Digital divide in Italia

Sei qui: Articoli informagiovani > Digital Divide >

Digital divide in Italia

Parliamo adesso di digital divide (divario digitale) in Italia.

Partiamo da un primo dato, conosciuto oramai, ma abbastanza sconcertante. Gli italiani si informano prevalentemente attraverso la televisione, i servizi di notizie sul cellulare e la radio. La lettura di quotidiani e riviste è rimasta pressoché invariata negli ultimi anni, mentre è cresciuto l'uso di Internet e dei telefoni cellulari. In Italia il numero degli utilizzatori della Rete é in continua crescita. Ci si connette soprattutto da casa e dal lavoro, mentre le scuole non hanno ancora l'attrezzatura e la cultura dell'accesso.

Divario digitale ItaliaL'accesso ad Internet in Italia è indipendente dalla densità demografica, tranne che nelle regioni centrali. Sebbene il Sud sia maggiormente popolato, infatti, al Nord si evidenzia una percentuale maggiore di cybernauti. In rapporto alla popolazione, Internet è usato prevalentemente nelle grandi città, anche grazie alla diffusione delle linee ADSL, che non coprono invece i piccoli centri.

L'utente internet medio italiano ha un'età compresa tra i 25 e i 34 anni, sebbene gran parte della popolazione sia costituita da over 64. Questi ultimi si applicano poco all'uso delle nuove tecnologie, mentre i più giovani dimostrano di apprezzarle particolarmente.

La maggior parte degli utenti Internet italiani ha almeno un livello di scuola media superiore. L'utilizzo di Internet si è esteso gradualmente da coloro che conoscevano la lingua inglese anche ad altri utenti. L'utilizzatore tipo di Internet è un utente con reddito medio-alto.
Gli impiegati, gli insegnanti e gli studenti, oltre ad imprenditori e professionisti, sono coloro che utilizzano maggiormente la Rete.

Nel 2011 l'Italia digitale è ancora praticamente invisibile alla banda larga: la velocità media di download delle connessioni a banda larga in Italia è oggi di 4.1 megabyte al secondo, circa la metà di quanto viene promesso (a certe condizioni e con innumerevoli limitazioni) dai maggiori Internet Service Provider. Nelle zone rurali la copertura è del 50% e più di un milione e mezzo sono le case che non sono raggiunte dalla banda larga, mentre per quasi tre milioni di esse si naviga al massimo a 2 megabit al secondo. Qual è il motivo di questo ritardo tecnologico? Lo stesso di sempre. Il costo: costa troppo installare le moderne tecnologie terrestri in aree poco popolate. La soluzione che si profila è il satellite, basato su infrastruttura Ka-Sat, il satellite europeo più potente al mondo, lanciato in orbita in dicembre. Grazie alla diminuzione del costo delle navigazione grazie al satellite, arrivato praticamente a quello della normale Adsl, sarà possibile navigare in banda larga senza linea telefonica, installando una parabola e collegando un modem al computer a costi economici, con copertura completa su tutto il territorio. Seguiremo l'evoluzione. Intanto segnaliamo il caso di Trento, dove una società pubblica/privata porterà la fibra ottica nel 60% per cento delle case di Trento (150.000), entro il 2018, investendo circa 160 milioni di euro, un vero e proprio laboratorio di innovazione nel deserto di iniziative in Italia, uno sguardo sul futuro, quando famiglie e aziende saranno connesse a Internet ultraveloce, e la pubblica amministrazione potrà utilizzare la banda ultraveloce per diminuire i costi, aumentare l'efficienza e migliorare i rapporti con i cittadini. 

Torna su

FacebookTwitterYoutubeScrivi a Informagiovani Italia