Monastero di Maulbronn

Monastero di Maulbronn

 

Se volete vedere dove sono state girate alcune scene del Nome della Rosa, il film tratto dall'omonimo romanzo di Umberto Eco venite qui, al Monastero di Maulbronn (la maggior parte delle scene sono state girate nell'Abbazia di Eberbach). Maulbronn è considerato il monastero medievale meglio conservato a nord delle Alpi. I monaci cistercensi ne iniziarono la costruzione a metà del XII secolo e nei secoli si è ingrandito fino a comprendere mura difensive e una notevole potenza economica. Dal 1993, il monastero è entrato a far parte dei siti UNESCO patrimonio mondiale dell'Umanità.

L'antico monastero cistercense di Maulbronn è situato nei pressi della regione di Stromberg, nelle valle del fiume Salzach. Sorto inizialmente nel 1138 nella vicina Eckenweiher, a pochi chilometri di distanza, venne poi spostato a Maulbronn nel 1147/1148 da alcuni monaci provenienti da Neuburg in Alsazia. I fautori della nascita del monastero furono in particolare il vescovo Gunther di Spira e il nobile e cavaliere Walter von Lomersheim che, influenzati dal pensiero di Bernardo di Chiaravalle decisero di dedicarsi alla vita monastica, conferendo ai monaci grandi proprietà terriere che, insieme ad altre donazioni, garantirono al convento una solida base economica.

 

Strigliarono il mulo con un ramo e lo fecero vagare liberamente. A un certo punto l'animale, assetato, si fermò per abbeverarsi ad una sorgente. Fu in quel luogo esatto che i monaci scelsero il luogo dove sarebbe stato costruito il loro convento. Sullo stesso punto della sorgente fu costruita una fontana presente ancora oggi (nota come fontana dell'asino. Questa leggenda è ripresa sia dallo stemma della cittadina, sia dalle decorazioni sulla volta della cappella nella quale si trova la fontana.

 

In seguito alla consacrazione della chiesa nel 1178, a partire dal 1200 i cistercensi ampliarono una parte del monastero destinata alla clausura. Il cosiddetto "architetto del Paradiso" costruì attorno al 1220 l'ala meridionale del chiostro e il nartece della chiesa in stile primo gotico. (il nartece è uno spazio posto fra le navate e la facciata principale della chiesa, e ha la funzione di un corto atrio largo quanto la chiesa stessa.)

Alla sala capitolare furono date forme gotiche. Il chiostro venne ultimato nel corso del XIV secolo. In questo periodo il convento disponeva già di tutti gli edifici necessari allo svolgimento delle attività economiche, come il granaio, la bottega del fabbro, la bottega del carradore e il mulino. L'acqua era necessaria per il fabbisogno quotidiano e per il funzionamento delle officine. A tal proposito i monaci crearono un ampio sistema di fosse e laghetti ancora oggi ben conservato.

 

Fu grazie alle impressionanti costruzioni di questa struttura, che nel 1993, il monastero è entrato a far parte della liste dei siti Unesco Patrimonio dell'Umanità. Alla chiesa del monastero, una basilica a tre pilastri, venne dato l'aspetto attuale tra il XIV e il XV secolo. Nel coro furono inserite enormi vetrate. Presso la parete meridionale della navata laterale vennero costruite alcune cappelle consacrate ai fondatori del convento. La navata centrale è adornata da una volta a costoni in stile gotico che il frate di Maulbronn, Ulrich, dipinse con motivi ornamentali del XV secolo. Quest'ultimo realizzò sulle pareti della navata anche rappresentazioni dell'atto delle fondazione e dell'adorazione dei Re Magi. Il recinto del coro della navata, che separa il coro dei monaci da quello dei laici, risale al periodo romanico. Testimonianze uniche, risalenti intorno al periodo della costruzione nel 1178, sono i battenti della porta centrale e meridionale, decorati con ricche guarnizioni metalliche.

 

Dell'arredamento nella chiesa del monastero, ancora oggi ben conservato, fanno parte il grande crocifisso lavorato in pietra del 1473 e la Madonna con bambino realizzata intorno al 1300 sulla parete nord del coro. Gli incredibili stalli in legno del coro della prima metà del XV secolo si contraddistinguono per gli impressionanti intagli rappresentati dalle scene bibliche e sono una delle meraviglie più apprezzate di tutto il monastero.

 

Nel 1504 il convento di Maulbronn perse lo stato di dipendenza diretta dell'Impero. Fino ad allora il monastero aveva fatto parte della diocesi di Spira, ma durante la guerra di sucessione di Landshut, il duca Ulrich del Württemberg lo conquistò.

 

In seguito alla riforma nel 1534 e alla chiusura di tutti i conventi del Württemberg, il monastero venne trasferito a Pairas in Alsazia. Tuttavia, solo la pace di Vestfalia nel 1648 segnò la definitiva chiusura del convento cistercense. Già nel 1556  vi venne trasferita una scuola conventuale evangelica. Il duca Cristoforo di Württemberg l'aveva creata per la formazione delle generazioni successive dei pastori della chiesa evangelica. Tranne che per brevi interruzioni questa scuola esiste quindi da oltre 450 anni. Importanti studenti come l'astronomo Giovanni Keplero e scrittore come Friedrich Hölderlin e Hermann Hesse trascorsero qui il loro periodo scolastico. Oggi la scuola conventuale è stata trasformata in un liceo. ?possibile ricevere tutte le informazioni relative alla storia della scuola conventuale, del monastero di Maulbronn e della cultura agricola creata dai monaci nelle stanze del museo conventuale, nell'antica officina del bottaio e nell'abitazione del cappellano che celebrava la messa mattutina alla domenica e ai giorni festivi. Le opere artistiche degli scalpellini di Maulbronn e gli utensili per la lavorazione della pietra sono presentati nel Cellarium, quello che oggi è il Lapidarium.

 

Un'ultima curiosità. Secondo un'altra leggenda furono i monaci di Maulbronn che inventarono il piatto di pasta Maultasche, ravioloni ripieni. Questo venne fatto per aggirare il divieto ai monaci di mangiare carne, che mischiata all'impasto non appariva.
 

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