elegante giovialità tutta da scoprire.
Mérida sorge in riva al fiume Guadiana ed è una
città sotto tutela UNESCO. Capoluogo dell'Estremadura, in
Spagna, rimane a circa 2 h e 30 minuti di macchina a nord di
Siviglia.
Fu fondata dai Romani con il nome di Emerita Augusta, di cui
ancora oggi rimangono importanti vestigia in tutta la città. Come capitale
della Lusitania (l'antica provincia romana che comprendeva parte del
Portogallo moderno), divenne una delle città più importanti d'Iberia
ed era abbastanza grande da contenere una guarnigione di 90.000 uomini (oggi
la sua popolazione è ferma a 60.119 abitanti, secondo i dati del 2017). |
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La visita a Mérida è molto bella, piacevole se non si scelgono
le ore di punta del caldo estivo. Il clima è comunque mediterraneo
con influenze atlantiche, data la vicinanza della costa portoghese, e
rallegra il viaggio in tutte le stagioni: gli inverni sono miti, con
temperature minime raramente inferiori a 0° C, e le estati sono calde ma con
temperature massime che occasionalmente superano i 40° C (se si escludono i
cambiamenti climatici degli ultimi anni). I periodi dell'anno migliori
per visitarla sono la primavera e l'autunno. Forse doveva essere così
anche in passato, viene da chiedersi quando si ammirano 'probabilmente' le
più impressionanti ed estese rovine romane di tutta la Spagna: sono sparse
per tutta la città e spesso appaiono negli angoli più improbabili, e chissà
cosa tiene ancora nascosto il terreno sotto la vivace e pittoresca città
moderna.
Mérida fu appositamente ideata per i legionari romani e le
loro famiglie, e nel corso del tempo si ritrovò sotto più di un dominio. I
diversi periodi storici hanno influenzato la cultura e i vari tipi di
architettura che si trovano oggi visibili a Mérida. Data la sua vicinanza al
confine con il Portogallo (circa 70 km), Mérida condivide gran parte della
sua storia con il suo vicino più occidentale, diventando una tappa popolare
per chi viaggia da
Madrid
a
Lisbona.
Per chi proviene da sud, potrebbe iniziare a percorrere quello che in
passato era considerato l'antico corridoio commerciale che univa via terra
il Mediterraneo all'Atlantico, attraversando la meseta spagnola.
I Romani lastricarono il cammino, dando origine a quella che sarebbe passata
alla storia con il nome di Ruta de Plata e che va dall'Andalusia
e fino alla Estremadura.
I romani durante il dominio sulla penisola iberica diedero
gran prova di sviluppo territoriale, con infrastrutture capaci di accrescere
l'economia sia locale che di tutto l'impero. Nella Penisola Iberica
costruirono in particolare due grandi strade, che si sovrapposero alla
pre-esistente rete di percorsi locali: la Via Augusta collegava i
Pirenei con
Cadice,
verso il nord Africa, e la Via ab Emerita Asturicam (dove per Emerita
s'intendeva l’attuale Merida) che raggiungeva invece Asturica
(l’attuale Astorga della provincia di Castiglia e León, collegando il sud
con il nord della Spagna. Il nome che oggi conosciamo – Ruta de Plata – non
deriva infatti dal latino, ma effettivamente dalla parola araba al-balat,
che significa pavimentazione a ciottoli e descrive la strada come costruita
dai Romani. Alcuni studiosi ritengono che il nome 'Plata' derivi
dalla parola 'argento' (in spagnolo, plata), ma non c'è alcun
documento storico che confermi un tale commercio lungo questa strada. Quel
che si sa è che in epoca romana la strada era punteggiata da pietre miliari
(una ogni 1478,50 metri, per l'esattezza), alte anche fino ad 1 metro e
mezzo, e che evidenziavano la progressione nell'estensione dei lavori della
stessa strada. Nel tempo, ogni 30 km circa, vennero a crearsi le cosiddette
'Mansiones', delle tappe che poi sarebbero diventate dei villaggi.
L'eredità di Roma in questa parte di Spagna si trova in
particolare lungo la zona a nord della Ruta de Plata, Mérida è
l'esempio più simbolico, corrispondendo anche al tratto più antico della
stessa via, proprio là dove nel 25 a.C. l'imperatore Augusto fondò
Emérita Augusta allo scopo di dare dimora ai soldati 'emeriti'
provenienti dalle legioni veterane delle Guerre Cantabriche.
Mérida divenne la capitale della provincia romana di
Lusitania e una delle città più fiorenti dell'Impero romano. Allo stesso
modo, fu anche un importante centro religioso nei primi anni della
diffusione del Cristianesimo. Sotto i Visigoti la città rimase
palcoscenico principale del regno, poi sorpassata da
Toledo.
I Mori fortificarono la città, poi conquistata nel XIII secolo dal re
cristiano Alfonso IX che la promosse a sede del Priorato di San
Marcos de Leon, dell'Ordine di Santiago, che ebbe l'obbiettivo
iniziale di proteggere il pellegrino in cammino verso
Santiago de
Compostela e, in generale, di difendere la cristianità dai
Mori. Sotto i monarchi cristiani la città si sviluppò piuttosto
lentamente, tanto che nella seconda metà dell'Ottocento registrava solo
3.800 residenti. La Vía de la Plata oggi è una alternativa molto frequentata
alla Via Francese per i pellegrini lungo il
Cammino di
Santiago, e alcune sezioni di questa sono più o meno uguali a
come apparivano oltre duemila anni fa.
Quel che è visibile oggi della Mérida romana è qualcosa
di straordinario. Ricche testimonianze sono ancora presente in quasi ogni
angolo della città. Si potrebbe ammirare il tutto dal Puente Lusitania,
il ponte avveniristico di Santiago Calatrava, che come sappiamo ha
disseminato ponti (e non solo) in tutta Europa, inaugurato nel 1991. Il
nuovo ponte fa da contraltare al ponte romano più antico, costruito
dai Romani e utilizzato per secoli e che si distingue per i suoi 800 metri
di lunghezza e i 60 archi, a suo tempo era uno dei più lunghi dell'Impero.
Da qui si può ammirare una veduta d'insieme della città protetta
dall'UNESCO.
Solo i monumenti storici sono protetti e includono: il
ponte, l'anfiteatro, il teatro, i templi, il circo, l'arco di Traiano e
altri monumenti costruiti dai Romani, nonché i monumenti dei Visigoti e dei
Mori, tutti particolarmente ben conservati a testimoniare il significato
storico di Mérida. Tra questi, il Teatro romano è una delle
costruzioni più emblematiche: ha origine nel I secolo a.C. e può ospitare
6.000 persone; si caratterizza per un palco dominato da due file sovrapposte
di colonne, ornate da sculture di divinità e figure imperiali.
L'Anfiteatro,
invece, che ha visto numerose lotte di gladiatori, conserva alcuni dei suoi
elementi originali, come le tribune e le gallerie. Oggi entrambi i monumenti
vengono utilizzati per gli eventi estivi della città, tra cui Festival
del Teatro classico di Merida, uno dei più importanti del suo genere in
Spagna. Si ammirano poi il Tempio di Diana e l'Arco di Traiano
- una delle porte della città, che sorge ad un'altezza di 15 metri, e il
maestoso Acquedotto di Los Milagros, o Acquedotto dei Miracoli,
che attraversava il fiume Abarregas fornendo la città con acqua dalla
diga romana di Proserpina, ancora conservata. Non finisce qui, perché
sono tanti e altretanti i resti romani della città, ad includere il Museo
Nazionale d'Arte romana, che offre al visitatore la possibilità di
apprezzare più di 36.000 artefatti - tutti trovati a Merida e dintorni – e
conoscere in maniera più approfondita la storia della città e la vita
quotidiana nell'antica colonia romana.
Quelli romani non sono gli unici pezzi di storia presente.
Anche la Mérida araba splende di luce propria in alcuni esempi di
architettura risalente al dominio musulmano: la Cittadella di Alcazaba
è l'esempio meglio conservato, una fortezza costruita sul fiume Guadiana,
raggiungibile attraverso una piccola apertura nel ponte romano e nel cui
interno è conservato un bagno sotterraneo di struttura romana, poi
ricostruito e decorato dai Visigoti. Poco lontano, troviamo il
Conventuale Santiaguista, costruito sotto la giurisdizione dei Cavalieri
dell'Ordine di San Giacomo, oggi dimora del governo della regione. Tra i
siti protetti dall'UNESCO a Mérida consigliamo di non perdere la visita alla
Basilica visigota di Santa Eulalia, del VI secolo, dedicata alla
santa martire cristiana celebrata ogni 10 dicembre dell'anno. All'esterno
della chiesa si trova un santuario un tempo dedicato a Marte, dio romano
della guerra, e sono numerosi i frammenti romani ancora sepolti sotto la
basilica.
In fatto di festival e celebrazioni a Mérida c'è solo
l'imbarazzo della scelta, come ogni città spagnola che si rispetti (compresa
la vicina città di
Cáceres, a circa
50 minuti di macchina), e soprattutto come non poteva non avvenire in
Estremadura, una delle regioni con le tradizioni più sentite di tutta la
Spagna. Tra tutti, la Semana Santa di Mérida con la Via
Crucis ambientata nell'Anfiteatro romano rimane senza dubbio una delle più
spettacolari di tutta la Spagna.
Mérida ha molto da raccontare. Dalla sua storia, alle sue
feste, e non ultima alla sua gastronomia. Le vediamo insieme, per prepararci
un po' di più alla sua visita...
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