I diritti una volta ottenuto il lavoro

 

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I Diritti una volta ottenuto il lavoro in Europa. Disamina della corposa normativa europea e nazionale a tutela dei lavoratori continentali in termini di salario, ferie, salute, sicurezza e previdenza.

 

Per i diritti di previdenza sociale, una volta trovato un lavoro in un altro Paese, normalmente si diventa affiliati al regime di previdenza sociale di tale Paese

Si ha diritto a tutte le prestazioni di previdenza sociale alle stesse condizioni dei cittadini del Paese cessando di versare contributi nel Paese di provenienza e cominciando a farlo in quello ospite. I contributi precedentemente accumulati non vanno persi, poiché tutti i Paesi dell'UE tengono conto dei periodi trascorsi in altri Paesi dell'UE nel calcolo delle prestazioni.

Per le prestazioni sociali, l'interessato e la sua famiglia hanno diritto alle stesse prestazioni dei cittadini del Paese di lavoro, a partire dal momento in cui egli inizia a lavorare in tale Paese

Le prestazioni sociali comprendono qualsiasi tipo di prestazione economica, fiscale, culturale o sociale, erogata ai cittadini del Paese. Il lavoratore europeo, e la sua famiglia, ha dunque diritto a integrarsi pienamente senza alcuna discriminazione nel Paese in cui lavora. Se, pertanto, tale Paese d'ai suoi cittadini un prestito senza interesse alla nascita di un figlio, anch'egli beneficerà di tale prestazione e avrà gli stessi diritti degli altri cittadini rispetto all'abitazione (per esempio, accesso all'edilizia popolare locale).

Poiché in generale, le prestazioni sociali sono stabilite da ogni singolo Stato membro, esse variano da un Paese ad un altro. Occorre dunque sempre chiedere alle autorità nazionali del Paese in cui si lavora informazioni precise sulle prestazioni sociali erogate in tale Paese.

Per quanto riguarda i familiari, essi hanno il diritto di accompagnare l'interessato o di raggiungerlo nel Paese in cui lavora. Si intende per famiglia il coniuge, i figli fino a 21 d'età (e oltre, se a carico), i genitori e i suoceri. I membri della famiglia che accompagnano l'interessato hanno diritto a ricevere una carta di soggiorno o un documento di validità uguale a quella dell'interessato. Anch'essi hanno diritto senza limitazioni a lavorare nel Paese di accoglienza.

I familiari hanno diritto a fruire dei sistemi di istruzione generali e professionali disponibili in tale Paese. I figli hanno il diritto di beneficiare degli stessi sostegni pedagogici elargiti ai bambini di tale Paese

Ai familiari provenienti da un Paese non membro dell'UE, il Paese di accoglienza può richiedere il visto d'ingresso, che dovrebbe essere rilasciato gratuitamente, facilmente e senza eccessive formalità dalle competenti autorità consolari

Chi rientra nel Paese che paga l'indennità di disoccupazione prima della scadenza dei tre mesi, continuerà a ricevere la propria indennità di disoccupazione in tale Paese.

Chi fa ritorno al proprio Paese d'origine dopo avere lavorato in un altro Paese, è di nuovo assicurato in base alla legislazione del Paese d'origine. Egli cessa di versare contributi nell'altro Paese e riprende a versarli alla Previdenza sociale del Paese d'origine. Non si perdono i diritti acquisiti in precedenza, perchè ogni Paese dell'UE tiene conto dei periodi trascorsi in altri Paesi dell'UE nel calcolo del diritto alle prestazioni.

Ciò è particolarmente importante per le pensioni. Quando si raggiunge l'età della pensione, ogni Paese dove si è stati assicurati per almeno un anno verserà una pensione di vecchiaia: chi, ad esempio, ha lavorato in tre Paesi, riceverà tre pensioni di vecchiaia distinte, una volta raggiunta l'età della pensione.

Ciascuna di esse verrà calcolata secondo la carriera assicurativa dell'interessato in tale Paese. Chi, in esso, è stato assicurato a lungo, otterrà una quota elevata della pensione completa; chi lo è stato per un periodo relativamente breve, riceverà una quota inferiore.

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