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Lavorare in Europa
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Lavoro alla pari estero - Au pair: Esame dettagliato delle modalità,
vincoli, aspetti contrattuali e testimonianze di chi ha scelto l'esperienza
di soggiorno all'estero come assistente familiare per conoscere altre
culture.
Un altro modo per vivere un periodo all’estero è il
lavoro alla pari.
È un veicolo attraverso il quale si può imparare una lingua straniera
entrando direttamente in contatto con la cultura ma soprattutto con la
quotidianità di un altro paese.
Molto spesso le vacanze studio hanno costi molto elevati che non
tutti possono permettersi di affrontare per cui il lavoro alla pari è il
modo più semplice di imparare una lingua spendendo pochissimo.
Con il lavoro alla pari ci s’inserisce all’interno di un contesto familiare
diverso dal proprio, si devono accettare delle regole diverse e si deve
cercare di adottare un comportamento flessibile e rispettoso.
Naturalmente, di solito, le famiglie che decidono di ospitare dei ragazzi
alla pari hanno delle vedute molto ampie, sono certamente persone dinamiche
e aperte all’internazionalità e alle altre culture, ciò nonostante dovrete
sempre ricordare di non essere a casa vostra e quindi il rispetto è la prima
regola per una buona convivenza.
La prima tappa, dopo aver deciso il paese di destinazione, è mettersi in contatto una famiglia
residente nel paese in cui si vuole andare. Una volta arrivati a
destinazione la famiglia garantisce vitto, alloggio e una paga settimanale
in cambio della cura dei bambini e di alcuni lavori domestici.
Il lavoro si chiama alla pari (au pair) poiché ci s’inserisce
all’interno del nucleo familiare con gli stessi diritti e gli stessi doveri
degli altri elementi alla pari, appunto.
Come si trova una famiglia disposta ad accoglierci:
1 -
passaparola, mettetevi in contatto con chi ha già vissuto questa esperienza
e fatevi consigliare;
2 -
cercate tra gli annunci che si trovano nei periodici italiani o
stranieri più o meno specializzati e anche e soprattutto su internet, ci
sono siti specializzati che mettono in contatto au pair e famiglie, la
registrazione è gratuita nella maggior parte dei casi;
3 -
servirsi di un’agenzia che funga da intermediario.
Questo se avete urgenza di partire e volete avere un referente in carne e
ossa sul luogo dove andate, un referente con cui potere colloquiare e a cui
rivolgersi in caso di problemi da risolvere.
In particolare per il lavoro alla pari a
Londra,
per
informazioni contattate in Italia il numero 0573 17 16
085
www.londonschools.info
Se la destinazione che hai in mente
è Dublino,
leggi lavoro
alla pari a Dublino.
Tutte e 3 le soluzioni presentano dei pro e dei contro soprattutto perché
quando si parte da soli, bisogna mettere in conto possibili imprevisti e anche
perché quando si tratta di un lavoro alla pari non c’è un contratto che
stabilisce diritti o doveri a volte quindi forse è meglio affidarsi a
un’agenzia così che nel caso dovessero esserci problemi con la famiglia
potete cercare di cambiarla oppure usare l’agenzia come tramite per
risolvere i problemi, naturalmente i contro riguardano il fatto che
l’agenzia ma sarete supportati e non dovrete fare tutto da sole/i.
Di solito le organizzazioni che fanno da intermediario per il lavoro alla
pari chiedono commissioni che si aggirano attorno ai 200 euro che
comprendono una garanzia riguardante la serietà della famiglia, che tuttavia
non è assoluta, e anche facilitazioni di diverso tipo, inoltre, tramite
l’agenzia è possibile anche conoscere altri ragazzi che decidono di partire
come “alla pari" come voi.
Le strutture che Italia si occupano di fare da intermediario sono
molteplici e vanno dalle associazioni culturali ai tour operator. Grazie al
web potrete contattare agenzie anche sul luogo, sono di solito più
economiche.
Requisito fondamentale che bisogna avere, oltre ad una conoscenza almeno
scolastica della lingua è quello di saperci fare con i bambini,
sapersi relazionare con loro, dato
che è con loro che si dovrà passare la maggior parte del tempo in famiglia.
Le ragazze italiane sono molto richieste.
L'età per essere au pair è solitamente dai 18 ai 40 anni,
sono preferite ragazze/i che non fumano
vista la presenza di bambini, spesso piccoli. Il periodo
di soggiorno minimo richiesto è di 3 mesi in estate, in
generale 6 mesi/1 anno. La dote essenziale è, comunque, l’adattabilità e la flessibilità. Come sempre la dote più grande che bisogna avere è quella di essere aperti
ad una nuova cultura e ai modi di fare diversi degli altri paesi.
Non sono richiesti attestati speciali, sono gradite/richieste referenze
scritte su precedenti esperienze. Avere la patente può essere importante per
certe famiglie ma non è indispensabile. Settimanalmente viene corrisposta
una paghetta, che varia da paese a paese, in genere 100/150 euro. Le
ore di lavoro richieste variano da 25 a 35, ed avete diritto a un giorno
libero. Può essere richiesto di fare babysitting una o due volte alla
settimana. Oltre ad accudire i bambini si fanno faccende leggere in casa
(soprattutto relative ai bambini, cucinare, mettere a posto la cucina, tenere
in ordine la camera dei piccoli, provvedere ai loro vestiti ecc.) ma molto
dipende dalla famiglia e dagli accordi che con questa prenderete. Sarebbe
utili per entrambi, famiglia e au pair, redigere una specie di piano
settimanale delle cose che la au pair dovrà fare, in modo da sapere cosa ci
sarà richiesto di fare. Niente di dettagliato ma un piano semplice, che
comunque sarà utile per chiarirsi le idee. Nello specifico chiedete, quali
attività svolgono i bambini, cosa gli piace fare e anche quali
faccende domestiche dovrete fare, quale sarà la paghetta, quale sarà il
vostro giorno libero. Prima di accettare un'offerta parlate con i genitori
via skype almeno una volta, per cercare di "sentire" che effetto vi fa.
Ovviamente ci sarà imbarazzo, mettetelo in conto, ma avrete una prima idea
della famiglia. Fate due parole anche con i bambini, passerete molto tempo
con loro. Valutate più di una famiglia se possibile e poi buttatevi, seguite
anche le vostre sensazioni e se una volta partite/i incontrate problemi, è
normale, parlatene e vedrete che si risolvono facilmente. Le famiglie
straniere sono spesso aperte e ben disposte a venirvi incontro (pensate che
vi affidano i loro figli e non vi conoscono affatto!).
Partite, provate, sbagliate e riprovate, questa è la vita! Avete tutto il
diritto di provare e sbagliare, non vi arrendete e tutto si sistemerà per il
meglio!
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