Xavier de Maistre

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Xavier de Maistre (1763-1852) è stato uno scrittore italiano sabaudo di lingua francese, suddito del Regno di Sardegna, del periodo romantico, noto soprattutto per il suo romanzo "Viaggio intorno alla mia camera". Nato in Savoia, Maistre fu un militare di carriera e partecipò alle guerre napoleoniche. Dopo aver lasciato l'esercito, si dedicò alla scrittura. Il suo stile narrativo si caratterizza per la ricchezza delle immagini e la capacità di trasmettere l'atmosfera delle ambientazioni descritte. FacebookTwitterYoutubeScrivi a Informagiovani Italia

 

Xavier de Maistre (o Saverio de Maistre nella forma italianizzata) nato a Chambéry in Savoia (nell'allora Regno di Sardegna) l'8 novembre 1763 e morto a San Pietroburgo il 12 giugno 1852, è stato un personaggio eclettico e versatile del suo tempo,  uno scrittore francofono della Savoia, un pittore e un generale al servizio dello zar Alessandro I di Russia, vivendo una vita lunga e piena di avvenimenti.

Xavier de Maistre era il dodicesimo figlio di quindici, di cui cinque maschi e cinque femmine sopravvissero. Suo padre, François-Xavier Maistre, fu presidente del Senato di Savoia. Sua madre, Marie-Christine de Motz, morì quando lui aveva dieci anni. Suo fratello maggiore, Joseph de Maistre, politico e scrittore, assumerà pienamente il ruolo di suo tutore; anche gli altri fratelli e sorelle contribuirono alla sua educazione. Nella sua infanzia Xavier, ricevette lezioni di francese e di disegno che segnarono il suo destino, dall'abate André Isnard, parroco di La Bauche, quando fu mandato in collegio. Il piccolo Xavier, fu un bambino gentile, timido e sognatore; era chiamato "Ban" o "Bans" (forse un diminutivo di "baban", una parola che significa "storno" o "pigliamosche" in dialetto savoiardo), un soprannome che conservò per tutta la vita (firmò alcune delle sue lettere e alcuni dei suoi quadri "Bans" o "X. B." per "Xavier Bans").

Non aveva ancora diciotto anni quando si arruolò il 13 giugno 1781 nel corpo di fanteria del reggimento dei Marines, della Marina Reale del Regno di Sardegna, ad Alessandria. Questo reggimento era allora di stanza anche Chambéry, Pignerol, Fenestrelle e Torino.

Il 6 maggio 1784, Xavier de Maistre si offrì volontario per partecipare a un giro in mongolfiera. Questo evento fu eccezionale in Savoia: fu la prima spedizione sperimentale in volo libero dopo la dimostrazione dei fratelli Montgolfier; l'evento avvenne il 5 giugno 1783 ad Annonay, dopo l'ascesa di Pilâtre de Rozier il 19 ottobre 1783, e, in totale, l'ottava dopo le imprese dei pochi pionieri dell'aerostazione. L'ingegnere Louis Brun procedette alla realizzazione del pallone, il cui finanziamento fu assicurato da una sottoscrizione proposta ai Savoiardi, su iniziativa dei fratelli de Maistre. Xavier, che indossava un'uniforme della Marina Reale, prese il suo posto nella cesta, nascondendosi sotto un telone per non essere visto da suo padre, che era ostile al suo progetto (e giustamente preoccupato). Louis Brun prese i comandi e, tra gli applausi della folla, il pallone si alzò dal parco del castello di Buisson-Rond, a Chambéry, per atterrare nelle paludi di Challes-les-Eaux, dopo un viaggio di quattro chilometri. I fratelli de Maistre furono accreditati per la pubblicazione del prospetto per il lancio del progetto, pubblicato il 1 aprile 1784, e della lettera contenente un rapporto dell'esperimento aerostatico a Chambéry, pubblicata il maggio seguente.

Xavier de Maistre fu nominato cadetto il 4 ottobre 1784, sottotenente il 3 marzo 1785 e tenente il 24 settembre 1790. Nel 1793, il suo reggimento, combattendo contro le truppe rivoluzionarie francesi, si ritirò al Piccolo San Bernardo. Faceva parte della colonna che, comandata dal duca di Montferrat, passò l'estate sulla montagna e prese alloggio d'inverno ad Aosta. Andò a cercare la sua famiglia che si era rifugiata lì nel 1792, dopo l'invasione francese della Savoia. Approfittò del tempo libero per approfondire le sue conoscenze letterarie, sotto la guida dei padri dell'ordine dei Barnabiti della città. Il suo soggiorno fu anche segnato dai disegni e dai ritratti di famiglia che lasciò in eredità ai suoi parenti e dai suoi dipinti di paesaggi della Valle d'Aosta. Rimase cinque anni ad Aosta, fino al 1799. Volendo perfezionare i suoi studi, prese lezioni di retorica da padre Frassy e di filosofia da padre Tavernier, entrambi insegnanti al Collegio Saint-Bénin (oggi uno spazio espositivo di proprietà della regione Valle d'Aosta). Si dedicò anche alla pittura. Esistono due paesaggi disegnati da lui: uno rappresenta il ponte di Châtillon, l'altro le fabbriche di Léverogne (nel comune di Arvier). Ebbe una conversazione con un lebbroso, Pierre-Bernard Guasco, che viveva in una torre vicino all'ex Ospizio della Carità, chiamata in seguito "Torre dei Lebbrosi". Questo incontro fu l'origine del suo futuro romanzo, Le Lépreux de la cité d'Aoste (Il Lebbroso della città di Aosta). La sua esperienza aostana fu legata in modo particolare dalla storia d'amore con Marie-Delphine Pétey, vedova del notaio Jean-Joseph Barillier, che soprannomina Elisa. La presenza di Xavier de Maistre ad Aosta è ricordata, tra l'altro, dalla strada che va dalla scuola "Monseigneur Jourdain" al Gran Seminario, fino alla piazza Emile Chanoux, che gli è stata dedicata.

Nel 1794 scrisse il Voyage autour de ma chambre (Viaggio intorno alla mia camera) la sua opera più conosciuta, durante i quarantadue giorni di arresto che gli furono dati nella sua stanza nella cittadella di Torino per aver combattuto un duello contro un ufficiale piemontese di nome Patono de Meyran, dal quale uscì vincitore. Un primo duello lo aveva già contrapposto ad un altro compagno, il tenente Buonadonna. Fu nominato capitano dell'esercito sardo il 26 gennaio 1797. La sua carriera militare non aveva prospettive molto favorevoli dopo 16 anni di servizio! Ma il destino doveva decidere diversamente.

Nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 1798, Carlo Emanuele IV di Savoia abdicò, sciolse il suo esercito e si rifugiò in Sardegna. Xavier de Maistre fu messo in posizione di ufficiale senza stipendio a Torino. Il suo futuro sembrava compromesso, quando un caso fortunato venne in suo soccorso: il principe Pëtr Ivanovi? Bagration, comandante dell'avanguardia dell'esercito russo, stava cercando un ufficiale dell'ex esercito sardo che conoscesse la guerra di montagna. Xavier de Maistre accettò immediatamente questa proposta e il 4 ottobre 1799 entrò nell'esercito russo con il grado di capitano. Ma si unì dopo la battaglia: l'esercito russo era in fase di ritirata! Arrivò in Svizzera (a Coira), al quartier generale del generale Miloradovich e raggiunse a piedi il generale Bagration a Feldkirch, che gli chiese di fare il suo ritratto: iniziò sul posto. Bagration era considerato uno dei più validi e coraggiosi generali del periodo delle guerre napoleoniche (Stalin durante la Seconda Guerra Mondiale, chiamerà "Offensiva Bragation" nel 1944 l'ultimo atto della guerra che porterà alla sconfitta della Germania Nazista).

La nuova vita di Xavier de Maistre cominciava  con un'uniforme verde mela, con un colletto e rivestimenti color mattone. Gli fu fornito anche un cavallo e fu ammesso alla tavola del generale o del granduca Costantino Pavlovich di Russia. Le sue lettere provenienti da Lindau e firmate "Bans, capitano piemontese, in servizio nell'avanguardia russa". La presenza dell'autore del "Voyage" fu presto conosciuta e la sua opera fu tradotta in tedesco. Arrivò a Ratisbona il 15 dicembre 1799 e dipinse il ritratto della principessa di Tour e Taxis, sorella della regina di Prussia. Il 31 dicembre 1799, a Praga, fu legato al generale in capo Suvorov, capo supremo dell'esercito russo (il generale imbattibile, gli viene riconosciuta l'imbattibilità in più di 60 grandi battaglie), e si offrì di dipingere il suo ritratto. Non c'è nulla nella sua corrispondenza che dimostri che abbia partecipato direttamente alla battaglia di Novi o alla battaglia di Zurigo, contrariamente all'opinione di alcuni dei suoi biografi18. Queste due battaglie sono precedenti al suo impegno nell'esercito russo.

Xavier de Maistre scrisse il 17 marzo 1800 da Kobryn che Suvorov era malato. Il grande generale, caduto in disgrazia per volontà dello zar Paolo I, morì a San Pietroburgo il 18 maggio 1800, e fu fedelmente assistito da de Maistre fino alla fine. Dopo la morte di Suvorov, il capitano de Maistre chiese di essere congedato dall'esercito. Raccomandato dal Granduca Constantin Pavlovitch, fu messo a San Pietroburgo sotto la protezione del principe Gagarin. Il 28 settembre 1801, lo accompagnò a Mosca per assistere all'incoronazione dello zar Alessandro I di Russia, che succedette a suo padre, Paolo I, assassinato il 23 marzo 1801. Da allora visse a Mosca, nel palazzo della principessa Maria Anna Petrovna Chakhovskoï, che lo ospitò vicino alla Piazza Rossa; aprì uno studio di pittura che divenne di moda. I suoi ritratti incontrarono un certo successo tra la nobiltà russa.

Il 25 gennaio 1802, ricevette una lettera dal principe Dolgorouky, aiutante di campo generale dell'imperatore, che gli annunciava il congedo assoluto con il grado di maggiore, il permesso di indossare l'uniforme e una buonuscita. L'11 febbraio 1803, il fratello Joseph de Maistre fu nominato ministro plenipotenziario del re di Sardegna presso lo zar. Raggiunse San Pietroburgo il 13 maggio, dopo essere passato per Roma dove fu ricevuto in udienza da Papa Pio VII. I due fratelli si incontrarono di nuovo diverse volte nel 1803 e nel 1804. Ma fu solo nel 1805 che Xavier venne da Mosca per stabilirsi a San Pietroburgo. Fu poi nominato direttore della biblioteca e del museo dell'Ammiragliato dall'ammiraglio Tchitchagov, su richiesta di Joseph. Il 26 agosto 1809, rientrò nell'esercito e fu nominato colonnello e si unì all'esercito russo che combatteva nel Caucaso, il che ispirò il romanzo I prigionieri del Caucaso (Les prisonniers du Caucase). Fu gravemente ferito il 15 novembre 1810, nella battaglia di Akaltsikhe, in Georgia. Divenne in seugito un membro dello staff dello zar durante la campagna di Russia. In un breve resoconto, Histoire d'un prisonnier français, racconta ciò che ha visto durante la ritirata dalla Russia (che restò inedito fino al 1877). Fu nominato generale il 18 luglio 1813, e prese parte alla campagna di Sassonia, poi a quella del 1815.

Sposò il 19 gennaio 1813 Sophie Zagriaski (che allora aveva 34 anni contro i 50 di de Maistre) nipote della principessa Chakhovskoï, damigella d'onore della corte imperiale, e zia della moglie del grande poeta e scrittore russo Aleksandr Sergeevi? Puškin. Il matrimonio fu celebrato a Corte in presenza dei monarchi russi. La coppia visse nel Palazzo d'Inverno e diede alla luce quattro figli, da due di loro Alexandrine e Andre, morirono prematuramente (a otto e tre anni).

Il 23 aprile 1820 Xavier de Maistre fu eletto all'Accademia delle Scienze, delle Belle Lettere e delle Arti di Savoia, con il titolo accademico titolare.

Il 1° dicembre 1825, lo zar Nicola I di Russia succedette a suo fratello Alessandro I che era appena morto. Xavier de Maistre fu testimone del disordine dell'insurrezione decabrista del 14 dicembre 1825 (un tentativo di abbattere la monarchia assoluta zarista), che fu repressa nel sangue dal nuovo sovrano. Di fronte a queste circostanze e per salvare i loro due figli superstiti - Cathinka e Arthur - dal clima rigido della Russia, Xavier e Sophie de Maistre decisero di partire per l'Italia, su raccomandazione del loro medico. Rimasero lontani da San Pietroburgo per una dozzina d'anni, dal 1826 al 1838. Fu a Firenze che Xavier de Maistre incontrò il poeta Alphonse de Lamartine nel settembre 1828 dove questi si trovava in qualità di segretario d'ambasciata presso il Gran Ducato di Toscana. Lamertine dedicò allo scrittore savoiardo un lungo poema. I due uomini si incontrarono di nuovo dieci anni dopo, il 26 settembre 1838, nella casa del poeta a Saint-Point.

Nonostante le cure ricevute e i benefici del clima italiano, entrambi gli altri figli di de Maistre morirono durante il loro soggiorno a Napoli e Castellammare di Stabia, l'ultimo, Arthur, all'età di sedici anni, nell'ottobre 1837 (la figlia Catherine venne sepolta nel cimitero di Livorno). È sepolta nel cimitero di Livorno.. Nell'aprile del 1838, Xavier de Maistre decise di tornare in Russia con sua moglie, passando dalla Savoia. Sua cognata, vedova dal 1836 di suo fratello Nicolas, offrì loro ospitalità nel castello di Bissy, vicino a Chambéry.

Nel 1839, incontrò a Parigi il critico letterario Charles-Augustin Sainte-Beuve, che scrive un articolo su di lui. Il 2 luglio 1839, la coppia tornò finalmente a San Pietroburgo. Il 20 agosto 1841, si trasferirono nella casa Jadimirsky, al numero 11 del molo Moïka. Xavier de Maistre scoprì che la società era diversa da quella che era stata prima della sua partenza. Riprese a dipingere e si interessò all'invenzione della dagherrotipia, che prevedeva un grande beneficio per la riproduzione delle incisioni. Fino al 1846, ebbe una relazione epistolare continua con Rodolphe Töpffer, di cui aveva contribuito a far conoscere le opere in Francia. Sua moglie Sophie Zagriaski, morì il 18 agosto 1851. Xavier de Maistre 10 mesi dopo il 12 giugno 1852. Nonostante fosse cattolico, fu sepolto nel cimitero luterano di San Pietroburgo, conosciuto come Smolensk, sull'isola dei Dekabristi, vicino al fiume Smolenska, questo cimitero serviva come luogo di sepoltura per i cristiani non ortodossi, sia cattolici che protestanti.

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