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Lavorare in Europa>
Genesi, principi cardine e impatto di questa "costituzione
sociale" volta a garantire in modo vincolante standard
minimi in ambito di occupazione e welfare.
L'adozione
di una Carta dei diritti sociali fondamentali
rispondeva all'esigenza di non trascurare la dimensione
sociale nel quadro dei lavori volti a realizzare un mercato
unico nella Comunità. Il 9 dicembre 1989, nell'ambito del
vertice di Strasburgo, i Capi di Stato o di governo di
undici Stati membri hanno adottato con una dichiarazione il
testo della "Carta".
Adottata nel 1989 stabilisce i principi generali su cui si
basa il modello europeo di diritto del lavoro. |
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Principi
La Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei
lavoratori stabilisce i grandi principi sui quali si basa il
modello europeo del diritto del lavoro e, più in generale,
il posto che occupa il lavoro nella società. Essa comprende
le seguenti rubriche:
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la libera circolazione dei lavoratori,
-
l’occupazione e le retribuzioni,
-
il miglioramento delle condizioni di lavoro,
-
la protezione sociale,
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la libertà d'associazione e di contrattazione
collettiva,
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la formazione professionale,
-
la parità di trattamento tra uomini e donne,
-
l’informazione, la consultazione e la partecipazione dei
lavoratori,
-
la protezione della sicurezza e sicurezza sul luogo di
lavoro,
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la protezione dei bambini, degli adolescenti, degli
anziani e delle persone disabili.
I diritti sociali sanciti dalla Carta verranno applicati a
seconda dei casi, a livello degli Stati membri o a livello
della Comunità europea, nel quadro delle competenze
specifiche.
Tali diritti sociali rappresentano una base di principi
minimi, comuni a tutti gli Stati membri dell’Unione europea
(UE). Le disposizioni della carta sono state riprese dal
trattato di Lisbona (articolo 151 del trattato sul
funzionamento dell’UE) e dalla carta dei diritti
fondamentali dell’UE.
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