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VISITARE
COPENAGHEN
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INFORMAZIONI E GUIDA.
Divisa da laghi e circondata dal mare, con un'atmosfera
energica, la capitale della Danimarca (København), è una delle
capitali europee più amichevoli da visitare. Una città
accogliente e compatta con un centro in gran parte dedicato
ai pedoni (e ai ciclisti), con una grande enfasi sulla
cultura dei caffè e sui musei di alto livello di giorno, e
una scena di musica dal vivo, bar e club di notte...
Introduzione
Benvenuti
nel cuore della Scandinavia, nella meravigliosa città di
Copenaghen. Se ancora non lo avete letto da
qualche parte, il suo nome significa, "porto dei
mercanti" e si è sempre distinta per mecenatismo artistico-culturale. La capitale della Danimarca,
rappresenta un perfetto equilibrio tra storia, cultura, e
modernità, attirando ogni anno milioni di turisti da tutto
il mondo. La città non può vantare di ospitare la sede dei
premi Nobel come la cugina scandinava Stoccolma, ma
nonostante tutto detiene il record di coloro che
hanno vinto l'ambito premio per le scienze. Conosciuta per la sua qualità della vita e per
essere una delle città più felici del pianeta, offre un'esperienza unica, dove tradizione e innovazione
convivono in armonia. In questa guida, vi porteremo alla
scoperta delle meraviglie di questa città, dai suoi storici
edifici e musei affascinanti alle sue iniziative innovative
nel campo della sostenibilità. Preparatevi a immergervi nel
fascino di Copenaghen!
Cinque secoli
fa, quando sul trono sedeva il re Cristiano II,
Copenaghen era la capitale di un impero scandinavo
che comprendeva
Danimarca,
Svezia
e
Norvegia.
Ancora prima, da questi luoghi i guerrieri vichinghi
partivano e imperversavano per i mari, arrivando persino
a scoprire il continente americano secoli prima di
Cristoforo Colombo.
Copenaghen
non è un luogo per i soliti giri turistici, o almeno, non solo
per quelli; piuttosto invita a un'odissea personale
racchiusa in questa città, anche attraverso alcuni dei suoi più famosi concittadini, Kiekegaardd, H.C
Andersen e Karen Blixen questo nonostante questi
ultimi fossero molto diversi tra loro,
tra l'esistenzialismo e la fiaba, la nostalgia e il sogno (con
i primi due che, per inciso, si disprezzavano a vicenda).
Oggi, che è svanito "l'impero del nord", e
Copenaghen è la capitale
del solo regno di Danimarca, sul trono siede una regina gentile
e discreta, Margrethe II, che in gioventù, si dice, soffriva
il complesso dei suoi 184 centimetri di statura, tanto che a
corte era bandita l'espressione "Sua Altezza". Il suo imbarazzo
durò fino a quando non incontrò un conte francese alto nove
centimetri più di lei, Henri Le Borde de Montepaz, diventato
in fretta suo marito e principe consorte. Col suo aiuto ha anche
tradotto in danese i romanzi di Simone de Beauvoir.
A proposito di fiabe, anche se moderne: ancora oggi nel Palazzo Reale di
Copenaghen risiede la Regina Margherita, l'amatissima Margrethe II di
Danimarca, che siede sul trono dal 1972. Da giovane, complice la sua
notevole statura di 184 cm, sarebbe stata afflitta da un certo imbarazzo a
corte, al punto che era bandita l'espressione "Sua Altezza". Superò il complesso
quando incontrò il marito Henri de Laborde de Monpezat, alto ben 193 cm!
Oggi Margrethe II è una figura discreta ma autorevole, che con orgoglio ha
portato avanti l'eredità culturale danese: con l'aiuto del marito ha anche
tradotto in lingua danese alcuni celebri romanzi di Simone de Beauvoir.
La regina di Danimarca non fa sentire il suo peso sul Parlamento.
Sono pura formalità i suoi incontri settimanali con i ministri.
E se non fosse un obbligo di Stato ci rinuncerebbe volentieri.
Al di là dello stretto necessario, non è neanche molto intenta
in vanesi rituali mondani. In compenso si occupa di teatro,
scenografia, arte e letteratura. Si dedica al disegno e fa quanto
può per favorire lo sviluppo delle arti. Anche grazie a lei,
dunque, Copenaghen è stata, nel 1996, Capitale Europea
della Cultura.
La storia e cultura di Copenaghen
si intrecciano
La
storia di Copenaghen è una narrazione affascinante di
evoluzione e resilienza. Fondata nel XII secolo come
villaggio di pescatori, la città è cresciuta fino a
diventare il fulcro politico e culturale della Danimarca. I
secoli hanno plasmato il suo paesaggio urbano, mescolando
l'antico con il moderno in un tessuto urbano che rispecchia
il progresso della città.
Uno degli aspetti più affascinanti della capitale danese
è il suo ricco patrimonio culturale. Il Nationalmuseet,
il museo nazionale della Danimarca, ospita collezioni
che spaziano dalla preistoria ai tempi moderni, raccontando
la storia del paese attraverso artefatti e esibizioni
interattive. Anche l'arte contemporanea ha un posto d'onore,
con il Louisiana Museum of Modern Art, situato poco
fuori dalla città, che offre una collezione eccezionale e
mostre temporanee.
L'architettura di Copenaghen è altrettanto
impressionante. Dal Christiansborg Palace, sede del
parlamento danese, alla moderna Opera House,
progettata dall'architetto danese Henning Larsen, la
città offre un incredibile spettro di stili architettonici.
Non meno affascinante è la Chiesa del Salvatore,
famosa per la sua torre spirale esterna, da cui si gode una
vista mozzafiato sulla città.
Il Teatro Reale Danese e la Copenhagen Phil
rappresentano il fulcro della scena teatrale e musicale. Il
Teatro Reale, in particolare, è noto per le sue produzioni
di balletto e opera di livello mondiale, mentre la
Copenhagen Phil incanta il pubblico con le sue esibizioni
sinfoniche.
Copenaghen è anche famosa per i suoi festival e eventi
culturali, come il Copenhagen Jazz Festival e il CPH:DOX, un
festival del documentario di fama internazionale. Questi
eventi attirano artisti e appassionati da tutto il mondo,
contribuendo a rendere la città un vivace centro culturale.
Visione d'insieme
della città
Con
non più di un milione e 300 mila abitanti, Copenaghen, per
citare il più noto scrittore danese contemporaneo, Peter
Hoeg, "affiora gradualmente dalla campagna
circostante. Le sue dimensioni la rendono facile come una
piccola cittadina, ma senza negarle l'importanza culturale
di una metropoli". Città a misura d'uomo, insomma,
specie in primavera e autunno, quando il gelo invernale si
scioglie sotto un sole appena tiepido e i cittadini
abbandonano i rifugi domestici per riversarsi nelle strade
fino a notte fonda.
Radhusspladsen
è la piazza principale dei Copenaghen, la Times Square della
città, con i Giardini di Tivoli e la Stazione centrale
a sud-ovest. La principale via dello shopping della capitale,
Strøget, che pare che sia la via pedonale più lunga al
mondo. Parte da qui, in direzione nord-est, e corre fine a
Kongens Nytorv e
Nyhavn,
con le sue iconiche case colorate sul canale.
A nord si trovano le residenze reali e i grandi viali di
Fredeiksstaden e Rosemborg. A sud-est di Strøget
è situata Slotholmen, l'isola della forma affusolata e
circondata da stretti canali che costituisce il cuore storico
di Copenaghen.
Attrazioni
Principali, 6 luoghi iconici per cominciare
Tratteremo
più approfonditamente nelle sezioni dedicate di questa
guida, circa le cose da vedere e da fare a Copenaghen. Ma
per chi non ha molto tempo per approfondire o ha
semplicemente poco tempo per visitare la città daremo gli
spunti principali di luoghi che non potete perdere se siete
alla vostra prima visita in questa città.
Uno dei simboli più riconoscibili di Copenaghen è la
Sirenetta, in danese Den lille Havfrue, una
statua in bronzo alta 1,25 m e dal peso di 175 kg, opera di
Edvard Eriksen, ispirata alla fiaba di Hans Christian
Andersen. Situata sulla riva del mare, situata all'ingresso
del porto della città, questa piccola ma incantevole statua
è una di quelle cose da non perdere assolutamente, almeno
una volta. Alla fine si tratta di una statua, ma il lato
fanciullesco che è in voi vi ringrazierà e non dimenticherà.
Altrettanto iconico è il Tivoli, uno dei più antichi
parchi di divertimenti al mondo. Aperto nel 1843, il Tivoli
non è solo un luogo di divertimento ma anche un gioiello
architettonico, con giardini incantevoli, edifici storici e
un'atmosfera da fiaba.
Il quartiere di Nyhavn è un'altra tappa obbligata.
Famoso per le sue case colorate risalenti al XVII e XVIII
secolo e per i suoi canali, Nyhavn era l'antico porto della
città. Oggi, è una delle zone più fotografate di Copenaghen,
ricca di ristoranti, caffè, e una vibrante vita notturna.
Per gli amanti dell'arte, il Castello di Rosenborg
offre un tuffo nella storia danese. Situato nel centro della
città, venne costruito come residenza estiva da Cristiano IV
nel XVII secolo; oggi ospita i Gioielli della Corona danese
e una collezione di artefatti storici. Un altro luogo
imperdibile è la Galleria Nazionale di Danimarca, o
SMK (Statens Museum for Kunst) in danese, (Ny Vestergade 10,
1471 København K), la pinacoteca più importante della
Danimarca, che ospita una vasta collezione di opere d'arte
danese e internazionale, dalle epoche medievali ai giorni
nostri .
Infine, tra i luoghi iconici della città non potete non
visitare l'arcifamoso quartiere di
Christiania,
nel centrale distretto di Christianshavn, noto per il
suo stile di vita alternativo e le sue opere di street art.
Questa comunità autogestita offre una prospettiva unica
sulla vita urbana e sulla cultura della città. La città hippy" sorta a inizio anni Settanta, è ancora lì,
coi suoi murales ormai sbiaditi, la sua umanità ormai rada,
i suoi nuovi mercatini e i localetti molto curati e di
tendenza, probabile annuncio di un'imminente speculazione
per renderla quartiere "fighetto".
Questo è solo
un assaggio della città, ma, come detto, se avete pochissimo
tempo, come spesso succede, e venite qui per la prima volta,
questi potrebbe essere i sei punti di riferimento da non
perdere.
Andersen e Kierkegaard
Quando Hans Christian Andersen approdò
per la prima volta, allora 14enne a Copenaghen dalla natia
Odense,
una mattina di settembre del 1879 scrisse: "Il rumore e il movimento
rispettavano l'idea che mi ero fatto di quella che allora, per
me, era la più grande delle città". A quell'epoca, ogni
notte, le porte della città venivano sprangate e il re in persona
custodiva le chiavi fino all'alba. Oggi questo rituale
ovviamente non è
più in voga, ma la città vecchia di Copenaghen non è granché
diversa da quella che trovò l'Andersen adolescente, che qui
scrisse una buona parte delle sue celeberrime fiabe, compresa
per l'appunto
"La sirenetta", la figlia del re del mare
che si innamora
di un principe terrestre. Lo scultore Edvard Eriksen
ha dato una forma bronzea al malinconico personaggio che, piazzata
su una roccia a contemplare l'orizzonte, è diventata il simbolo
stesso di Copenaghen. Negli anni in cui Andersen scopriva la
sua vena di scrittore di favole, un altro tipo complicato cominciava
ad aggirarsi per quelle strade. "Splendida, splendida
Copenaghen,
dolce regina del Nord", scriveva Søren Kierkegaard,
filosofo esistenzialista in conflitto tra sé e sé, dandy dissoluto,
grande seduttore torturato da dubbi religiosi. Contraddizioni
che Copenaghen assimilava come i suoi bruschi cambi stagionali.
Kierkegaard
e Andersen erano entrambi presi di mira dai fantomatici vignettisti
danesi, (progenitori di quelli che con le loro vignette
dissacranti
hanno fatto infuriare, tra gli altri, il mondo arabo) e, come detto, si attaccavo
a vicenda quando potevano. Il primo saggio pubblicato da Kierkegaard,
conteneva ad esempio una pungente critica al romanzo di Andersen
Nient'altro che un suonatore ambulante, uscito l'anno
prima. Questa era anche una risposta alla provocazione del novelliere
che nella fiaba Calosce della fortuna (1838) aveva maliziosamente
inserito la comica figura di un esotico uccello dal naso arcuato,
tutto tronfio delle proprie blaterazioni filosofiche. Un pappagallo
che ai divertiti lettori di Copenaghen doveva tanto ricordare
uno studioso di nome Kierkegaard. Le strade cittadine furono
teatro di tante schermaglie pubbliche tra i due grandi
letterati, alcune anche clamorose, ma alla fine, sotto il
cielo della stessa città (più o meno la stessa che potrete
visitare oggi), riconoscendo
il genio reciproco, i due, che in segreto leggevano avidamente
il lavoro dell'altro, siglarono una tregua, inviando un proprio
libro con dedica prima Andersen a Kierkegaard, e poi viceversa
a distanza di sei anni.
La
realizzazione della statua della già citata Sirenetta
all'ingresso del porto di Copenaghen fu uno dei tanti tributi
che la città fece a Andersen. Venne commissionata nel 1909 e mostrata per la prima volta al
pubblico il 23 agosto del 1913. Carl Jacobsen, proprietario
della birra Carlsberg, e grande amante e patrono delle
arti, la commissiono a Edward Eriksen dopo avere
assistito al balletto di Hans Beck tratto dalla fiaba omonima,
musicato da Fini Henriques. Eriksen, che prese a modella la
propria moglie, che per questo, forse, è diventata eterna.
Copenaghen capitale
verde
Copenaghen
non è solo una vivace città d'arte e cultura, è anche una
metropoli all'avanguardia per le politiche ambientali, tanto
da essere soprannominata la "capitale verde d'Europa".
Innanzitutto, la città punta forte sulla mobilità dolce: la
bicicletta è di gran lunga il mezzo di trasporto più
utilizzato, grazie ad una capillare rete di piste ciclabili
che copre circa 400 km. Ma non finisce qui. Copenaghen vuole
diventare la prima capitale a impatto zero nel mondo:
l'obiettivo è abbattere del 75% le emissioni di CO2 entro il
2025 piantando alberi, installando tetti verdi e
trasformando interi quartieri in eco-distretti ecologici con
tanto di minieolico e pannelli solari.
Già oggi il 98% dei rifiuti della città è riciclato, mentre
è attiva una rete di oltre 100 punti di ricarica gratuita
per le auto elettriche, che hanno accesso gratuito ai
parcheggi e circolano liberamente su corsie preferenziali.
Infine, Copenaghen vanta gli edifici più ecologici al mondo:
dall'"8 House" ricoperto di piste per lo sci agli
headquarters di colossi come Siemens e Ferring
Pharmaceuticals, tutte strutture all'avanguardia
perfettamente integrate nel verde cittadino.
Questa piccola metropoli di un milione e mezzo di abitanti è
diventata la capitale europea dell'"economia creativa",
combinando tecnologia, talento e diversità. Possiede il
record europeo di laureati, con oltre un terzo dei suoi
residenti che ha conseguito una laurea. E due terzi dei suoi
abitanti lavorano nei settori del terziario avanzato. Le
pale eoliche che si intravedono lungo il litorale sono una
scommessa di tutto il paese. Una scommessa, per molti
aspetti, già vinta. Infatti la Danimarca produce il 45 per
cento delle turbine a vento mondiali e il 90 per cento di
quelle offshore.
Copenaghen sta dando l'esempio su come le città possano
contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Un
elemento chiave di questo impegno è la mobilità sostenibile.
Come menzionato in precedenza, Copenaghen è famosa per la
sua cultura della bicicletta. Oltre alle ampie piste
ciclabili, la città offre sistemi di bike-sharing e
incentiva l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto
principale.
Un altro aspetto importante è l'energia verde. Copenaghen
sta investendo in soluzioni energetiche rinnovabili, come i
parchi eolici offshore e l'uso di biocarburanti. Inoltre,
molti edifici nella città sono dotati di impianti di tetti
verdi e sistemi di raccolta delle acque piovane, riducendo
l'impatto ambientale.
La gestione dei rifiuti e il riciclaggio sono altri pilastri
della strategia di sostenibilità di Copenaghen. La città ha
implementato sistemi avanzati per la gestione dei rifiuti,
con l'obiettivo di aumentare ulteriormente le percentuali di
riciclaggio.
Copenaghen è anche un hub per l'innovazione verde. La città
ospita numerose start-up e imprese che sviluppano tecnologie
sostenibili in vari settori, dalla produzione di energia
alla moda sostenibile. Il governo cittadino supporta
attivamente questi sforzi, creando un ambiente favorevole
per la crescita e l'innovazione. Inoltre, questa è una città
che pone grande enfasi sull'urbanistica e sul design
sostenibile, cosa che si riflette nei suoi spazi pubblici
verdi, come i parchi e le aree ricreative lungo la costa,
che sono non solo bellissimi, ma anche funzionali e pensati
per migliorare la qualità della vita urbana.
Insomma, Copenaghen è già oggi un modello
da seguire in tema di città sostenibili del futuro e oggi
ospita uno dei più prestigiosi istituti di ricerca sulle
nuove tecnologie ambientali.
Altri luoghi da
ammirare se avete ancora tempo
Dal punto di vista culturale, come si è visto, Copenaghen offre
molto. Vi abbiamo parlato delle cose da non perdere se
venite da queste parti per poco tempo. Ora approfondiamo un
po' di luoghi ulteriori nel caso aveste a disposizioni
qualche giorno in più per visitare la capitale danese. Sono senz'altro da non perdere, la Ny Carlsberg
Glypotek e il Nationalmuseet. La prima è una galleria
fondata a fine '800 dal magnate della birra Carlsberg, Carl
Jacobsen, (che abbiamo visto prima, commissionò la scultura
della Sirenetta), che offre grandi collezioni di arte antica
del Vicino Oriente e del Mediteranno. Cuore del museo è lo splendido
Giardino d'Inverno sormonto da una cupola in vetro, nel quale
sarcofagi romani e sculture danesi contemporanee condividono
lo spazio con gigantesche palme tropicali.
I
pittori francesi del XIX secolo sono esposti in un ala appositamente
costruita nel 1996. Questa collezione include pittori impressionisti
del calibro di Jacques-Louis David, Monet,
Pissarro, Renoir, Degas e
Cézanne e
i post impressionisti come
Van Gogh,
Toulouse-Lautrec e Bonnard. La collezione
di sculture di Rodin è la più importante di questo artista
al di fuori dalla Francia. Il Nationalmuseet, come si
può intuire, il Museo Nazionale Danese, è un edificio
di quattro piani ed offre una carrellata sulla storia culturale
danese e mondiale, con una vasta collezione etnografica e un
piano intero di antichità classiche e del vicino oriente. Di
particolare interesse sono alcuni sorprendenti manufatti risalenti
a 3000 anni fa, oltre a mantelli, gioielli, monete e ornamenti
vichinghi in argento, all'anorak in pelle di foca di
un cacciatore eschimese e a una metopa del fregio esterno del
Partenone, acquistata da un ufficiale di Marina danese
del XVII secolo. L'entrata è tra l'altro gratuita.
L'isola
di Slotsholmen è il cuore storico e geografico di
Copenaghen,
il luogo in cui il vescovo Absalon costruì un castello
in pietra nel 1167, nucleo della futura città, oggi fitta trama
di edifici che tracciano l'evoluzione della capitale danese
sin dal XII secolo. Al centro si trova lo Christianborg Slot,
versione novecentesca del palazzo costruito attorno al 1730
dal re Cristiano VI e attuale sede del Parlamento danese, della
Sala delle Udienze Reali e di un'affascinante esposizione
sugli scavi dell'originaria fortezza di Absalon.
Sul
lato nord del complesso si trova la deliziosa Christiansborg
Slotskirke (la cappella del palazzo di Christiansborg)
datata 1826 in stile classico, in passato usata per
cerimonie dalla famiglia reale danese, e il Museo Thorvaldsens, dedicato
al grande scultore danese vissuto per lungo tempo a
Roma,
Bertel Thorvaldsen (1770-1844), unico non cattolico ammesso
alla Fabbrica di San Pietro. Da visitare anche il
Museo Tøjhusmuseet con una delle più grandi collezioni al
mondo di fucili e cannoni attraverso al storia. Poco oltre,
un tranquillo giardino conduce alle raffinate collezioni della
Kongelige Det Bibliotek (Libreria Reale), la più grande
biblioteca della Scandinavia. Un posto tranquillo, tempo permettendo,
per un picnic con prati ombrosi, una fontana e statue assortite,
tra cui quella di un innamorato Søren Kierkegaard che guarda
il punto in cui la sua fidanzata e musa di una travagliata storia
d'amore, Regine Olsen, un tempo viveva.
La Kongelige Det Bibliotek, è un edificio ispirato a un palazzo
veneziano, con ampie finestre curve e sottili pilastri, costruito
nel 1906 per ospitare le vaste collezioni reali iniziate da
Federico III oltre due secoli e mezzo prima. Il giorno
migliore per visitare questa zona, cioè Slotsholmen è di domenica, quando tutti
gli edifici e le esposizioni sono aperti.
È
preferibile esplorare lo Strøget, la via pedonale più
famosa della città, a metà mattina, quando l'afflusso di pendolari
è contenuto, partendo dalla Radhuspladsen, la piazza
del municipio, che prende il nome dall'edificio comunale il Radhuset,
dallo stile tardo ottocentesco.
Lo Strøget si estende a nord-est della piazza, ed è costituito
da diverse strade che si incrociano a vicenda. All'ora di pranzo
i suoi caffè, i ristoranti e le piazze lastricate brulicano
di gente e artisti di strada. Per sfuggire alla folla, prendete
le strade laterali dalle quali si sviluppò la vecchia
Copenaghen.
Per continuare il viaggio nel passato spostatevi di qualche
secolo e visitate il Quartiere Latino che va a occupare
in pratica il perimetro dell'Università di Copenaghen,
un'area in gran parte pedonale, con suoi edifici del XV secolo,
i café, i locali, i negozi e le librerie.
Come
per l'omonimo quartiere di
Parigi,
è chiamato così perché anticamente nelle università il latino
era la lingua più usata. Gli edifici di questa zona vennero
in realtà ricostruiti fedelmente dal re "architetto" Cristiano
IV, dopo che la maggior parte di essi venne distrutta dal
terribile incendio che devastò Copenaghen nel 1728. Questa
zona è ottima per fare una pausa per uno spuntino, bersi una
birra o distrarsi in qualche libreria. Lo Strøget proseue lungo
la Ny Østergade fino a Kogens Nytorv, affiancata
a nord da viuzze piene di negozi e ristoranti. I negozi
più alla moda della città si trovano presso la Købmagergade,
dove si trova anche il Museo dell'Erotismo, Museum Erotica.
Se siete in questa zona è volete vedere il panorama cittadino,
nella stessa via trovate la Rundetårn, ovvero la torre
rotonda costruita nel 1642 da Cristiano VI, il più antico
osservatorio astronomico funzionante d'Europa, alta 35 metri.
Si sale percorrendo 209 metri di rampa a spirale.
Un'atmosfera
rilassata e popolare caratterizza la parte nord del canale
Nyhavn, la zona del vecchio porto (anche se il suo nome
significa Porto Nuovo) dove le caratteristiche case in stile
olandese del XVII e XVIII secolo e un gran numero di locali
incoraggiano i visitatori a sedersi lungo la darsena e godersi
il sole. Hans Christian Andersen visse a Nyhavn per 18
anni della sua vita.
Da qui partono le visite turistiche della città
sui battelli attraverso i canali. Dietro l'angolo, sulla imponente
Bredgade, l'umore cambia grazie ai molteplici rimandi
all'eredità storica della città. Frederiksstaden, progettata
dall'architetto di corte Nicolai Eigtved, ai tempi di
Federico IV, a metà del XVIII secolo, vanta molti palazzi e
chiese, quali la residenza reale di Amalienborg Slot
e i resti di un'antica fortezza, il Kastellet. I musei
più interessanti di questa zona sono il Frihedsmuseet,
che ricorda la resistenza danese ai nazisti, e il Kunstindustrimuseet,
con le sue raffinate collezioni d'arte.
Il
Palazzo di Amalienborg Slot in realtà è un insieme di quattro
palazzine in stile rococò che racchiudono una piazza ottagonale
dove al centro si trova il monumento equestre di Federico
V dello scultore francese Jacques-François-Joseph Saly.
Al principio questa piazza, fu concepita nel 1749 dal
maresciallo di corte Adam Gottlob Moltke, come un giardino
all'interno di un quartiere residenziale ideale. Le quattro
palazzine dovevano essere abitate da quattro famiglie aristocratiche
ma dopo l'incendio del palazzo di Christiansborg nel 1794, la
famiglia reale le acquisì e vi si stabilì.
A
ovest della Frederiksstaden si trova il noto Rosemborg Slot,
costruito da Cristiano IV nel XV secolo. Il castello
è colmo di mobili stravaganti, tappeti e ninnoli ed è circondato
dal verde meticolosamente curato dei Kogens Have (i Giardini
Reali). A nord-ovest si trovano due gallerie di alto livello:
il Statens Museum for Kunst, che ospita una collezione
di arte nazionale ed europea; il meno conosciuto ma vivamente
consigliato Den Hirschsprungske Samling, con un escursus
di arte danese degli ultimi due secoli.
Completo
di torrette da fiaba e leoni di pietra a guardia dell'ingresso,
il Rosenborg Slot è stato originariamente costruito come residenza
estiva nel 1606-1634 ed ha 24 stanze che occupano tre piani. A
quel tempo, si presentava circondato da ampio giardino (oggi
il parco Kongens Have), nella tranquilla campagna circostante
della capitale danese. Questo fu il castello preferito Cristiano IV e, come altri monarchi dopo di lui, lo ha utilizzato come
sua residenza principale. Quando era sul letto di morte, nel
Castello di Frederiksberg nel 1648, egli insistette per
essere portato qui, dove alla fine morì. La maggior parte delle
stanze conserva l'arredamento originale rinascimentale della
residenza di Cristiano IV, mentre il resto fu aggiunto dai re
successivi. L'ultimo re che visse qui permanentemente
fu Federico IV. Il castello è unico per la sua tradizione
museale, che iniziò durante le guerre danese-svedese nel 1657-1660.
Rosemborg Slot è usato anche per custodire il tesoro del regno
dal 1658. Nel seminterrato, dietro le porte di sicurezza pesantemente
sorvegliate, ci sono i Gioielli della Corona Danese, Nell'appartamento
privato di Cristiano IV, si trovano i suoi abiti insanguinati
dalla battaglia navale di Kolberger Heide (1644) dove
il re perse un occhio. Il re volle che questi abiti fossero
conservati come cimeli nazionali.
Futuro, presente e passato, interagiscono di continuo nella
capitale danese. Il Castello di Kronborg, nella vicina
Helsingør, è il maniero dove
William Shakespeare
ambientò le vicende dell'Amleto, mentre poco distante
si trova il Castello di Fredensborg, dimora estiva dei
reali danesi. A Hillerød, la Fortezza di Frederiksborg
è formata da un insieme di costruzioni sospese, al centro di
un lago incantato, che la storia ha eletto a luogo d'investitura
della monarchia.
Ora
Danimarca è Svezia sono ancora più vicino, grazie al Ponte
di Øresund che è prima di tutto una fantastica opera d'ingegneria.
Da Kastrup, a sud di Copenaghen, parte un doppio tunnel
che sfocia in un'isola artificiale di oltre quattro chilometri
di lunghezza, che si trova proprio al centro dello stretto d'acqua,
nel mare del nord, che divide i due paesi scandinavi. Il ponte
appare sospeso sul mare, a due piani, uno per i treni e l'altro
per le automobili. Dopo circa 15.900 metri, e meno di 30 minuti
(considerando ferrei limiti di velocità) si arriva direttamente
a
Malmö,
in Svezia. Il collegamento ha fatto da volano alla crescita
economica e turistica della regione dell'Øresund, un'area
composta dalla parte nord orientale della Danimarca e dalla
parte meridionale della Svezia, la Scania.
Vita Urbana e
Gastronomia
Copenaghen non è solo una città da ammirare, ma anche da
vivere. La sua atmosfera urbana è unica, unendo tradizione e
modernità in un ambiente vivace e accogliente. Come detto,
una delle sue caratteristiche più distintive è la sua
cultura della bicicletta. Con più di 390 chilometri di piste
ciclabili, la città è uno dei luoghi più bike-friendly al
mondo. Pedalare lungo i canali o attraverso i parchi è un
modo eccellente per scoprire la città da una prospettiva
diversa.
Quando si tratta di cibo, Copenaghen è un vero paradiso per
gli amanti della gastronomia. La cucina danese tradizionale,
conosciuta per i suoi smørrebrød (panini aperti),
aringhe marinate e dolci come i wienerbrød, si
fonde perfettamente con influenze culinarie internazionali.
La città ospita alcuni dei migliori ristoranti al mondo, tra
cui il famoso Noma, più volte nominato miglior
ristorante del mondo, noto per la sua cucina innovativa
basata su ingredienti locali e di stagione.
I mercati alimentari di Copenaghen, come Torvehallerne,
offrono una vasta gamma di prodotti locali e internazionali.
Qui, i visitatori possono gustare di tutto, dai piatti
tradizionali danesi ai cibi esotici, in un ambiente vivace e
accogliente.
La vita notturna di Copenaghen è altrettanto eccitante. Il
quartiere di Vesterbro, una volta un'area a luci
rosse, è oggi uno dei luoghi più alla moda della città,
pieno di bar, club e gallerie d'arte. Norrebro, un
altro quartiere popolare, offre una varietà di locali e
ristoranti etnici, riflettendo la diversità culturale della
città.
Conclusione e
qualche consiglio di viaggio
Copenaghen è una città che offre un'esperienza
indimenticabile a chiunque la visiti. Che siate appassionati
di storia e cultura, amanti della buona cucina, o
sostenitori dell'innovazione sostenibile, troverete qualcosa
che vi affascinerà in questa splendida capitale. Prima di
partire, è consigliabile pianificare il viaggio in anticipo,
specialmente se desiderate visitare attrazioni popolari di
tipo diverso come Parco divertimenti di Tivoli o il
ristorante Noma, che richiedono prenotazioni. Non
dimenticate di lasciare del tempo libero per esplorare i
quartieri meno conosciuti e godervi l'atmosfera unica della
città.
Inoltre, considerate di acquistare la Copenhagen Card,
che offre accesso gratuito o scontato a molte attrazioni e
mezzi di trasporto pubblici.
Copenaghen vi aspetta con il suo fascino senza tempo, un mix
perfetto di storia, modernità, e impegno per un futuro
sostenibile. Non resta che partire e scoprire di persona le
meraviglie di questa incredibile città!
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