Sei qui:
Articoli
informagiovani >
Cosa insegna il referendum svizzero sul tetto agli stipendi
dei manager? Analisi delle implicazioni e delle possibili
applicazioni anche in altri Paesi della recente misura
approvata dagli elettori elvetici per limitare le
retribuzioni considerate eccessive nelle aziende.
Gli svizzeri hanno
approvato con il 67,9% dei voti l'Iniziativa
Mionder, il referendum di iniziativa popolare
contro le remunerazioni eccessive dei dirigenti dei
manager privati o pubblici.
Il malcontento
dell'opininione pubblica svizzera era palpabile,
soprattutto dopo il caso di Daniell Vasella,
presidente uscente della Novartis, a cui era
stata accordata una buona uscita (legata a una
clausola di non concorrenza di oltre 72
milioni di franchi svizzeri (circa 60 milioni di
euro). Oppure il il numero uno di Credit Suisse,
Brady Dougan, è arrivato a incassare la
bellezza di 60 milioni di franchi", poco meno di 50
milioni di euro.
Ma anche in Italia ci sono
stati casi simili, basti ricordare la buona uscita
di Alessandro Profumo in Unicredit per 40
milioni di euro, i casi Matteo Arpe (37
milioni), Cesare Romiti (che prese 101
milioni, record!), Cimoli, Ligresti,
Tronchetti Provera, Gesare Geronzi (16
milioni di buonoscita Monte Paschi e le decine e
decine di casi più piccoli insieme alle
remunerazioni di manager pubblici e privati e quelle
di alti dirigenti di stato che, nonostante anni di
crisi, sono sempre cresciute, alla faccia dello
stipendio medio degli italiani di 1200 euro. *
Intanto una cosa strana è che il
Sole24ore cartaceo di lunedì 4 Marzo, il giorno dopo il
referendum, non ha parlato di questa notizia (oggi, c'è un
pezzo riassuntivo di Gianni Dragoni a pagina 24, ma che
parla più che altro di bonus in entrata e in uscita). L'altra
notizia non notizia è che in un paese come l'Italia in
recessione ormai da alcuni anni gli stipendi dei manager
pubblici e privati continuano a salire mentre il resto
dell'Italia continua ad affondare. Altro che "reddito di
cittadinanza" per tutti. Una delle proposte del
movimento M5S alle recenti elezioni è stata quella di
ridurre il tetto degli stipendi pubblici a uno a dodici. In
poche parole nessun manager pubblico o privato può
guadagnare più di 12 volte il quadro salariale più basso
dell'azienda. Questo sistema avrebbe indubbi benefici non
solo per l'azienda ma anche per i lavoratori inducendo gli
amministratori che volessero guadagnare di più a pensare
di fare guadagnar meglio prima di tutto i loro dipendenti.
Ora che tutti inseguono Grillo sul
suo terreno per fare votare la fiducia a un governo che sta
per nascere vedremo se l'esempio della Svizzera verrà
seguito. Anche i manager pubblici si sono sempre fatti scudo
del fatto che i loro omologhi privati guadagnavano molto di
più e che un taglio ai loro compensi avrebbe significato una
possibile perdita di competenze nella pubblica
amministrazione. Bene, è ora (ma lo era ora anche prima) di
dare l'esempio. Ci riusciranno? Insegnerà qualcosa il risultato
del referendum svizzero? L'indubbio vento del cambiamento
soffierà anche in quella direzione.
* Le cifre sui compensi
sono fonte del Sole24ore
Torna su
Ringraziandovi per il vostro continuo
supporto, Informagiovani Italia vi ringrazia. Per qualsiasi
commento su questo e altri articoli scriveteci a
info@informagiovani-italia.com
|