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Come quantificare il Digital Divide
Per identificare le misure specifiche da attuare
per agire sul divario digitale (digital divide), è
necessario innanzitutto quantificarne l’ampiezza, seguirne la sua evoluzione, valutando la situazione ed i bisogni dei
differenti Paesi in modo da poter indirizzare gli investimenti
e verificarne il rendimento.
La qualità della vita delle persone di un determinato
Paese fornisce un quadro del suo sviluppo economico: bisognerà quindi
distinguere tra capacità di produzione di beni e servizi tecnologici da parte di
una Nazione, e relativi consumi.
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La capacità produttiva è rappresentata da
infrastrutture e competenze, mentre per l’utilizzo si valuteranno la
penetrazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e la
loro intensità d’uso.
In sintesi:
Rete di infrastrutture (linee telefoniche, abbonamenti tv e Internet per 100
abitanti) +
Competenze (alfabetizzazione e scolarizzazione) +
Penetrazione delle ICT (ogni 100 famiglie) +
Intensità d'uso (minuti di telefonate per abitante e numero di utenti della
Rete) =
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Indicatore del singolo PaeseIn base agli indicatori risultanti, tutti i Paesi sono stati raggruppati in
cinque categorie, in base ai rispettivi livelli di "
economia tecnologica": molto
sviluppata, sviluppata, media, moderata, bassa.
La classifica vede ai primi
posti l’Occidente (indicatori compresi tra il 149, 7 della Repubblica Ceca ed il
254,9 della Danimarca) e agli ultimi i Paesi più poveri di Asia, Africa e
America Latina (in particolare Repubblica Centrafricana, Etiopia e Tchad, con
punteggi inferiori a 9).
L’Italia si colloca al 27° posto, nella fascia
dell’economia sviluppata, con soli 56 punti in più rispetto alla media mondiale
(113,4). Leggi anche:
Divario
digitale in Italia.
A concorrere al raggiungimento di questi risultati, contribuiscono l’importanza
di una legislazione moderna in tema di telecomunicazioni, gli sforzi per
l’educazione e la formazione all’uso delle ICT, l’accessibilità economica della
strumentazione e le campagne di sensibilizzazione, l’attenzione particolare
rivolta non solo ai centri urbani ma anche alle aree rurali, la concorrenza tra
le imprese locali.
2010
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