La montagna pistoiese

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La montagna pistoiese

 

Luogo ideale per il relax, il trekking, il buon mangiare, la Montagna Pistoiese comprende quattro comuni (San Marcello Pistoiese, Abetone, Cutigliano e Piteglio). La tranquillità dei boschi, i prodotti genuini della terra, i colori mutevoli delle stagioni, le acque limpide dei ruscelli e dei laghi, ma anche le manifestazioni e la cultura locale, sono i punti di forza di questo territorio dell'alta Toscana, senza dimenticare lo sci in inverno e le escursioni a piedi, o a cavallo, in estate...
 

Le ghiacciaie del Reno

Abetone invernoIl clima della valle del Reno, poco soleggiata, esposta ai venti freddi del nord e al riparo dalle correnti calde del sud, era particolarmente adatto per la produzione del ghiaccio.  Lungo il fiume sono visibili ancora oggi gli antichi impianti di produzione. Composti dai cosiddetti "Laghi" (spazi per la raccolga delle acque, riforniti da due canali regolati da chiuse, uno a monte del fiume e l'altro a valle) questi impianti presentano accanto un edificio in pietra chiamato Vaticano, dove veniva immagazzinato il ghiaccio. Quando alla fine dell' 800 comparve il ghiaccio artificiale iniziò la decadenza di tale attività. Negli anni trenta del '900 cessò del tutto l'attività di produzione del ghiaccio. la cessazione della raccolta del ghiaccio naturale.

 

Sulla montagna pistoiese c'è il primo ecomuseo d'Italia, composto da sei diversi itinerari:

  • Montagna pistoieseQuello del ghiaccio
  • Del ferro
  • Dell'arte sacra
  • Della vita quotidiana
  • Naturalistico
  • Della pietra

 

Mercati settimanali della montagna

Abetone Giovedì (giugno-settembre)
Cutigliano Martedì
Piteglio Domenica e festivi (Macchia Antonini -luglio/agosto)
San Marcello Giovedì
Bardalone Lunedì
Gavinana Martedì
Maresca Mercoledì
 

Ricette della montagna - ricette tratte dal sito www.museodelcastagno.it

 

NECCI


Ingredienti per 6 persone: farina dolce di castagne gr. 400, un cucchiaio di zucchero, sale, foglie di castagno.


Mettete in una zuppiera la farina dolce con lo zucchero e un pizzico di sale. Versate dell’acqua fredda e fate una pastella liscia e piuttosto densa. Nel frattempo avrete messo sul fuoco degli appositi testi di arenaria, rotondi di circa 15 cm di diametro. Quando sono roventi mettete su di un testo una larga foglia di castagno, su di esso versate un mestolino di pastella, mettete un’altra foglia e un altro testo bollente. Proseguite così impilando diversi testi. Lasciate intiepidire e poi iniziate a togliere i necci che risulteranno cotti a puntino. Si gustano al naturale o con ricotta, pecorino o salsicce.
Questa è la vera ed antica ricetta dei necci (al posto dei testi di arenaria si usavano anche delle pietre lisce e tonde), solo più tardi sono entrati nell’uso i testi di ferro. Se si usano queste piastre da cialde, si ungono prima con poco strutto di maiale, si versa un mestolino su di un ferro, si copre con l’altro e si cuoce, girando, per 3-4 minuti sul fuoco vivo.
 

POLENTA DI CASTAGNE


Ingredienti per 6 persone: farina dolce di castagne gr. 400, 2 cucchiai di zucchero, sale.


Fate bollire un litro d’acqua con lo zucchero e un pizzico di sale. Versate nella pentola la farina tutta insieme, non toccatela e fatela cuocere così, senza girare, per alcuni minuti. Iniziate poi a rimestare con un mestolone e, sempre girando lasciate cuocere finché la polenta non comincia a soffiare. Bagnate con acqua fredda una zuppiera e versateci dentro la polenta. Lasciate freddare poi rovesciatela su di un vassoio. Dovrà risultare lucida e compatta.
La pattona o polenta di neccio, si taglia a fette e si gusta come dolce, con della ricotta, o assieme a del pecorino. Un tempo era usata come accompagnamento a salumi, arrosti di maiale e con aringhe e baccalà.


CASTAGNACCIO

Ingredienti per 6 persone: farina dolce di castagne gr. 400, zibibbo o uvetta gr. 100,  pinoli sgusciati gr. 50, 6 noci, un rametto di rosmarino, 2 cucchiai di zucchero, poca scorza d’arancia, olio d’oliva, un pizzico sale.

Stacciate la farina dolce e mettetela in una zuppiera. Aggiungete lo zucchero, un pizzico di sale, un cucchiaio di scorza tritata e mezzo litro abbondante d’acqua. Rimestate bene in modo da ottenere una pastella liquida e senza grumi. Aggiungete un paio di cucchiai d’olio e lasciate riposare per circa un’ora. Ungete una teglia e versateci la pastella ( deve risultare alta poco meno di un dito, non di più). Cospargete la superficie con foglioline di rosmarino, l’uvetta ammollata, i pinoli e le noci sgusciate e spezzate. Irrorate con due cucchiai d’olio e cuocete in forno caldo per circa 40 minuti.
È raro trovare un castagnaccio fatto come si deve. Seguite questa ricetta e ne rimarrete soddisfatti. Soprattutto non lo fate troppo alto. In Lucchesia è d’uso gustarlo con della ricotta fresca.  A proposito il castagnaccio sembra sia di origine lucchese. Ad Arezzo è noto con il nome di "Baldino".

 

 

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