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Cattedrale di San Zeno - Duomo di Pistoia
Il campanile della Cattedrale di San Zeno,
dedicata al "Vescovo Moro", si intravvede da quasi tutta Pistoia. Deve
essere stato un punto di riferimento da sempre da queste parti, per non
perdersi e non perdere l'anima. La cattedrale ha una storia antica, che si
perde quasi ai limiti della fine dell'Impero Romano, un'epoca in cui le
certezze accumulate da secoli di romanità svanirono, lasciando il campo
all'unico appiglio che sembrava restare, la chiesa, in un epoca di invasioni
e distruzioni che si susseguirono senza sosta da parte di Goti, Bizantini,
Longobardi e Franchi.
L'edificio attuale del duomo, certamente sorse sopra
una costruzione religiosa edificata durante la dominazione dei longobardi
della città, che ne fecero un loro gastaldato, un centro di potere
amministrativo e religioso, in parte autonomo. Ci si può solo immaginare
Pistoia in quei periodi, vissuta in parte da individui di stirpe tedesca,
irsuti, barbuti (Longobardo significa proprio lunga barba) e armati fino ai
denti. La Cattedrale è menzionata per la prima volta in un atto notarile
stilato nel settembre del 923, ma una
chiesa cattedrale doveva esistere a Pistoia almeno fin dal V secolo.
L'edificio
al suo interno custodisce l'Altare argenteo di San Jacopo, un
capolavoro a cui lavorò anche il giovane Brunelleschi. Nel 1287 il Consiglio
Generale del Comune e del Popolo di Pistoia, d'intesa con gli Operai
dell'Opera di San Jacopo, approvò l'esecuzione di una tavola di argento con
i dodici apostoli (che probabilmente includeva anche la figura della Madonna
col Bambino) da porre sopra l'altare di San Jacopo. Oltre questa tavola ve
n'era un'altra ad uso di paliotto, come risulta da un documento del 1294. Il
paliotto è un pannello decorativo che viene usato in alcune chiese come
rivestimento della parte anteriore di un altare. Nel 1293 l'altare subì il
furto perpetrato da Vanni Fucci ricordato anche da Dante (Inf. XXIV)
in occasione del quale sarebbe stato danneggiato il dossale e il paliotto.
L'altare di San Jacopo, a cui lavorò anche un giovane Filippo Brunelleschi,
è un capolavoro dell'oreficeria sacra e fu realizzato tra il 1287 e il 1456.
L'edificio
del duomo, costruito nell'alto medioevo, fu distrutto da due incendi e
ricostruito nel XIII secolo con vari rimaneggiamenti fino all'epoca moderna.
Il suo aspetto esterno attuale risale al XIV secolo; l'interno a tre navate
è originario del Trecento, abbellito da affreschi seicenteschi e numerosi
quadri. Una delle cose più affascinanti della cattedrale è il fatto che
sotto al presbiterio si trovano i resti visitabili di una villa romana di
età imperiale e della chiesa originaria. All'interno della cattedrale si trova anche la
tomba di Cino da Pistoia il grande poeta stilnovista, amico di Dante,
ammirato da Petrarca e Boccaccio, opera di Agostino da Siena.
Non mancate di visitare la splendida la cripta,
dove si può osservare la stratificazione dei manufatti nei secoli. Sono di
particolare fascino anche le tombe dei vescovi che si sono succeduti sullo
scranno di questa città.
La torre del campanile, costruito su di un'antica torre di origine
longobarda, in stile romanico è divisa in tre ordini di loggette e provvista
di cella campanaria con tanto di cuspide che a causa di terremoti che
flagellarono la città in epoca tardo-medievale venne rifatta più volte.
Furono tre i terremoti documentatidopo l'anno mille. Il campanile fu costruito a partire dal XII secolo, e
l'aspetto attuale risale al 1576; raggiunge un'altezza totale di 67 metri ed
è uno dei più bei campanili d'Italia.
L'aspetto conferito al Duomo non è cambiato dagli
interventi negli anni '60 del secolo scorso dove gli interventi hanno
riguardato la rimozione delle volte della navata centrale e degli intonaci
ottocenteschidalle pareti delle navate laterali, il ripristino delle monofore e delle
bifore e la chiusura delle finestre seicentesche.
La prima origine della chiesa dedicata al
san Zeno è probabilmente datata V secolo, esisteva cioè durante il periodo
in cui Pistoia risultava essere già sede episcopale. Alcuni reperti
archeologici lasciano infatti intendere l'eventuale origine longobarda. Le
date certe sono fatte risalire al X secolo, periodo nel quale la chiesa
viene indicata in un documento del 923 (la cartula donationis) con il
nome di Ecclesia SS. Zenonis, Rufini et Felicis. Al tempo la chiesa
era retta da 12 canonici, alle cui dipendenze risultavano due pievi (quelle
di Villiano e di San Quirico) e alcune altre strutture. L'attuale edificio
religioso risale al XII secolo, probabilmente dovuto ad una ricostruzione,
periodo nel quale risulta esserci stata anche la consacrazione da parte del
vescovo Atto e l'edificazione di un altare dedicato a San Jacopo,
il patrono della città. Lo stile architettonico attuale della chiesa è
romanico e pone l'accento sul semplice ed elegante loggiato della facciata
principale. A sormontare la stessa facciata sono le due statue marmoree dei
santi patroni, San Zeno e San Jacopo. Il presbiterio venne decorato
dai migliori artisti fiorentini (nell'epoca in cui Pistoia si trovava sotto
il governo mediceo) e fu successivamente modificato e sostituito da una
nuova traccia di gusto neoclassico (il ripristino della originali strutture
medievali è degli anni '60 dello scorso secolo). La struttura come si ammira
oggi è formata da un interno a tre navate con presbiterio e cripta. La
navata di destra era un tempo occupata dalla Cappella di San Jacopo,
che si dice fosse stata innalzata per accogliere le reliquie di
San
Giacomo poi portate a
Santiago di Compostela.
Sempre sulla destra trova posto la Cappella di San Donato,
caratterizzata da un bel dipinto quattrocentesco di Lorenzo di Credi
(Madonna in trono fra in santi Giovanni Battista e Donato), già
lasciata incompiuta da Andrea del Verrocchio. Si noteranno anche
altri importanti dipinti, opera di artisti come Giovan Battista Paggi
o Mattia Preti.
Tra tutti, non si manchi di ammirare la Cappella
del Crocefisso, nella quale è custodito l'Altare argenteo di San
Jacopo, del XIII secolo e più volte rimaneggiato nel tempo da diversi
orafi pistoiesi e fiorentini (ad iniziare da Andrea di Jacopo di
Ognibene e continuando con Lapo di Struffaldo, Giglio Pisano,
Francesco Niccolai, Leonardo di San Giovanni, Pietro
d'Arrigo Tedesco, Nofri di Buto, Atto di Piero Braccini,
Piero d'Antonio da Pisa e diversi altri, fino ad arrivare alle ben
note botteghe fiorentine, tra cui quella in cui un giovane Filippo
Brunelleschi iniziava la carriera (probabilmente a lui appartengono i
due busti dei profeti Geremia e Isaia, San Giovani Evangelista e
Sant'Agostino).
La navata di destra della Cattedrale di
Pistoia ospita numerose opere d'arte, tra cui in particolare uno splendido
Crocefisso ligneo di Coppo di Marcovaldo, datato 1274 e realizzato da
Coppo di Marcovaldo e dal figlio, Salerno (l'opera, bellissima
nella sua intensità espressiva e nei suoi dettagli artistici, è una delle
poche opere certe appartenenti a questo artista fiorentino, figura eminenti
della storia dell'arte italiana del Duecento); il dipinto a tempero su legno
misura 280x245 centimetri. Nella navata di sinistra si ammirano diverse
altre opere, tra cui il monumento a Niccolo Forteguerri (cardinale)
iniziato da Andrea del Verrocchio e quindi completato dal Lorenzetto
e il dipinto 'Madonna di Piazza' sempre iniziato dal Verrocchio e
terminato da Lorenzo di Credi nel 1485.
Quest'ultimo fu oggetto secoli fa di
varie supposizioni che ne attribuivano la paternità a
Leonardo da Vinci
per via di alcune annotazioni fatte dallo stesso artista e probabilmente
male interpretate (forse indicavano infatti la Madonna del Garofano).
L'opera originariamente era infatti composta da tre parti, una è l'Annunciazione
conservata oggi al
Museo del Louvre di
Parigi
e anche questa di mano incerta, l'altra è probabilmente il San Donato e
il gabelliere (conservate al Museo d'arte di Worcester). Accanto
alla cattedrale e quasi unita ad essa troviamo la Torre campanaria del
Duomo di Pistoia, del XII secolo e in stile romanico; alta 67 metri, la
torre è considerata una delle più belle d'Italia.
Cattedrale di San Zeno di Pistoia
Piazza del Duomo
Area: centro storico
Tel: + 39 0573 25095
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