Cosa sono i contratti atipici?
  
Li chiamano lavoratori "atipici": fanno parte dell'oceano di consulenti e collaboratori che prestano servizio per le aziende piccole e grandi. E sono sempre più numerosi: dal '92 a oggi, in Italia, sono aumentati
in maniera esponenziale e stanno diventando la regola piuttosto che l'eccezione. Si parla di contratto atipico in contrapposizione
con il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, ma in realtà
il concetto di atipico comprende tutte le manifestazioni di lavoro fuori
dall'inquadramento formale nei modelli previsti dal legislatore. l
lavoro atipico più diffuso è il lavoro a tempo determinato.
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Altri contratti
sono: lavoro part-time, formazione lavoro, apprendistato, lavoro temporaneo,
lavoro a progetto, collaborazione occasionale, lavoro intermittente, lavoro a
chiamata (job on call), lavoro ripartito, telelavoro.
I contratti atipici possono aver elementi propri
di quelli tipici (e sono detti in tal caso contratti misti), oppure possono
essere del tutto indipendenti da altri modelli contrattuali preesistenti
(contratti sui generis).
Per quanto riguarda la tutela giuridica, la disciplina applicabile è
talvolta parzialmente quella dei singoli tipi contrattuali, anche diversi
tra loro.
Chi sono i lavoratori precari oggi? I dipendenti a
temine e part-time involontari; i collaboratori che hanno un solo
committente, utilizzano i mezzi dell'azienda e sono soggetti a un orario di
lavoro; le partite iva che hanno gli stessi tre vincoli di cui sopra.
I contratti atipici sono:
Apprendistato
In questo tipologia lavorativa l'assunzione con contratto di
apprendistato è prevista per i giovani dai 15 ai 20 anni con richiesta
nominativa; è prevista fino ai 29 anni per il settore dell'artigianato. La durata
massima di questo contratto è di 5 anni.
Contratto di formazione
Questa tipologia è stata pensata per agevolare
l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Può essere stipulato con
giovani che hanno dai 16 ai 32 anni e deve risultare per iscritto. È un
contratto a tempo determinato, della durata di 12, 18 o 24 mesi a seconda
della professionalità che si deve raggiungere, che può trasformarsi alla
scadenza in contratto a tempo indeterminato.
Contratto part-time
Questo tipo di contratto di lavoro prevede un orario ridotto,
pari a 20 ore settimanali, e può essere sia a tempo determinato sia a tempo
indeterminato. Se non si superano le 20 ore settimanali si rimane iscritti
alle liste di Collocamento. Il contratto deve avere forma scritta.
Part-time orizzontale: la prestazione è svolta
per tutti i giorni lavorativi della settimana per un numero ridotto rispetto a
quello previsto dal contratto collettivo del lavoro (ad es. solo la mattina);
Part-time verticale: la prestazione è svolta solamente per alcuni giorni
della settimana ad orario normale o ridotto (ad es. per tre giorni la
settimana);
Part-time ciclico: la prestazione è svolta solamente in alcuni periodi
(mesi o settimane) nel corso dell'anno.
Lavoro temporaneo
Questa tipologia lavorativa è adottata dalle imprese
con necessità di personale per periodi di tempo limitato. Queste imprese si
rivolgono alla società di fornitura di lavoro, richiedendo l'assegnazione di uno
o più lavoratori. In questo modo, l'impresa evita la ricerca nel mercato di
lavoro e ogni iter burocratico di assunzione. Durante lo svolgimento del lavoro
il lavoratore è a tutti gli effetti un dipendente della società di fornitura e
non dell'azienda cliente dove lavora. Il lavoratore riceve lo stipendio, la
retribuzione e i versamenti previdenziali direttamente dalla società di
fornitura presso cui è assunto. Tra azienda fornitrice e azienda cliente viene
stipulato un contratto di fornitura di lavoro temporaneo.
Lavoro a chiamata (intermittente
anche detto Job on call)
È un contratto di lavoro per attività lavorative
stagionali o saltuarie. Ad esempio cameriere in hotel o ristoranti nel corso
della stagione estiva ecc. Il lavoro a chiamata consente al datore di lavoro
di far fronte alla momentanea necessità di forza lavoro per brevi periodi
senza dover sopportare costi fissi aziendali. Può esserci o meno
l’obbligo di disponibilità del lavoratore, il quale può essere obbligato a
restare a disposizione del datore di lavoro per effettuare prestazioni
lavorative quando il datore stesso le richieda (avrà diritto in tal caso a
un'indennità di disponibilità, non inferiore al 20%) oppure può rimanere
libero di accettare o rifiutare la prestazione proposta dal datore di
lavoro.
Sarebbe consentito usare questo tipo di contratto
solo se sussistono certe condizioni, ovvero:
- svolgimento di prestazioni di lavoro di tipo
discontinuo o intermittente;
- per periodi predeterminati nell’arco della settimana, del mese e dell'anno
(esempio nel week end, dalle ore 13.00 del venerdì pomeriggio sino alle ore
06.00 del lunedì mattina, per le ferie festive, dal 10 giugno al 30
settembre, per le festività natalizie, dal 1 dicembre al 10 gennaio ecc.);
- in via sperimentale per prestazioni rese da soggetti di età inferiore a 25
anni o superiore a 45 anni, anche se pensionati.
Lavoro ripartito
l lavoro ripartito è svolto da due o più persone
che dividono il carico di lavoro, l'orario, il numero di ore e le funzioni
normalmente svolte da un solo lavoratore dipendente. I lavoratori coinvolti
nel lavoro ripartito si organizzano per garantire la continuità del lavoro
mediante turni.
Telelavoro
Lavoro eseguito a casa.
Questo tipo di lavoro può essere adottato solo previo accordo, individuale o
collettivo, tra le parti.
Il telelavoro può essere organizzato in diverse modalità: lavoro presso il
domicilio del lavoratore/lavoratrice con pc connesso alla rete aziendale;
lavoro da sede periferica (il centro di lavoro è vicino all'abitazione del
lavoratore e da li si collega alla sede: lavoro da remoto, quando è svolto
da più persone che si trovano in luoghi diversi, ma che sono collegate tra
loro; telelavoro mobile quando la prestazione si svolge per mezzo di un PC
portatile e di altri strumenti mobili (cellulari eccetera).
Contratti di lavoro a tempo determinato
(a termine)
Il lavoro a tempo determinato consiste in un rapporto
di lavoro dipendente in cui il datore di lavoro e il lavoratore fissano una data
di inizio e una data di fine del rapporto di lavoro (ad esempio 6 mesi, 12 mesi
ecc). Il termine della durata del contratto di lavoro risponde alle esigenze
produttive o organizzative del datore di lavoro.
Questi contratti sono sottoscritti:
- per lavori stagionali
- per lavori artistici
- per sostituire un altro dipendente sospeso per motivi come: il periodo di leva
o maternità
- per temporanea necessita di personale nell'azienda
Il contratto di termine è nullo se non risulta da un
atto scritto e deve essere consegnato dal datore al lavoratore.
Rinnovo
Il contratto di lavoro a tempo determinato può essere
prorogato per una sola volta, una volta giunto alla sua scadenza, con il
consenso del lavoratore, purché la durata del primo contratto sia stata
inferiore a 3 anni. Anche nel caso del rinnovo deve essere specificata la data
di inizio e di fine del contratto di lavoro. Se il rapporto
continua dopo la scadenza del termine fissato, si trasforma in contratto a tempo
indeterminato.
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