Storia di Valencia
  
Valencia, città di mare fondata dai romani, è stata nella storia il
centro di molte variegate culture che hanno lasciato tracce indelebili nel
carattere della città, dai romani ai visigoti, dagli arabi agli aragonesi.
Oggi Valencia è tutto questo, un unico concentrato di culture mediterranee. È
noto che le popolazioni iberiche si stanziarono nella regione che
oggi ospita Valencia; nel territorio che oggi costituisce la struttura
urbana della città, tuttavia, non vi fu alcun insediamento da parte di
queste tribù.
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Le
prime strutture urbane comparvero intorno al 138 a.C. grazie ai temporanei
insediamenti delle truppe romane provenienti dalla Campania,
nell’Italia peninsulare. Pian piano questi piccoli insediamenti si
trasformarono in piccole legioni che si estesero grazie alle donazioni
ricevute dai militari a premio del loro servizio. Fu così che iniziarono i
primi insediamenti di espansione dell’odierna Valencia. Il suo nome in
origine era Valentia, originato pare in onore dell’orgoglioso e
affidabile insediamento degli uomini di Roma.
Nel 75 a.C. la Repubblica di Roma fu perfava da una serie di guerre civili e
anche Valencia non ne fu risparmiata; essa venne rasa al suolo da Pompeo
rimanendo una città fantasma per quasi mezzo secolo.
All’inizio del nuovo millenio, un nuovo influsso di coloni romani
ripopolò l’area iniziandone lo sviluppo urbanistico e territoriale.
La struttura del piccolo insediamento romano si concentrava in un forum
centrale con dei complessi amministrativi e religiosi, circondati da una
struttura che, secondo antichi canoni di geometria urbanistica, conteneva le
ville della nobiltà. La Valencia dei romani era conosciuta per essere
riccamente decorata con marbi e dipinti dall’elevato stile architettonico.
Era inoltre compresa un'arena che poteva ospitare ben
oltre 10.000 persone.
La
lenta decadenza dell’Impero Romano segnò anche quella della Valencia
romana, tanto che nel 304 d.C. arrivarono nuovi e radicali cambiamenti per
la città. Il primo grande evento fu quello legato al martirio di San
Vicenzo (oggi Santo patrono di Valencia) catturato e torturato dai
romani per aver orgogliosamente difeso la sua fede cristiana. Nei 9 anni
successivi il cristianesimo divenne la religione ufficiale
dell’Impero Romano, e la comunità cristiana di Valencia, galvanizzata
dal culto di San Vincenzo, ebbe la forza e il coraggio di radunarsi nella
presa del Senato romano della città. Al suo posto venne creato un grande
complesso episcopale.
Nel V secolo Valencia venne conquistata dai Visigoti e controllata
dalla monarca di Toledo che si dimostrò un cattivo amministratore;
l’economia era in discesa, le tasse sempre più alte e la struttura
urbanistica quasi in rovina. Nel frattempo i Mori iniziavano la propria
espansione dal nord Africa alla penisola Iberica, era il 625 d.C.
I
Mori entrarono a Valencia nel 711 senza incontrare una eccessiva
resistenza, proclamando l’inizio di un’altra era (a Valencia e nella Spagna
intera). Essi ebbero una delle maggiori influenze nella città, che si
sviluppò al suo massimo splendore attraverso il commercio delle olive, del
riso, della carta, della seta, e ancora della ceramica e di altri materiali
preziosi. Di questo periodo rimangono ben conservati splendidi
rappresentativi monumenti cittadini come le antiche mura, Portal
de Valldigna, il bagno pubblico Baños del Almirante, la
Cattedrale e la torre di Valencia e il El Miguelete.
Nel 1094, Rodrigo Díaz de Vivar conosciuto come El Cid Campeador,
conquistò Valencia per i regni cristiani della Spagna (cinque anni prima la
caduta di Gerusalemme). Diversi anni più tardi tuttavia la citta ricadde in
mano musulmana con la conquista da parte degli Almoravidi.
Nel 1238, Giacomo I di Aragona riconquistò la città fondando il
Regno di Valencia, un regno autonomo tra gruppi di staterelli da lui
governati. Il giorno di entrata del re a Valencia è ancora oggi
rappresentato e celebrato nella storica manifestazione culturale della
parata dei Mori e dei Cristiani.
Durante il XV e XVI secolo Valencia era sotto il suo massimo
sviluppo, la sua Golden Age, divenendo una delle citta' piu' potenti
del mediterraneo. Lo sviluppo di Valencia fu caratterizzato da una
straordinaria crescita culturale e artistica, e anche sociale
e ovvimanete commerciale. Di questo periodo abbiamo artisti come
Joanat Martorell (autore della prima moderna novella europea Tirant lo Blanc),
Ausias March, Roigh de Corrella, Isabel de Villena, Jordi san Jordi, Jaume
Roig e molti altri artisti che hanno fatto di Valencia uno dei massimi
centri culturali di tutta la Spagna. Genuino rappresentate dello splendore
della Valencia del XV secolo è l’imponente La Lonja de la Seda
costruita come simbolo del nuovo apogeo cittadino.
Il
XVIII secolo fu caratterizzato da un difficile periodo politico ed
economico. L’economia della città venne completamente abbattuta con
l’espulsione della cultura moresca e di quella ebrea. Iniziarono i primi
conflitti tra la nobiltà e il resto della popolazione e gli scioperi da
parte dei primi sindacati di categoria e degli artigiani.
Durante la Guerra di Secessione spagnola, Valencia si schierò con
l'Arciduca Carlo d'Austria; dopo la vittoria della fazione opposta formata
da Filippo V di Borbone (nella battaglia di Almansa nel 1707) furono aboliti
i privilegi locali di cui la città godeva. Da quel momento in poi per la
Valencia iniziò un periodo di decadenza durato due secoli.
Dal XIX secolo la storia di Valencia è quella che segue la tendenza
della Spagna e delle altre città della nazione. Il liberalismo e
assolutismo reazionario arrivarono dalla vicina Francia all’indomani
della Rivoluzione Francese.
I
francesi lasciarono Valencia nel 1813 mentre la monarchia spagnola
fu ristabilita con l’incoronazione di Ferdinando VII;
l’assolutismo trovò nuovi mezzi e il liberalismo nuove repressioni. Una
crescente forma di Nazionalismo era ormai attivo anche nella città di
Valencia, così come gli effetti della Rivoluzione Industriale.
Dal 1898 la storia di Valencia si confonde con quella della Spagna intera,
tra la Guerra Civile, la dittatura di Franco e la rinascita
sociale, economica e culturale della Spagna del XXI secolo
all'interno della Unione Europea.
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