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Vita di
Edvard Munch - Biografia e opere
EDVARD MUNCH
nasce a Loten, in Norvegia, il 12 dicembre
del 1863 vicino a Kristiania (oggi Oslo). Fu
il secondo di cinque figli di un medico miliare. Nel
1864 la famiglia Munch si trasferì ad Oslo.
Nel 1868 la madre trentenne di Edvard morì di
tubercolosi. La cura della casa passò nelle mani
della sorella Karen Marie, donna energica e
pittrice, che stimolò il talento artistico dei
fratelli, che in questi anni si cimentarono con le
prime opere ad acquerello e disegni.
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Nel
1877, a quindici anni, morì anche Sophie, la sorella prediletta. Una perdita
che segnò nel profondo l'artista, che in seguito riprodurrà quell'esperienza
in alcune opere, fra cui La bambina malata e Morte nella stanza
della malata. La perdita della moglie e della figlia misero a dura prova
anche il padre di Munch, che cadde in una profonda crisi depressiva. Nel
1880, a diciassette anni, Munch iniziò a studiare pittura, allontanandosi
dagli studi di ingegneria imposti dalla famiglia e frequentando le lezioni
di scultura del maestro Julius Middelthun. Le tragiche morti della
madre e della sorella e il fanatico cristianesimo del padre portarono Munch
a considerare la sua vita come dominata dai "gemelli angeli neri della
follia e della malattia".
Nel 1880 Munch iniziò a studiare arte e si unì ai pittori e agli scrittori
realisti del circolo bohémien di Kristiania. Le sue idee furono fortemente
influenzate in questo periodo dallo scrittore anarchico Hans Jaeger,
che cercava di stabilire una società ideale basata sull'ateismo materialista
e sull'amore libero. La disperata relazione amorosa di Jaeger con la moglie
di Christian Krohg, decano dei pittori bohémien, e le brevi vicende
di Munch lo portarono a intensificare l'identità che vedeva tra le donne,
l'amore e la morte.
Nel 1883 Edvard partecipò ad una "collettiva"
allestita presso il salone delle arti decorative di Kristiania, dove conobbe
l'ambiente artistico norvegese e l'avanguardia dei pittori naturalisti. I
dipinti di Munch durante gli anni Ottanta del XIX secolo erano dominati dal
suo desiderio di usare il vocabolario artistico del realismo per rendere
contenuti soggettivi. La sua rappresentazione del Bambino malato
(1885-1886), che utilizzava un motivo popolare tra gli artisti realisti
norvegesi, rendeva coloristicamente uno stato d'animo di malinconica
depressione che fungeva da memoriale pittorico alla sorella morta. A causa
del rifiuto critico universale, Munch si rivolse brevemente a uno stile più
conservatore e attraverso il grande dipinto Spring (1889), una versione più
accademica del Bambino malato, ottenne il sostegno statale per gli studi in
Francia.
Nel
1885 si recò a Parigi grazie ad una borsa di studio. Da questo momento
l'artista iniziò a realizzare opere imperniate sul dualismo amore-morte.
Munch iniziò a esplorare le possibilità messe a disposizione dai
post-impressionisti francesi. La morte del padre nel 1889 causò una grande
crisi spirituale, culminata nel rifiuto della filosofia di Jaeger. La
Notte di Munch a St. Cloud (1890) incarnava un rinnovato interesse per i
contenuti spirituali; questo dipinto servì a commemorare il padre
presentando lo stato d'animo depresso dell'artista. Egli riassumeva le sue
intenzioni: "Non dipingo ciò che vedo, ma ciò che ho visto" e
identificava i suoi dipinti come "simbolismo: la natura vista attraverso
un temperamento". Entrambe le affermazioni accentuano la trasformazione
della natura così come l'artista l'ha vissuta. Spesso le critiche e le
polemiche furono violente; una sua mostra diede scandalo e venne chiusa. Ma
lo scandalo gli diede pubblicità, e gli fece fare un giro delle maggiori
città tedesche e rende rendendo l'artista famoso in tutta Europa.
A
partire dal 1892 nacque il "caso Munch", alimentato dalla nascita di un
comitato di sostegno degli artisti tedeschi, guidato da
Max Liebermann,
che fondò la
Secessione di Berlino. La mostra di Munch arrivò a
Berlino
come spettacolo a pagamento: fu un successo con lunghe code di pubblico e
spettatori colpiti dalla forza delle opere che anticipavano tutti i grandi
temi dell'espressionismo.
L'Associazione degli Artisti di Berlino, era una organizzazione ufficiale
composta principalmente da artisti accademici tedeschi. I suoi dipinti
provocarono un grande scandalo e la mostra fu chiusa con la forza. Ma Munch
utilizzò la pubblicità per organizzare altre mostre e vendere dipinti; la
sua arte prosperò e decise di rimanere in Germania. Iniziò anche a lavorare
a una serie di quadri che più tardi si intitolarono "Il fregio della
vita", che si concentravano sui temi dell'amore, dell'ansia e della
morte. Incorporando molte delle sue opere più note, il Fregio fu
essenzialmente completato nel 1893, ma non fu esposto come unità fino al
1902.
Da allora Munch visse prevalentemente a Berlino, tranne qualche viaggio in
Francia e in Italia. Iniziò la sua collaborazione con lo scrittore norvegese
Ibsen, che andrà avanti fino al 1906. Nello stesso periodo si
ricoverò in un sanatorio per disintossicarsi dall'alcol. Sempre negli stessi
anni nacquero i problemi con la compagna Tulla, che avrebbe voluto
sposare l'artista, ma Munch considerava il matrimonio "pericoloso" per la
libertà dell'uomo e dell'artista.
Per rendere le sue opere accessibili a un pubblico più vasto, Munch iniziò a
realizzare stampe nel 1894. I motivi delle sue stampe derivavano solitamente
dai suoi dipinti, in particolare dal Fregio. Il Fregio servì anche come
ispirazione per i dipinti che realizzò per Max Linde (1904), per la
Kammerspielhaus di Max Reinhardt (1907, che abbiamo visto
nella nostra di
Salisburgo, dove fu a
capo del famoso festival per molti anni) e per la Fabbrica di cioccolato
Freia di Oslo (1922).
Nel 1904 Munch divenne membro della
Berliner Secession (della quale faranno parte Beckmann, Nolde
e Kandinsky). Nel 1953
Oskar Kokoschka esprime, in un articolo, ammirazione e gratitudine
nei confronti del maestro norvegese.
Nell'autunno del 1908, a
Copenaghen,
Munch iniziò a soffrire di allucinazioni. Fu vittima di un forte esaurimento
nervoso e ricoverato nella clinica del dottor Daniel Jacobson e in
otto mesi trasformò la sua camera in studio. Nello stesso anno venne
nominato Cavaliere dell'Ordine Reale norvegese di S. Olav.
Nella primavera del 1909, sempre in clinica a Copenaghen, scrisse il
poema Alfa&Omega illustrandolo con diciotto litografie dove raffigurò
allegoricamente i suoi amori e la sua relazione con amici e nemici. Nel 1909
tornò in Norvegia per condurre una vita isolata. Cercava nuovi motivi
artistici nel paesaggio norvegese e nelle attività dei contadini e dei
braccianti. Una visione più ottimistica della vita sostituì brevemente la
sua precedente ansia esistenziale, e questa nuova visione raggiunse
un'espressione monumentale nei murales dell'Aula dell'Università di Oslo
(1911-1914).
Divenne membro dell'Associazione degli artisti manées, a
Praga.
In quegli stessi anni acquistò la tenuta di Ekely, appena fuori Oslo, dove
vivrà per il resto della sua vita.
Durante la prima guerra mondiale Munch tornò ai suoi precedenti motivi di
amore e di morte; la sua età crescente si combinò con le tensioni delle
vicende mondiali che suscitarono in lui un nuovo pessimismo. Dipinti e
stampe simboliche appariranno accanto a studi stilizzati di paesaggi e nudi
durante gli anni Venti; come un grande progetto, mai portato a termine,
iniziò a illustrare le opere teatrali di Henrik Ibsen. Negli ultimi
anni, afflitto da una parziale cecità, Munch curò i diari scritti in
gioventù e dipense duri autoritratti e ricordi della sua vita precedente.
Nel 1936 ricevette la Legion d'Onore in Francia ed espose per la
prima volta a
Londra. Nel 1942
espose negli Stati Uniti. Nel 1943 affetto da una violenta polmonite morì il
23 gennaio del 1944 a a Ekely lasciando, da testamento, tutte le sue opere
alla città di Oslo.
Nel 1949 il Municipio della capitale norvegese
approvò la costituzione di un museo per la conservazione delle opere del
maestro. Il 29 maggio 1963 venne inaugurato il Munchmuseet.
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