Ma
qual è innanzitutto l'origine della mancia?
La
parola sembra con ogni probabilità derivare dal francese manche,
cioè manica, che le dame donavano nei tornei durante il medioevo
ai loro cavalieri. Successivamente, poiché i servi non
ricevevano stipendio, ma vitto, alloggio e un vestito nuovo
l'anno, e poiché le maniche erano le prime a consumarsi, i
padroni soddisfatti iniziarono a dare una "mancia" ai propri
servi perché si comprassero maniche nuove.
Il
significato latino ne da un'altra interpretazione, cioè
semplicemente quella di "Mano", che poi prese il
significato di "regalo", poichè sempre nel medioevo per manica
si intendeva la manica della tunica, che scendeva sino a coprire
la mano. Infatti, la mancia come "regalo" per i servizi ricevuti
era infatti anche chiamata con il nome romantico, non più in uso
nell'italiano corrente, di "Buonamano"
Oggi
la mancia è praticamente obbligatoria negli Stati Uniti e in
Canada, mentre in Giappone è considerata quasi un affronto. In
Italia, invece, è facoltativa. Negli Stati Uniti e in Canada, i
camerieri dei ristoranti manca poco che ti inseguano per strada
se non lasci almeno il 15, meglio il 20 per cento di mancia.
Non bisogna provare a dare la mancia a Cuba o nella Corea del
Nord dove viene considerata una pratica umiliante e iniqua se
non un tentativo di corruzione. In Tailandia idem, non si fa,
perchè considerata elemosina.
Pare,
come accennato sopra, che sempre meno italiani diano la mancia.
Secondo alcuni sociologi questo comportamento è espressione di
una società evoluta. Il rapporto culturale tra camerieri e
clienti sarebbe cambiato radicalmente, soprattutto sul piano
psicologico. In pratica, una volta era quasi obbligatorio
lasciare la mancia al cameriere, mentre le nuove generazioni
rifiutano questo gesto che rimanda a un rapporto tra padrone e
dipendente. Sarà così?
Secondo altri sociologi, lasciare la mancia è diventato
semplicemente meno elegante e quindi non si fa più e basta.
Certo, dal punto di vista dei camerieri tutti questi
ragionamenti sociologici lasciano il tempo che trovano e, dal
loro punto di vista, il risultato è semplicemente quello di
guadagnare di meno. Alcuni camerieri sostengono che è
semplicemente colpa della crisi, che in Italia ormai si trascina
da parecchi anni, ed è già tanto quando si riesce a trovare un
lavoro o se non si viene mandati via e sostituiti ai tavoli dal
padrone stesso del ristorante. Il piatto piange insomma.
Da un
sondaggio risulta che la mancia è un gesto abituale e
irrinunciabile soltanto per un italiano su tre, ed è un'usanza
più diffusa al Centro e al Sud che non al Nord, più parsimonioso
e oculato. Sono più generose le persone di mezz'età rispetto ai
giovani. In ogni caso la mancia non è obbligatoria in Italia e
in moltissimi casi il servizio è già compreso nel costo della
prestazione. Il Contratto Collettivo Nazionale del Turismo ne
vieta però esplicitamente la richiesta da parte del personale.
Un'ultima curiosità, nelle giornate di sole e di bel tempo le
mance tendono ad essere più consistenti, i clienti si sentono
più buoni e propensi a darla. Quando vedrete un cameriere
guardare lontano, verso l'orizzonte, ora sapete perché.
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